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28 Dicembre 2019Il racconto “Dov’è più azzurro il fiume”, fa parte della raccolta “Marcovaldo ovvero Le stagioni in città” (1963).
In questo racconto, Marcovaldo, il protagonista, è sempre alla ricerca di un contatto genuino con la natura e di un modo per procurarsi cibo sano in una città dove tutto appare adulterato e corrotto. La storia ruota attorno al desiderio di trovare un fiume incontaminato dove pescare pesci autentici e sicuri per sfamare la sua famiglia, lontano dai pericoli dei prodotti del mercato cittadino, che sono spesso alterati o contaminati.
Trama del racconto
Nel racconto, Marcovaldo è preoccupato per la qualità del cibo disponibile in città, poiché ogni giorno i giornali parlano di frodi alimentari e adulterazioni. Questo lo spinge a cercare una fonte di cibo naturale e incontaminato. Inizia così a esplorare le rive del fiume che scorre vicino alla città, convinto che più lontano dal centro urbano l’acqua sarà pulita e i pesci sani. Dopo molte esplorazioni, trova finalmente un luogo dove l’acqua sembra di un azzurro puro e dove i pesci abbondano.
Marcovaldo si attrezza e si reca sul posto con l’intenzione di fare una grande pesca. Effettivamente riesce a catturare molti pesci, ma proprio quando sta tornando a casa, una guardia lo ferma e gli fa notare che quei pesci sono contaminati dagli scarichi di una fabbrica vicina, che scarica vernici tossiche nel fiume. L’acqua azzurra, in realtà, è colorata artificialmente dagli scarichi industriali. Marcovaldo, deluso, è costretto a gettare via i pesci, realizzando che anche la sua speranza di trovare una natura incontaminata era un’illusione.
Temi del racconto
Il racconto, come molti altri della raccolta Marcovaldo, affronta in modo ironico e malinconico il tema dell’alienazione dell’uomo moderno dalla natura e il deterioramento dell’ambiente a causa dell’industrializzazione. Marcovaldo incarna il desiderio di un ritorno a una vita semplice e naturale, ma il suo tentativo di trovare un rifugio dalla città e dalle sue corruzioni si scontra continuamente con la realtà di un mondo ormai compromesso dall’inquinamento e dalla modernità.
L’acqua “azzurra” del fiume, che Marcovaldo crede simbolo di purezza, si rivela invece un segno di inquinamento, e i pesci che egli immagina essere sani sono in realtà avvelenati. Questo paradosso riflette uno dei temi centrali di Marcovaldo: l’illusione del contatto con la natura in un ambiente urbano e industrializzato.
Stile
Il tono del racconto è ironico, ma anche velato di malinconia. Calvino descrive le avventure di Marcovaldo con un linguaggio semplice e diretto, tipico di una favola moderna, ma il sottotesto è critico verso la società contemporanea e il suo rapporto distruttivo con la natura. La comicità della situazione di Marcovaldo, spesso ingenuo e speranzoso, si mescola con una riflessione più profonda sulle condizioni di vita nelle città moderne e sulla difficoltà di trovare un equilibrio tra natura e progresso.
Testo del racconto
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Il barone rampante brani scelti
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“Il barone rampante” di Italo Calvino di Riccardo Varliero
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Relazione sul libro “Il barone rampante” di Italo Calvino di Simone Gaiera
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Relazione sul libro “Il barone rampante” di Italo Calvino di Federico Galli