
Pianto antico di Giosuè Carducci e i rapporti intertestuali ed extratestuali per …
28 Dicembre 2019
Decadentismo e naturalismo
28 Dicembre 2019Questo sonetto di Carducci esprime in modo toccante il dolore per la perdita di un figlio.
Analisi e commento
- Struttura: Il sonetto segue lo schema metrico tradizionale italiano (ABAB ABAB CDC DCD) con endecasillabi.
- Contesto: La poesia fa parte della raccolta “Rime Nuove” (1887) e si riferisce alla morte del figlio di Carducci, Dante, avvenuta nel 1870 all’età di tre anni.
- Titolo: “Funere Mersit Acerbo” è una citazione dall’Eneide di Virgilio, che significa “lo sommerse una morte prematura”.
- Temi principali:
- Lutto e dolore per la perdita di un figlio
- Continuità tra i morti e i vivi
- La fugacità della vita e l’ineluttabilità della morte
- Simbolismo e immagini:
- La “fiorita collina tósca” rappresenta il cimitero dove è sepolto il fratello di Carducci
- Le “pinte aiole” simboleggiano l’innocenza e la gioia dell’infanzia
- L'”ombra” che avvolge il bambino è una metafora della morte
- Le “fredde e sole rive” e le “adre sedi” rappresentano il regno dei morti
- Stile:
- Linguaggio elevato e ricco di pathos
- Uso dell’apostrofe (rivolgersi direttamente al defunto)
- Contrasto tra immagini di vita (fiori, gioco) e di morte (sepolcro, ombre)
- Interpretazione: Il sonetto esprime il dolore profondo di un padre per la perdita del figlio, cercando conforto nell’idea che il bambino possa essere accolto nell’aldilà dal fratello del poeta. La poesia riflette sulla brevità della vita e sulla crudeltà del destino che strappa un bambino alla sua infanzia spensierata.
Testo e Parafrasi
Testo:
O tu che dormi là su la fiorita È il fanciulletto mio, che a la romita Ahi no! giocava per le pinte aiole, Vostre rive lo spinse. Oh, giú ne l’adre |
Parafrasi:
O tu [fratello del poeta] che riposi sulla fiorita collina toscana, con tuo padre accanto; non hai forse sentito, tra l’erba della tua tomba, una dolce voce di pianto? È il mio figlioletto che bussa alla tua solitaria porta [della tomba]: lui, che portava il tuo grande e santo nome [Dante], sta anche lui abbandonando la vita, o fratello, che fu così amara per te. Ahimè no! [Il bambino non bussa consapevolmente] Stava giocando tra le aiuole colorate, e mentre sorrideva a visioni leggiadre [sogni o fantasie infantili], l’ombra [della morte] lo avvolse e lo spinse verso le vostre fredde e solitarie sponde [il regno dei morti]. Oh, accoglilo tu nelle oscure dimore [dell’aldilà], poiché egli volge ancora il capo verso il dolce sole e chiama sua madre.
|