Le competenze degli studenti sono influenzate da una serie di fattori, tra cui l’efficacia della singola scuola. Misurare questo contributo è estremamente difficile, ed è la sfida che sta affrontando l’INVALSI.
Un modo per aggirare il problema è concentrarsi sui cambiamenti nelle competenze degli studenti, vale a dire misure di valore aggiunto. Utilizzando i risultati di un’indagine INVALSI sulle scuole superiori, il presente lavoro implementa queste misure per l’Italia, nel tentativo di identificare un modello generale di valore aggiunto tra le scuole. Purificando il campione dagli errori di misurazione – che impongono l’esclusione delle scuole con un numero insufficiente di studenti esaminati – e tenendo conto del bias di selezione implicito nella natura non obbligatoria dell’indagine, si rileva che il divario positivo a favore dei corsi generali (licei ) quando si guarda al livello delle competenze tende a svanire (in matematica e scienze) quando ci si concentra su misure di valore aggiunto. Per contro, nelle stesse materie le scuole ubicate nelle regioni meridionali sono caratterizzate non solo da un livello di competenze di partenza più basso ma anche da un minor valore aggiunto. Almeno per la matematica, c’è anche una tendenza generale del turnover degli insegnanti ad avere un effetto negativo sui miglioramenti degli studenti.