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28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019🎭 Sintesi e analisi del finale di Casa di bambola di Henrik Ibsen, una delle scene più rivoluzionarie della storia del teatro moderno.
🎭 Il finale di Casa di bambola (Atto III)
Nel drammatico finale, Nora, dopo aver affrontato le conseguenze della falsificazione della firma per salvare il marito Torvald Helmer, si rende conto che l’uomo che ha sempre creduto di amare e che l’ha sempre protetta… non la ama per ciò che è, ma per il ruolo che interpreta: quello di una brava moglie, docile e infantile.
Quando Torvald scopre tutto, reagisce con egoismo e rabbia, preoccupandosi solo della propria reputazione, mentre Nora sperava che lui si prendesse la colpa per proteggerla. Questo “miracolo”, che Nora aveva sognato, non si realizza. Anzi, il suo disincanto è totale.
🗝️ Il punto di svolta
Nora comprende che:
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Non è mai stata veramente vista come una persona autonoma.
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È sempre stata una “bambola”, prima per suo padre, poi per suo marito.
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Ha vissuto in una casa che è solo una gabbia dorata, non un vero focolare.
🗣️ La decisione radicale
Con grande coraggio, Nora decide di lasciare il marito e i figli per poter scoprire chi è davvero. Dice a Torvald che non può più vivere con lui finché non avrà capito cosa vuole, cosa pensa, cosa crede.
👉 Questo gesto fu sconvolgente per il pubblico dell’epoca (1879): una donna che abbandona la famiglia per diventare se stessa era un atto considerato scandaloso.
🔔 La famosa porta che si chiude
Il dramma si conclude con il suono di una porta che si chiude:
Nora esce dalla casa. Non si sa dove andrà, né cosa le accadrà.
È un finale aperto, ma anche potentemente simbolico: è l’inizio di un cammino verso l’autenticità e la libertà personale.
✨ Temi chiave del finale
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Emancipazione femminile
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Identità e autonomia
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Ruolo sociale della donna
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Illusione vs realtà
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Famiglia e ipocrisia borghese