Il periodo ipotetico dipendente
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28 Dicembre 2019Il proemio della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso è uno degli esempi più noti di poesia epica italiana.
Esso introduce il tema principale del poema, che è la conquista di Gerusalemme durante la Prima Crociata, e al contempo evidenzia l’ispirazione divina che guida l’autore nella sua opera. Di seguito è riportato il testo del proemio:
Testo della prima ottava della Gerusalemme Liberata
Canto l’armi pietose e ‘l capitano
Che ‘l gran sepolcro liberò di Cristo.
Molto egli oprò co ‘l senno e con la mano;
Molto soffrí nel glorioso acquisto;
E invan l’Inferno a lui s’oppose, e invano
S’armò d’Asia e di Libia il popol misto:
Il Ciel gli diè favore, e sotto ai santi
Segni ridusse i suoi compagni erranti.
Analisi del Proemio
- Invocazione epica:
- Il proemio inizia con la tradizionale invocazione del poeta epico (“Canto”), in cui Tasso dichiara il soggetto della sua opera: le “armi pietose” e il “capitano”, cioè Goffredo di Buglione, che liberò il Santo Sepolcro di Cristo.
- La tematica della fede:
- La liberazione del Santo Sepolcro non è solo un’impresa militare, ma anche un atto di devozione religiosa, sottolineata dall’aggettivo “pietose” riferito alle armi, che attribuisce un valore morale e spirituale alla guerra.
- Gli ostacoli:
- Viene anche anticipata la presenza di ostacoli terreni e ultraterreni (“E invan l’Inferno a lui s’oppose”), enfatizzando la dimensione epica e sovrannaturale del conflitto.
- Il favore divino:
- L’azione del capitano crociato è guidata dal “Ciel”, che gli concede il favore necessario per superare le difficoltà e condurre a termine la missione divina. L’influenza divina è centrale nell’opera, poiché Tasso concepisce la crociata come un’impresa voluta da Dio.
- L’eroismo dei compagni:
- Il proemio non esalta solo il capitano, ma anche i suoi “compagni erranti”, sottolineando la partecipazione collettiva degli eroi cristiani all’impresa.
Questo proemio, dunque, introduce il lettore nell’atmosfera solenne e sacra della crociata, e stabilisce l’intento dell’autore di celebrare un’impresa che è al contempo eroica e religiosa.