
Come un bimbo di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019
Bossa nova della speranza di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019La canzone Eterni forestieri utilizza la metafora del marinaio per rappresentare il cristiano come un viandante senza patria sulla terra.
L’idea è profondamente radicata nella spiritualità cristiana, che vede la vita terrena come un pellegrinaggio verso una destinazione ultima, che è il Regno di Dio. Il cristiano, quindi, non si attacca ai beni materiali o alle illusioni del mondo, ma è chiamato a proseguire il viaggio, senza lasciarsi trattenere dai piaceri e dalle tentazioni terrene.
L’immagine del “forestiero” si ricollega a molteplici riferimenti biblici, tra cui:
- Ebrei 13,14 – “Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura.”
- Filippesi 3,20 – “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli.”
2. Struttura e tematiche principali
- Versi iniziali → Il viaggio costante e la condizione di perenne straniero, che richiama l’idea del cristiano come nomade spirituale.
- Ritornello → L’invito a “levare le ancore e alzare le vele” è una metafora per lasciare le sicurezze e seguire il vento dello Spirito, affrontando il viaggio con coraggio e fiducia.
- Seconda strofa → Un monito contro il pericolo della stagnazione e dell’attaccamento ai piaceri effimeri (bettole, vino, distrazioni), che distolgono dalla vera meta.
- Terza strofa → Il tema del distacco: anche quando si trova conforto e stabilità in un luogo, bisogna essere pronti a lasciarlo per proseguire il cammino.
- Quarta strofa → Un richiamo alla speranza come unica arma, ribadendo la fiducia nella fede e nella missione cristiana.
3. Stile musicale
La melodia richiama la canzone di viaggio, con un ritmo che evoca il movimento e la dinamicità del cammino. Il ritornello, ripetuto più volte, rafforza l’idea di un invito continuo a partire, senza esitazioni. Il linguaggio poetico, con metafore legate al mare e al viaggio, crea un’atmosfera epica e spirituale.
4. Confronto con il pensiero cristiano
L’immagine del cristiano come “senza patria” è centrale nella teologia cristiana, dove la vita terrena è vista come un transito verso la vera destinazione. Questo concetto è ripreso anche nella spiritualità francescana e nella letteratura religiosa, come nelle opere di Sant’Agostino (La città di Dio), che contrappone la “città terrena” alla “città celeste”.
Conclusione
Eterni forestieri è un canto che esprime la condizione del credente come viandante della fede, con un forte invito a non lasciarsi sedurre dalle false libertà e dalle comodità del mondo, ma a seguire il vento dello Spirito con fiducia e speranza. 😊
ETERNI FORESTIERI
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Siamo marinai e quindi eterni forestieri,
non siamo oggi dove siamo stati ieri,
attraversando città e cittadini,
lasciandoci alle spalle le loro libertà.
RIT- Leviamo le ancore, alziamo le vele
e prendiamo il largo e seguiamo il maestrale
e non ci trattengano quelli che rimangono
a credere di essere più liberi di noi.
E non rimaniamo chiusi dentro alle bettole
ad aggiungere i sogni alle favole,
ad ubriacarci di vino e di donne,
a dimenticare la meta che si ha.
RIT. Leviamo le ancore, alziamo le vele…
Lasciando i luoghi quando incominciamo a starci bene,
lasciando i fumi, le musiche e i sapori
ed i liquori che ci addormentano
per un viaggio che non torna dove è stato già.
RIT. Leviamo le ancore, alziamo le vele…
Viaggiamo senza soste, senza interruzioni,
senza difese, senza protezioni
e senza armi, eccetto una speranza
per cui vivere, per cui poter lottar.
RIT. Leviamo le ancore, alziamo le vele…