
L’indicativo e l’infinito presente delle quattro coniugazioni latine
28 Dicembre 2019
Le suppliche di Priamo ed Ecuba ad Ettore Iliade XXII vv. 25-92
28 Dicembre 2019Il duello tra Ettore e Achille nel libro XXII dell’Iliade di Omero (vv. 258-308) rappresenta uno dei momenti più intensi e drammatici dell’epica classica.
Questo passaggio è caratterizzato da un crescendo di tensione, emozioni e violenza, culminando con la morte di Ettore, il valoroso principe troiano, per mano di Achille, l’eroe greco spinto da una furia inarrestabile alimentata dal dolore per la morte del suo amico Patroclo.
Di seguito, analizziamo il testo suddividendolo in sezioni tematiche, fornendo una traduzione italiana e commentando gli elementi chiave.
1. La supplica di Ettore e il rifiuto di Achille (vv. 258-272)
Testo originale:
«Τρωῶν καὶ Δαναῶν ἀγεφύρτων μέμνησο
εἰ δή ποτ’ ἔμ’ ἐλεήσας ἐμὰ δ’ ἄλκαρ ἑλοίο,
μή με ῥ’ αἰνυμένῳ κύνες καταδάψονται…»
Traduzione italiana:
«Ricordati, o Achille, dei Troiani e dei Danai senza ponte,
se mai tu potessi aver pietà di me e risparmiarmi,
che i cani non dilanino il mio corpo dopo la morte…»
Commento:
In questo momento cruciale, Ettore, ferito mortalmente, si rivolge ad Achille con una supplica disperata. Implora il suo avversario di risparmiargli l’onta di essere divorato dai cani dopo la morte, un destino terribile per un guerriero. Tuttavia, Achille rifiuta categoricamente qualsiasi forma di pietà. La sua risposta è fredda e spietata: egli non prova alcuna compassione per Ettore, colpevole di aver ucciso Patroclo e di aver indossato le sue armi come trofeo. Questo dialogo evidenzia il contrasto tra il senso dell’onore di Ettore, che cerca un trattamento dignitoso anche nella sconfitta, e la furia vendicativa di Achille, che non lascia spazio al perdono.
2. La morte di Ettore (vv. 273-289)
Testo originale:
«Ὦ δ’ ἐπεὶ οὐκ ἔστιν λελεημένος ἔμμεναι Ἕκτωρ,
τὸν δὲ βαλὼν Ἀχιλεὺς ἐξανέσχετο φάσγανον αἰνόν.»
Traduzione italiana:
«Ma poiché non è possibile che io abbia pietà di te, o Ettore,
Achille lo colpì con la sua spada terribile.»
Commento:
La morte di Ettore è descritta con cruda immediatezza. Achille, dopo aver rifiutato ogni supplica, infligge il colpo mortale al suo avversario. L’atto è rapido e definitivo, simbolo della superiorità fisica e della determinazione implacabile di Achille. Tuttavia, il momento è carico di pathos: Ettore, pur morente, mantiene la sua dignità, accettando il destino che lo attende. La scena è resa ancora più tragica dal fatto che Ettore aveva cercato di negoziare una tregua postuma, ma Achille, accecato dalla vendetta, non ha alcuna intenzione di concedergliela.
3. La profezia di Ettore (vv. 290-300)
Testo originale:
«Ἀλλ’ ἐπεὶ οὐκ ἔστιν λελεημένος ἔμμεναι Ἕκτωρ,
μνησθήσεαι καὶ σύ, Πηλεΐδη, τῆςδε κακῆς
ὥρης, ἦν δὴ σοὶ θάνατος πελάσῃσιν Ἀπόλλων.»
Traduzione italiana:
«Ma poiché non è possibile che io abbia pietà di te, o Achille,
ti ricorderai anche tu, figlio di Peleo, di quest’ora funesta,
quando la morte verrà a te inviata da Apollo.»
Commento:
Prima di morire, Ettore pronuncia una profezia che aggiunge una dimensione ulteriore alla tragedia. Egli predice che anche Achille incontrerà la morte per mano di Apollo, il dio che ha guidato la sua stessa sorte. Questa dichiarazione sottolinea l’ineluttabilità del destino che incombe su entrambi gli eroi. Nonostante la vittoria momentanea di Achille, egli non sfuggirà alla sua fine, ribadendo il tema centrale dell’Iliade : la fragilità della condizione umana e l’inevitabilità della morte, anche per i più grandi eroi.
4. Il trionfo di Achille e la profanazione del corpo di Ettore (vv. 301-308)
Testo originale:
«Ὦ δ’ ἐπεὶ Ἕκτορ’ ἔβαλε, κύνες καταδάψεσθαι
οὔτ’ ἔτι πατρὶ φίλῳ οὔτε πόσῃ ἀγανῇ.»
Traduzione italiana:
«E dopo aver ucciso Ettore, Achille decise che i cani avrebbero dilaniato il suo corpo,
né il padre né la sposa avrebbero potuto piangerlo.»
Commento:
Dopo aver ucciso Ettore, Achille compie un gesto di estrema brutalità: decide di non restituire il corpo alla famiglia per i funerali, ma di lasciarlo in pasto ai cani. Questo atto rappresenta una violazione delle leggi divine e umane, che prescrivono il rispetto per i caduti in battaglia. La profanazione del corpo di Ettore è un chiaro segno della furia vendicativa di Achille, che supera ogni limite morale. Tuttavia, questa scelta avrà conseguenze significative: Priamo, il padre di Ettore, si recherà successivamente al campo acheo per implorare la restituzione del corpo del figlio, portando a un momento di riconciliazione e umanità nel cuore della guerra.
Conclusione
I versi 258-308 del libro XXII dell’Iliade rappresentano il culmine del conflitto tra Achille ed Ettore, due figure emblematiche della letteratura epica. Attraverso la supplica di Ettore, il rifiuto di Achille, la morte del principe troiano e la profezia finale, Omero esplora temi universali come la vendetta, la pietà, il destino e la fragilità umana. La scena è dominata da un senso di inevitabilità tragica: entrambi gli eroi sono condannati a percorrere strade che li porteranno alla distruzione, simbolo della condizione umana intrappolata tra gloria e morte.
In sintesi, il duello tra Ettore e Achille è un momento cruciale dell’Iliade , in cui si confrontano ideali opposti: l’onore e la compassione di Ettore contro la furia vendicativa di Achille. La morte di Ettore e la profanazione del suo corpo sottolineano la brutalità della guerra e l’incapacità degli uomini di sfuggire al loro destino. Questo passo evidenzia la grandezza poetica di Omero, capace di trasformare un evento bellico in una riflessione profonda sulla natura umana.