
L’indicativo e l’infinito presente delle quattro coniugazioni latine
28 Dicembre 2019
Le suppliche di Priamo ed Ecuba ad Ettore Iliade XXII vv. 25-92
28 Dicembre 2019Il passo dell’ Iliade XXII, vv. 247-257 rappresenta uno dei momenti più drammatici e carichi di tensione dell’epica omerica: l’inizio del duello tra Ettore e Achille , due eroi destinati a incarnare il culmine della tragedia umana.
Questo episodio segna il confronto finale tra i due grandi avversari, simboli rispettivamente della difesa della patria (Ettore) e della furia vendicativa (Achille). L’interazione tra i due eroi nei versi iniziali del duello è pregna di pathos, poiché entrambi sono consapevoli del destino tragico che li attende.
Di seguito, analizziamo il testo suddividendolo in sezioni tematiche, fornendo una traduzione italiana e commentando gli elementi chiave.
Testo greco (vv. 247-257):
τὸν δ᾽ ἔπεσιν προσέφη ποδάρκης Ἕκτωρ ἱπποδάμης:
«Ἀχιλλεῦ, μή μοι λεύσσειν ἄλγεα θυμῷ,
μηδ᾽ ἀγορεύειν· οὐ γάρ κέ τοι ἄλλος Ἕκτωρ
ζώει ἔνθα πόληις, ἀλλ᾽ ἤδη θάνατος καὶ κῆρες
ἐγγύθεν· οὐδὲ γὰρ αὐτὸς ἐγὼ σέθεν ἀλλοτριόωμαι
ἀλλ᾽ ὅτε κεν Ζεὺς ἐκπέρσῃ πόλιν ἠδ᾽ ἀνθρώπους,
ἀλλὰ σὺ δάκρυσιν ἀμφὶ φίλον παῖδα καὶ ἄλλον
ἄνδρα πόσιν κλαίειν, ἵνα μή σ᾽ ἀνὴρ ἐλεείνων
ἐκ θανάτοιο βίῃ ἀπάγῃ χειρῶν ἀπολισθείς.»
Traduzione italiana:
Ettore, rapido di piede e domatore di cavalli, disse ad Achille:
«O Achille, non affliggerti così nel tuo cuore,
né parlare di dolore; non ci sarà un altro Ettore
per difendere la città, perché già morte e destino
si avvicinano. Io stesso non ti lascerò volontariamente,
ma quando Zeus distruggerà la città e il suo popolo,
allora piangerai il tuo caro figlio e un altro marito,
e un uomo crudele ti porterà via con la forza, strappandoti alle tue mani.»
Commento:
1. L’invito alla pietà da parte di Ettore (vv. 247-250)
Nei primi versi, Ettore si rivolge ad Achille con tono dignitoso ma supplichevole. Egli riconosce la propria mortalità e il destino inevitabile che lo attende, ma cerca di far appello alla pietà del suo avversario. La frase «μή μοι λεύσσειν ἄλγεα θυμῷ» (“non affliggerti così nel tuo cuore”) suggerisce che Ettore tenta di stabilire un legame umano con Achille, invitandolo a considerare la sofferenza che seguirà alla sua morte.
Questo appello è particolarmente significativo perché Ettore non è solo un guerriero, ma anche un marito e un padre. Egli sa che la sua sconfitta condannerà Troia alla distruzione e la sua famiglia a un destino terribile. Il suo discorso riflette quindi una profonda umanità, che contrasta con la furia implacabile di Achille.
2. L’accettazione del destino (vv. 251-253)
Ettore dichiara apertamente che la sua morte è inevitabile: «οὐ γάρ κέ τοι ἄλλος Ἕκτωρ / ζώει ἔνθα πόληις, ἀλλ᾽ ἤδη θάνατος καὶ κῆρες / ἐγγύθεν» (“non ci sarà un altro Ettore per difendere la città, perché già morte e destino si avvicinano”). Questa accettazione del proprio fato è un tratto distintivo dell’eroismo omerico: Ettore combatte non perché creda di poter vincere, ma perché sente il dovere di proteggere la sua città e la sua famiglia fino all’ultimo respiro.
La sua dichiarazione sottolinea anche il tema centrale dell’Iliade : l’ineluttabilità del destino umano. Gli eroi possono lottare con coraggio e abilità, ma alla fine sono sempre soggetti alla volontà degli dèi e al destino che governa le loro vite.
3. La profezia sul futuro di Achille (vv. 254-257)
Nell’ultima parte del discorso, Ettore fa una profezia cupa sul destino di Achille: «ἀλλὰ σὺ δάκρυσιν ἀμφὶ φίλον παῖδα καὶ ἄλλον / ἄνδρα πόσιν κλαίειν, ἵνα μή σ᾽ ἀνὴρ ἐλεείνων / ἐκ θανάτοιο βίῃ ἀπάγῃ χειρῶν ἀπολισθείς» (“allora piangerai il tuo caro figlio e un altro marito, e un uomo crudele ti porterà via con la forza, strappandoti alle tue mani”). Questa previsione anticipa la morte di Achille, che sarà ucciso da Paride e Apollo durante la guerra di Troia.
Ettore sembra voler ricordare ad Achille che, nonostante la sua forza e la sua gloria, anche lui è destinato a morire. Questo momento sottolinea la fragilità della condizione umana, poiché nessun eroe, per quanto grande, può sfuggire al destino.
Conclusione
Il passo 247-257 del libro XXII dell’Iliade è un momento cruciale del duello tra Ettore e Achille, in cui il primo cerca di stabilire un legame umano con il secondo, pur accettando il proprio destino tragico. L’appello di Ettore alla pietà e la sua profezia sul futuro di Achille aggiungono profondità emotiva alla scena, evidenziando il contrasto tra la furia vendicativa di Achille e la nobiltà d’animo di Ettore.
Questo episodio prepara il terreno per l’esito inevitabile del duello, in cui Ettore sarà ucciso da Achille. Tuttavia, il discorso di Ettore lascia un’impressione duratura sul lettore, poiché rivela la sua umanità e il suo senso del dovere, elevandolo a figura tragica e nobile.
In sintesi , il discorso di Ettore ad Achille prima del duello è un momento di intensa emozione nell’Iliade , in cui l’eroe troiano esprime la sua accettazione del destino e tenta di far appello alla pietà del suo avversario. Questo passo sottolinea la fragilità della condizione umana e il tema centrale della tragedia eroica, preparando il terreno per l’esito inevitabile del confronto tra i due guerrieri.