
L’indicativo e l’infinito presente delle quattro coniugazioni latine
28 Dicembre 2019
Le suppliche di Priamo ed Ecuba ad Ettore Iliade XXII vv. 25-92
28 Dicembre 2019Il duello tra Ettore e Achille nel libro XXII dell’Iliade di Omero (vv. 247-371) rappresenta uno dei momenti più intensi e drammatici dell’epica classica.
Questo passaggio descrive la morte di Ettore, il principe troiano, per mano di Achille, l’eroe acheo consumato dalla furia vendicativa dopo l’uccisione del suo amico Patroclo. Attraverso un linguaggio carico di pathos e immagini vivide, Omero esplora temi universali come il destino, l’onore, la pietà e la fragilità umana.
Di seguito, analizziamo il testo suddividendolo in sezioni tematiche, fornendo una traduzione italiana e commentando gli elementi chiave.
1. La fuga di Ettore e l’inseguimento di Achille (vv. 247-263)
Testo originale:
«Ὦ δ’ ὡς ἐπ’ ἀριστερὰ κύκλῳ τρέχον ἔδραμεν Ἕκτωρ,
μὴ πρὶν ἐπ’ εὐρέας ἄλσεως ἱκέσθαι λίθους·»
Traduzione italiana:
«Ettore allora corse a sinistra in cerchio,
cercando di raggiungere prima le grandi rocce del bosco.»
Commento:
La scena si apre con Ettore che cerca disperatamente di sfuggire ad Achille, girando intorno alle mura di Troia. Nonostante la sua statura eroica, Ettore è sopraffatto dalla paura e dalla consapevolezza della propria inferiorità fisica rispetto al nemico. Achille, invece, lo insegue implacabile, guidato dalla sua furia vendicativa. Il movimento circolare simboleggia il destino inevitabile di Ettore: non c’è via di fuga, poiché gli dèi hanno già deciso il suo destino.
2. L’intervento divino e il coraggio di Ettore (vv. 264-280)
Testo originale:
«Ἀλλ’ ὅτε δὴ τὸ τέταρτον ἀνέσχετο πάντα κύκλον,
τόφρα δ’ Ἀπόλλων ἐπὶ Πηλεΐδην ἐβόησεν·»
Traduzione italiana:
«Ma quando ebbero completato il quarto giro,
Apollo gridò ad Achille, figlio di Peleo.»
Commento:
Gli dèi intervengono direttamente nel duello. Apollo, protettore di Ettore, cerca di incoraggiare il principe troiano a fermarsi e affrontare Achille. Tuttavia, Atena, alleata di Achille, inganna Ettore fingendosi un alleato troiano e promettendogli aiuto. Questo intervento divino sottolinea il ruolo degli dèi nel determinare il destino degli eroi, ma anche la loro manipolazione delle azioni umane.
3. La supplica di Ettore e il rifiuto di Achille (vv. 281-305)
Testo originale:
«Ἀλλ’ ἐπεὶ οὐκ ἔστιν λελεημένος ἔμμεναι Ἕκτωρ,
μνησθήσεαι καὶ σύ, Πηλεΐδη, τῆςδε κακῆς
ὥρης, ἦν δὴ σοὶ θάνατος πελάσῃσιν Ἀπόλλων.»
Traduzione italiana:
«Ma poiché non è possibile avere pietà di te, o Ettore,
ti ricorderai anche tu, figlio di Peleo, di quest’ora funesta,
quando la morte verrà a te inviata da Apollo.»
Commento:
Dopo essere stato colpito mortalmente da Achille, Ettore si rivolge al suo avversario con una supplica disperata. Implora Achille di restituire il suo corpo alla famiglia per i funerali, ma Achille rifiuta categoricamente. Questo momento evidenzia il contrasto tra il senso dell’onore di Ettore, che cerca un trattamento dignitoso anche nella sconfitta, e la furia vendicativa di Achille, che non lascia spazio al perdono.
4. La morte di Ettore e la profanazione del corpo (vv. 306-336)
Testo originale:
«Ὦ δ’ ἐπεὶ Ἕκτορ’ ἔβαλε, κύνες καταδάψεσθαι
οὔτ’ ἔτι πατρὶ φίλῳ οὔτε πόσῃ ἀγανῇ.»
Traduzione italiana:
«E dopo aver ucciso Ettore, Achille decise che i cani avrebbero dilaniato il suo corpo,
né il padre né la sposa avrebbero potuto piangerlo.»
Commento:
La morte di Ettore è descritta con cruda immediatezza. Achille, accecato dalla vendetta, infligge il colpo mortale al suo avversario e decide di profanare il suo corpo, legandolo al carro e trascinandolo davanti alle mura di Troia. Questo atto di brutalità supera ogni limite morale ed evidenzia la completa assenza di pietà da parte di Achille. Tuttavia, questa scelta avrà conseguenze significative: Priamo, il padre di Ettore, si recherà successivamente al campo acheo per implorare la restituzione del corpo del figlio, portando a un momento di riconciliazione e umanità nel cuore della guerra.
5. La reazione di Achille e il destino inevitabile (vv. 337-371)
Testo originale:
«Ἀλλ’ ἴτω· οὐ γὰρ ἔτ’ ἔσται ἐνὶ σπέοσιν αἰὲν
Ὀδυσσεύς· ἀλλ’ ἥξει πρὸς φῶτας ἑὸν λιπαρὸν
γαῖαν, ἐπεὶ πολλὰ πάθη καὶ πόλλ’ ἀλγεα καρπῷ.»
Traduzione italiana:
«Ma lasciamolo andare; non resterà più a lungo
nelle caverne, Odisseo tornerà alla sua terra natia,
poiché ha già sofferto molto e patito grandi dolori.»
Commento:
Dopo aver ucciso Ettore, Achille riflette sul proprio destino. Pur essendo vittorioso, egli è consapevole che la sua vita sarà breve e che presto incontrerà la morte. Questo passaggio sottolinea l’ineluttabilità del destino che incombe su entrambi gli eroi: Ettore è morto, ma anche Achille non sfuggirà al suo destino. La morte di Ettore segna un punto di svolta nell’Iliade , poiché anticipa la fine imminente della guerra di Troia e la caduta della città.
Conclusione
I versi 247-371 del libro XXII dell’Iliade rappresentano il culmine del conflitto tra Achille ed Ettore, due figure emblematiche della letteratura epica. Attraverso la fuga di Ettore, il rifiuto della supplica, la morte del principe troiano e la profanazione del suo corpo, Omero esplora temi universali come la vendetta, la pietà, il destino e la fragilità umana. La scena è dominata da un senso di inevitabilità tragica: entrambi gli eroi sono condannati a percorrere strade che li porteranno alla distruzione, simbolo della condizione umana intrappolata tra gloria e morte.
In sintesi, il duello tra Ettore e Achille è un momento cruciale dell’Iliade , in cui si confrontano ideali opposti: l’onore e la compassione di Ettore contro la furia vendicativa di Achille. La morte di Ettore e la profanazione del suo corpo sottolineano la brutalità della guerra e l’incapacità degli uomini di sfuggire al loro destino. Questo passo evidenzia la grandezza poetica di Omero, capace di trasformare un evento bellico in una riflessione profonda sulla natura umana.