
Antonino Masuri in Kenia con AVSI
28 Dicembre 2019
Pasta e carne tutti i giorni dai Malavoglia di Giovanni Verga
28 Dicembre 2019“Euridice” di Roberto Vecchioni è una canzone intensa e malinconica, ispirata al mito di Orfeo ed Euridice.
Vecchioni rielabora la storia classica, conferendole una profondità emotiva e una riflessione sulla perdita e sul dolore.
Analisi del testo:
- La paura della morte:
- L’inizio della canzone esprime la paura di Orfeo di affrontare l’oltretomba, un luogo di oscurità e freddo.
- “Morirò di paura a venire là in fondo / Maledetto padrone del tempo che fugge / Del buio e del freddo”.
- Il ricordo di Euridice:
- Il ricordo di Euridice è vivo e struggente. Vecchioni sottolinea la sua giovinezza e la sua vitalità, in contrasto con la morte.
- “Ma lei aveva vent’anni e faceva l’amore / E nei campi di maggio, da quando è partita / Non cresce più un fiore”.
- Il canto come espressione del dolore:
- Il canto di Orfeo diventa un modo per esprimere il suo dolore e per celebrare la memoria di Euridice.
- “E canterò, stasera canterò / Tutte le mie canzoni canterò / Con il cuore in gola canterò”.
- La descrizione di Euridice:
- Vecchioni descrive Euridice con immagini poetiche e suggestive, esaltando la sua bellezza e la sua grazia.
- “E canterò la storia delle sue mani / Che erano passeri di mare / E gli occhi come incanti d’onde / Scivolanti ai bordi delle sere”.
- La rabbia e la disperazione:
- Il canto di Orfeo si trasforma in un grido di rabbia e disperazione contro la morte e l’ingiustizia.
- “Gli uomini, segni dimenticati / Gli uomini, lacrime nella pioggia / Aggrappati alla vita che se ne va / Con tutto il furore dell’ultimo bacio / Nell’ultimo giorno dell’ultimo amore”.
- La consapevolezza della perdita:
- Orfeo, pur avendo superato le prove dell’oltretomba, è consapevole che Euridice è ormai perduta per sempre.
- “Ma non avrò più la forza / Di portarla là fuori / Perché lei adesso è morta / E là fuori ci sono la luce e i colori”.
- La scelta di voltarsi:
- Il momento in cui Orfeo si volta è descritto con grande intensità emotiva. È una scelta dolorosa, ma inevitabile.
- “E mi volterò perché l’ho visto il gelo / Che le ha preso la vita / E io, io adesso, nessun altro / Dico che è finita”.
- La vita che continua:
- Nonostante il dolore, Orfeo è consapevole che la vita deve continuare.
- “E ragazze sognanti mi aspettano / A danzarmi il cuore / Perché tutto quello / Che si piange non è amore”.
- L’addio definitivo:
- La canzone si conclude con un addio definitivo a Euridice, un’accettazione della sua assenza.
- “E mi volterò perché tu sfiorirai / Mi volterò perché tu sparirai / Mi volterò perché già non ci sei / E ti addormenterai per sempre”.
Significato della canzone:
“Euridice” è una riflessione profonda sulla perdita, sul dolore e sulla difficoltà di accettare la morte. Vecchioni utilizza il mito di Orfeo ed Euridice per esplorare temi universali come l’amore, la memoria e la resilienza. La canzone è un inno alla vita, nonostante le sue tragedie, e un tributo alla forza dell’amore.
Testo di “Euridice”, canzone di Roberto Vecchioni ‧ 1993
Morirò di paura a venire là in fondo
Maledetto padrone del tempo che fugge
Del buio e del freddo Ma lei aveva vent’anni e faceva l’amore E nei campi di maggio, da quando è partita Non cresce più un fioreE canterò, stasera canterò
Tutte le mie canzoni canterò Con il cuore in gola canteròE canterò la storia delle sue mani
Che erano passeri di mare E gli occhi come incanti d’onde Scivolanti ai bordi delle sereE canterò le madri che accompagnano i figli
Verso i loro sogni Per non vederli più, la sera Sulle vele nere dei ritorniE canterò, canterò finchè avrò fiato
Finchè avrò voce di dolcezza e rabbia Gli uomini, segni dimenticati Gli uomini, lacrime nella pioggia Aggrappati alla vita che se ne va Con tutto il furore dell’ultimo bacio Nell’ultimo giorno dell’ultimo amoreE canterò finchè tu piangerai
Canterò finchè tu perderai Canterò finchè tu scoppierai E me la ridarai indietroMa non avrò più la forza
Di portarla là fuori Perché lei adesso è morta E là fuori ci sono la luce e i coloriDopo aver vinto il cielo
E battuto l’inferno Basterà che mi volti E la lascio alla notte La lascio all’invernoE mi volterò (le carezze sue di ieri)
Mi volterò (non saranno mai più quelle) Mi volterò (e nel mondo, su, là fuori) Mi volterò (s’intravedono le stelle)Mi volterò perché l’ho visto il gelo
Che le ha preso la vita E io, io adesso, nessun altro Dico che è finitaE ragazze sognanti mi aspettano
A danzarmi il cuore Perché tutto quello Che si piange non è amoreE mi volterò perché tu sfiorirai
Mi volterò perché tu sparirai Mi volterò perché già non ci sei E ti addormenterai per sempre