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28 Dicembre 2019Analisi e testo di una poesia di Giorgio Caproni – E per sempre o fratello addio
Introduzione, breve ma importante, alla Poesia
“E per sempre o fratello addio” è una delle liriche più intense e commoventi di Giorgio Caproni (1912-1990), poeta tra i più significativi del Novecento italiano. Questo componimento, breve ma denso di significato, è un addio straziante a un fratello defunto, intriso di un dolore profondo e di una solitudine incolmabile. La poesia si distingue per la sua immediatezza emotiva e per la capacità di trasformare un’esperienza personale di lutto in una riflessione universale sulla perdita e sul legame fraterno.
Analisi della Poesia
Il componimento si presenta come un lamento, un colloquio intimo e disperato con il fratello scomparso, Pietro.
- L’Epigrafe e il Dialogo con la Tradizione: La poesia si apre con l’epigrafe latina “Atque in perpetuum, frater…”, una citazione dal carme 101 di Catullo, dedicato alla morte del fratello. Questo richiamo classico non è casuale: Caproni si inserisce in una lunga tradizione letteraria che ha cantato il dolore per la perdita di un congiunto, conferendo alla sua esperienza personale una risonanza universale e atemporale. L’epigrafe stabilisce immediatamente un tono di lutto solenne e di addio definitivo.
- Il Viaggio e il Paesaggio del Dolore: Il poeta descrive un viaggio, fisico e metaforico, per raggiungere il fratello: “Quanto inverno, quanta / neve ho attraversato, Pietro, / per venirti a trovare.” L’immagine dell’inverno e della neve non è solo una descrizione stagionale, ma diventa una potente metafora del dolore, del freddo della perdita e della difficoltà del percorso di elaborazione del lutto. La neve, inizialmente simbolo di purezza, si trasforma in un elemento che copre e nasconde, richiamando il gelo della morte.
- La Cruda Realtà della Morte: L’arrivo alla meta non porta consolazione, ma la cruda constatazione della perdita: “Cosa mi ha accolto? / Il gelo / della tua morte, e tutta / tutta quella neve bianca / di febbraio- il nero / della tua fossa.” Il “gelo della tua morte” è un’immagine sinestetica che rende tangibile l’assenza e la freddezza del trapasso. La “neve bianca di febbraio” che copre il terreno contrasta con il “nero della tua fossa”, un’opposizione cromatica che sottolinea la violenza della morte che irrompe nella vita. La fossa, con la sua oscurità, è la realtà ineludibile della fine.
- Il Rituale e la Solitudine del Dolore: Il poeta menziona le “preghiere / di rito”, riconoscendo il valore delle consuetudini funebri, ma sottolinea immediatamente la loro insufficienza di fronte al dolore autentico. Il vero scopo del suo viaggio non è il rito, ma un addio personale e definitivo: “Ma solo / Pietro, per dirti addio / e addio per sempre”. La ripetizione di “addio” rafforza il carattere irrevocabile della separazione.
- La Perdita dell’Amico e del Fratello: Il verso finale rivela la profondità del legame perduto: “io / che in te avevo il solo e vero / amico, fratello mio.” La figura del fratello non è solo un parente di sangue, ma il “solo e vero amico”, un’anima affine, un confidente insostituibile. Questa dichiarazione finale sottolinea la solitudine assoluta in cui il poeta si trova dopo la perdita, un vuoto che nessuna altra relazione potrà colmare. L’uso dell’aggettivo “vero” enfatizza l’autenticità e la profondità del legame.
Stile e Linguaggio: La poesia è scritta in verso libero, con una sintassi essenziale e spezzata da numerosi enjambment (“quanta / neve”, “tutta / tutta”, “nero / della tua fossa”, “vero / amico”). Questo conferisce al testo un ritmo singhiozzante, che mima il respiro affannoso del dolore e la difficoltà di esprimere una sofferenza così profonda. Il linguaggio è diretto, quasi colloquiale, privo di retorica, ma estremamente evocativo. L’uso di aggettivi come “gelo”, “bianca”, “nero” crea un’atmosfera cupa e fredda, che rispecchia lo stato d’animo del poeta.
Conclusione
“E per sempre o fratello addio” è una lirica che, pur nella sua concisione, condensa l’intensità del dolore per la perdita di una persona cara. Caproni, con la sua sensibilità unica, riesce a trasmettere la solitudine incolmabile che segue la morte di un “solo e vero amico”, un fratello. La poesia è un inno alla memoria, al legame indissolubile che resiste oltre la vita, e un’amara constatazione della brutalità della perdita. È un componimento che, attraverso la sua cruda onestà emotiva e la sua essenzialità stilistica, continua a toccare profondamente i lettori, rendendolo uno dei vertici della poesia caproniana sul tema del lutto.
Testo della poesia E per sempre o fratello addio di Giorgio Caproni
E per sempre o fratello addio di Giorgio Caproni su youtube
Atque in perpetuum, frater…
Quanto inverno, quanta
neve ho attraversato, Pietro,
per venirti a trovare.
Cosa mi ha accolto?
Il gelo 5
della tua morte, e tutta
tutta quella neve bianca
di febbraio- il nero
della tua fossa.
Ho anch’io 10
detto le mie preghiere
di rito.
Ma solo
Pietro, per dirti addio
e addio per sempre, io 15
che in te avevo il solo e vero
amico, fratello mio.