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28 Dicembre 2019
Lascia che il mondo rida di te
28 Dicembre 2019🎵 Analisi, testo e accordi della canzone pacifica ebraica Evenu Shalom Alehem
Analisi del canto “Evenu Shalom Alehem”
“Evenu shalom alehem” è più di una canzone: è una preghiera semplice e potente, un augurio di pace universale che nasce dalla tradizione ebraica e ha attraversato culture, confini e religioni. Il testo è breve, ripetitivo, essenziale – ma proprio per questo straordinariamente efficace. È il tipo di canto che può essere intonato da una folla come da un singolo, da un bambino come da un anziano, da un credente come da chi cerca un linguaggio comune.
1. Il significato delle parole
“Evenu shalom alehem”
Tradotto letteralmente dall’ebraico: “Abbiamo portato pace su di voi”
Queste parole portano con sé un gesto. Non è solo un augurio, è una dichiarazione attiva: “abbiamo portato”, non semplicemente “desideriamo”. Chi canta si fa strumento di pace, portatore concreto di un bene prezioso.
Il suono stesso della frase, grazie alla ripetizione, diventa quasi un mantra, una carezza musicale. “Shalom”, parola chiave della cultura ebraica, è molto più che assenza di guerra: è pienezza, armonia, salute, benedizione, relazione giusta con Dio e con gli altri.
2. La ripetizione: canto come meditazione
L’intero testo ruota intorno a questa unica frase, ripetuta tre volte, con l’ultima riga che si apre a un ritmo più scandito:
“Evenu shalom, shalom, shalom alehem”
La ripetizione qui ha valore meditativo. Non serve spiegare: serve interiorizzare. Cantare e ripetere queste parole aiuta a renderle vere. Diventa un esercizio di desiderio: più lo dici, più lo vuoi, più forse lo vivi.
3. L’adattamento in italiano
“E sia la pace con noi”
Questa seconda parte del canto è una reinterpretazione italiana, non una traduzione diretta. Eppure è coerente con il messaggio originario: mentre nella prima parte si porta pace “su di voi”, nella seconda si invoca pace “su di noi”. È un passaggio importante: la pace non è solo da dare, ma anche da accogliere. Il canto quindi diventa dialogo: io porto pace a te, e invoco pace anche per me.
4. Un canto che unisce
“Evenu shalom alehem” è oggi cantato in contesti religiosi e interreligiosi, in scuole, cerimonie, momenti di incontro. La sua bellezza sta nella sua capacità di unire: culture diverse, generazioni diverse, cuori diversi. È un inno che supera barriere linguistiche e spirituali. Non impone nulla: propone solo pace.
Considerazioni finali
Questo canto non è lungo, non è articolato, non è teologicamente complesso. Ma è potente. Dice l’essenziale, e lo ripete finché entra dentro. In un mondo frantumato, gridato, rumoroso, c’è qualcosa di rivoluzionario nel sedersi accanto a qualcuno e dirgli semplicemente, con il cuore:
“Ti porto la pace.”
“E sia la pace anche su di noi.”
🎶 Testo e accordi:
da una canzone popolare ebraica
RIT. SIm
Evenu shalom alehem
MIm
Evenu shalom alehem
FA# SOL
Evenu shalom alehem
FA# FA#7 SIm
Evenu shalom, shalom, shalom alehem
RIT. SIm
E sia la pace con noi
MIm
E sia la pace con noi
FA# SOL
E sia la pace con noi
FA# FA#7 SIm
Evenu shalom, shalom, shalom alehem
RIT.