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28 Dicembre 2019Sulla spiaggia del Purgatorio Dante e Virgilio incontrano la schiera, in figura di un gregge di pecore, di coloro che si sono pentiti in punto di morte di una vita violenta, fra cui troveranno Manfredi, il successore di Federico II.
Testo dei versi 61-84 del terzo canto del Purgatorio
“Leva”, diss’io, “maestro, li occhi tuoi: Guardò allora, e con libero piglio Ancora era quel popol di lontano, quando si strinser tutti ai duri massi “O ben finiti, o già spiriti eletti”, ditene dove la montagna giace, Come le pecorelle escon del chiuso e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
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Parafrasi dei versi 61-84 del terzo canto del Purgatorio
Versi 61-63 Versi 67-69 Versi 70-72 Versi 73-75 Versi 76-78 Versi 79-81 Versi 82-84
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Analisi
Nei versi 61-85 del terzo canto del Purgatorio, Dante descrive l’incontro con un gruppo di anime sulla montagna del Purgatorio. Questo passaggio illustra vari temi e tecniche:
- Guida e Speranza: Dante si rivolge a Virgilio, il suo maestro, chiedendo di alzare lo sguardo e cercare consiglio da coloro che stanno venendo incontro. Virgilio, con sicurezza, rassicura Dante di mantenere la speranza.
- Descrizione della Distanza: Dante usa una metafora concreta, paragonando la distanza tra loro e il gruppo di anime a quella che un buon lanciatore può raggiungere con la mano. Questo fornisce un’immagine chiara della distanza e dell’avvicinamento graduale.
- Reazione delle Anime: Le anime, vedendo Dante e Virgilio avvicinarsi, si stringono contro i duri massi e restano ferme e raccolte, simili a chi guarda con esitazione. Questo mostra la loro cautela e forse il loro rispetto per i nuovi arrivati.
- Virgilio e il Discorso di Pace: Virgilio si rivolge alle anime con rispetto, chiamandole “ben finiti” e “spiriti eletti”. Chiede loro informazioni sulla montagna, usando il motivo della pace che essi aspettano, un’anticipazione della loro salvezza.
- Similitudine delle Pecore: La similitudine finale descrive le anime come pecore che escono dal recinto timidamente, seguendo l’esempio della prima senza sapere il perché. Questa immagine sottolinea l’innocenza e la semplicità delle anime purganti, che si muovono insieme con timore e speranza, senza piena comprensione del loro destino.
Commento
Questo passaggio del Purgatorio è ricco di significato e mostra diverse sfaccettature del viaggio di Dante attraverso il Purgatorio. La dinamica tra Dante e Virgilio riflette il rapporto maestro-discepolo, con Virgilio che guida e rassicura Dante. Le anime che si stringono contro i massi e si muovono come pecore indicano il loro stato di purificazione e speranza nella redenzione.
La richiesta di Virgilio di indicare la strada per salire la montagna enfatizza l’importanza della guida e della conoscenza nel cammino spirituale. La perdita di tempo è particolarmente significativa in Purgatorio, dove ogni momento è prezioso per l’espiazione dei peccati.
La similitudine delle pecore aggiunge una dimensione di umanità e vulnerabilità alle anime, che si muovono insieme nella loro ricerca di salvezza. Questo evoca empatia e riflessione sulla natura del viaggio purgatorio come un percorso collettivo verso la purificazione e la pace eterna.
In conclusione, questi versi illustrano non solo l’avanzamento fisico del viaggio di Dante, ma anche i temi di guida, speranza, e comunità che sono centrali nell’esperienza del Purgatorio.
Audio Lezioni su Dante e Divina Commedia del prof. Gaudio