
Componimenti poetici e parafrasi
28 Dicembre 2019
Albio Tibullo
28 Dicembre 2019Figure Retoriche di Suono e di Ordine: definizione ed esempi
Le figure retoriche sono particolari espedienti stilistici che arricchiscono il linguaggio, rendendolo più espressivo, suggestivo ed efficace. Vengono utilizzate per persuadere, emozionare, enfatizzare concetti o creare specifici effetti estetici. Si dividono in diverse categorie, tra cui le figure di suono (o foniche) e le figure di ordine (o sintattiche).
1. Figure Retoriche di Suono (Foniche)
Le figure di suono agiscono a livello fonico, sfruttando le qualità acustiche delle parole per creare effetti di musicalità, suggestione o imitazione.
- Allitterazione
- Definizione: Ripetizione dello stesso suono (vocale, consonante o sillaba) all’inizio o all’interno di parole vicine.
- Esempio: “Di me medesimo meco mi vergogno” (Francesco Petrarca) – Ripetizione della ‘m’.
- Esempio: “Fruscio di fronde fresche” – Ripetizione della ‘f’ e ‘fr’.
- Assonanza
- Definizione: Accordo di vocali tra due o più parole, a partire dall’ultima vocale accentata, con consonanti diverse. Crea una rima imperfetta.
- Esempio: “campana” / “lama” – Stesse vocali ‘a’, consonanti diverse ‘p/n’ e ‘m’.
- Esempio: “sogno” / “volto” – Stesse vocali ‘o’, consonanti diverse ‘gn’ e ‘lt’.
- Consonanza
- Definizione: Accordo di consonanti tra due o più parole, a partire dall’ultima vocale accentata, con vocali diverse.
- Esempio: “sentire” / “santo” – Stesse consonanti ‘nt’, vocali diverse ‘e’ e ‘a’.
- Esempio: “fiore” / “fuori” – Stesse consonanti ‘f/r’, vocali diverse ‘io’ e ‘uo’.
- Onomatopea
- Definizione: Imitazione, attraverso il suono delle parole, di rumori, versi di animali, suoni della natura o azioni. Può essere pura (suono diretto) o impura (parola che evoca il suono).
- Esempio (pura): “Don don” (campana), “Miao” (gatto), “Boom” (esplosione).
- Esempio (impura): “Il tintinnio delle chiavi”, “Il fruscio delle foglie”.
- Paronomasia (o Bisticcio di parole)
- Definizione: Accostamento di parole che hanno suono simile ma significato diverso, creando un effetto di sorpresa o di gioco.
- Esempio: “Traduttore, traditore”.
- Esempio: “Chi non risica non rosica”.
2. Figure Retoriche di Ordine (Sintattiche)
Le figure di ordine agiscono sulla disposizione delle parole e delle frasi all’interno di un periodo, modificando la struttura sintattica per ottenere un effetto di enfasi, ritmo o contrasto.
- Anafora
- Definizione: Ripetizione di una o più parole all’inizio di versi o frasi successive.
- Esempio: “Per me si va nella città dolente, / per me si va nell’eterno dolore, / per me si va tra la perduta gente.” (Dante Alighieri)
- Epifora
- Definizione: Ripetizione di una o più parole alla fine di versi o frasi successive. È l’opposto dell’anafora.
- Esempio: “Piange il ramo, piange la foglia.” (Gabriele D’Annunzio)
- Esempio: “Non ti chiedo di amarmi, ti chiedo solo di capirmi; non ti chiedo di restare, ti chiedo solo di capirmi.”
- Anadiplosi (o Raddoppiamento)
- Definizione: Ripetizione della parola o delle parole finali di una frase all’inizio della frase successiva.
- Esempio: “La fama che la vostra etate oscura / la fama che la vostra etate onora.” (Dante Alighieri)
- Esempio: “Ho visto la luce, la luce che mi ha guidato.”
- Chiasmo
- Definizione: Disposizione incrociata di elementi corrispondenti in due frasi o sintagmi, secondo lo schema A-B / B-A. Crea un effetto di equilibrio o di contrasto.
- Esempio: “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori” (Ludovico Ariosto) – Nomi (donne) – Nomi (cavallier) / Nomi (arme) – Nomi (amori) -> A-B / A-B. In realtà, spesso si intende come chiasmo anche A-B / B-A, come “Odi et amo” (Catullo) o “né il cielo né la terra” (Leopardi).
- Esempio: “Mangiare per vivere, non vivere per mangiare.” (Molière) – Verbo (mangiare) – Infinito (vivere) / Infinito (vivere) – Verbo (mangiare).
- Parallelismo
- Definizione: Disposizione simmetrica di elementi corrispondenti (parole, frasi, concetti) in due o più segmenti di testo.
- Esempio: “Ascoltare il vento, / sentire il mare.”
- Esempio: “Voglio e non voglio, / amo e non amo.”
- Iperbato
- Definizione: Inversione dell’ordine naturale delle parole in una frase, separando elementi che dovrebbero stare vicini. Spesso si interpone un altro elemento tra due parole legate sintatticamente.
- Esempio: “Dolce e chiara è la notte e senza vento” (Giacomo Leopardi) – L’aggettivo “chiara” è separato dal nome “notte” da “è la”.
- Esempio: “Di me più non ti curi.” – “Più” è separato da “curi”.
- Anastrofe
- Definizione: Inversione di due soli elementi sintattici contigui, senza interposizione di altri elementi. È un caso particolare di iperbato, più semplice.
- Esempio: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle” (Giacomo Leopardi) – Invece di “Questo ermo colle mi fu sempre caro”.
- Esempio: “Del tuo nome il suono.” – Invece di “Il suono del tuo nome”.
- Climax (o Gradazione ascendente)
- Definizione: Disposizione di termini o concetti in ordine di intensità crescente.
- Esempio: “Andai, vidi, vinsi.” (Giulio Cesare)
- Esempio: “È un’idea, un progetto, un sogno, un’ossessione.”
- Anticlimax (o Gradazione discendente)
- Definizione: Disposizione di termini o concetti in ordine di intensità decrescente.
- Esempio: “È un’ossessione, un sogno, un progetto, un’idea.”
- Esempio: “Pianse, sospirò, si lamentò, morì.”
- Asindeto
- Definizione: Coordinazione di elementi (parole, frasi, proposizioni) senza l’uso di congiunzioni, ma solo con la punteggiatura (spesso la virgola). Crea un effetto di rapidità o accumulo.
- Esempio: “Veni, vidi, vici.” (Giulio Cesare)
- Esempio: “Corse, saltò, cadde.”
- Polisindeto
- Definizione: Coordinazione di elementi (parole, frasi, proposizioni) attraverso la ripetizione insistita di congiunzioni. Crea un effetto di lentezza, solennità o accumulo enfatico.
- Esempio: “E mangia, e beve, e dorme, e veste panni.” (Alessandro Manzoni)
- Esempio: “E il sole, e il vento, e la pioggia, e la neve.”
Le figure retoriche, sia di suono che di ordine, sono strumenti potenti nelle mani di scrittori e oratori, capaci di dare forma al pensiero, di evocare emozioni e di lasciare un’impronta duratura nella mente del lettore o dell’ascoltatore.