
Per un nuovo Manzoni di Pierantonio Frare
28 Dicembre 2019
Ripasso dell’ottocento nella letteratura per l’esame di stato
28 Dicembre 2019Analisi, riassunto, tematiche, stile e commento del racconto “Il tesoro del pirata Occhio di Falco” di Marquinho Kappa
1. Introduzione
Il racconto Il tesoro del pirata Occhio di Falco è un’avventura in stile classico che riprende i temi tipici della narrativa piratesca: il viaggio in mare, la ricerca di un tesoro nascosto, il coraggio dei protagonisti e la lotta contro i nemici. Tuttavia, l’elemento centrale della storia è il rapporto familiare tra Ben, il giovane protagonista, suo padre Tom e il nonno Jack, figura leggendaria attorno a cui ruota l’intera vicenda.
2. Struttura e Sviluppo della Trama
Il racconto si sviluppa in quattro capitoli, ognuno dei quali contribuisce alla progressione dell’avventura.
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Capitolo 1: Il richiamo dell’avventura
Il giovane Ben scopre un messaggio in bottiglia che rivela la cattura di suo nonno Jack, un pirata leggendario. Il padre Tom, uomo d’azione e avventuriero, decide di partire per salvarlo. Ben, desideroso di dimostrare il suo valore, si nasconde sulla nave del padre per unirsi alla missione, disobbedendo ai suoi ordini. -
Capitolo 2: Il viaggio e la scoperta
Il mattino dopo, Ben viene scoperto da suo padre, che lo rimprovera, ma il ragazzo dimostra presto la sua utilità correggendo un errore nella rotta. Questo passaggio segna l’inizio del suo ruolo attivo nella missione e anticipa il suo contributo alla risoluzione del conflitto. -
Capitolo 3: L’arrivo sull’isola e l’incontro con Barbanera
L’isola si rivela essere il covo del temibile Barbanera, il carismatico antagonista del racconto. Egli, però, non agisce subito, preferendo osservare le mosse degli intrusi prima di intervenire. Questo aumenta la tensione narrativa e prepara il lettore allo scontro finale. -
Capitolo 4: Il duello e la scoperta del tesoro
Dopo una serie di peripezie, padre e figlio riescono a liberare Jack e a sconfiggere Barbanera e il suo scagnozzo Gordon. L’umorismo si inserisce nella narrazione con il buffo episodio dei mutandoni di Gordon, che smorza la tensione del combattimento. Il colpo di scena finale è la scoperta del tesoro, che viene trovato da Ben grazie alla sua intuizione. La storia si chiude con il trionfo della famiglia e la consacrazione di Ben come un vero pirata.
3. Temi Principali
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L’Avventura e il Coraggio
Il racconto incarna perfettamente il genere d’avventura, con viaggi per mare, isole misteriose e duelli tra pirati. Il coraggio di Ben, che si ribella per seguire il suo sogno di avventura, è il motore principale della storia. -
Il Rapporto Familiare e il Passaggio Generazionale
La relazione tra Ben e suo padre Tom è centrale. All’inizio, Tom vede il figlio come un ragazzino irresponsabile, ma con il tempo riconosce il suo valore. Anche il legame con il nonno Jack è fondamentale: il suo mito guida Ben nella sua crescita, e alla fine la famiglia si riunisce. -
L’Intelligenza Contro la Forza Bruta
Ben non è il classico eroe forte e invincibile, ma un personaggio astuto e intraprendente. La sua intuizione gli permette di correggere la rotta della nave, scoprire il nascondiglio del tesoro e persino sconfiggere Gordon con un trucco, dimostrando che l’intelligenza può avere la meglio sulla forza. -
L’Umorismo come Elemento di Narrazione
L’episodio in cui Gordon rimane in mutande aggiunge un tono leggero alla storia e rende il racconto adatto anche a un pubblico giovane. Questo espediente ricorda lo stile delle storie di pirati per ragazzi, dove l’azione si mescola con momenti di comicità.
4. Stile e Linguaggio
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Narrazione Lineare e Scorrevole
Il racconto ha uno stile semplice e diretto, con frasi brevi e un ritmo incalzante, perfetto per una storia d’avventura. -
Dialoghi Dinamici
I dialoghi sono vivaci e contribuiscono a delineare i personaggi. Il linguaggio è informale e spesso ironico, rendendo la lettura piacevole. -
Descrizioni Essenziali
Le descrizioni sono ridotte al minimo, lasciando spazio all’azione e ai dialoghi. Questo rende il racconto veloce e coinvolgente, anche se qualche dettaglio in più sugli ambienti avrebbe potuto arricchire l’atmosfera.
5. Conclusione e Commento Finale
Il tesoro del pirata Occhio di Falco è un racconto avventuroso ben costruito, che segue una struttura narrativa classica e offre una lettura coinvolgente. Il protagonista Ben rappresenta il desiderio di indipendenza e di avventura, mentre la figura del nonno Jack simboleggia il mito e la tradizione.
Il tema del coraggio e dell’intelligenza come chiavi per il successo emerge chiaramente, e l’umorismo ben dosato rende il racconto piacevole anche per un pubblico giovane.
L’unico aspetto che potrebbe essere migliorato è l’approfondimento delle descrizioni ambientali e dei personaggi secondari, che avrebbero potuto rendere l’atmosfera ancora più immersiva. Tuttavia, nel complesso, la storia risulta efficace, avvincente e perfettamente in linea con il genere avventuroso.
Testo del racconto “Il tesoro del pirata Occhio di falco” di Marquinho Kappa
Capitolo 1
Questa è la leggenda di Jack il corsaro, in cerca del famoso tesoro del temibile e misterioso pirata Occhio di falco che scomparve nel nulla perlustrando i mari del sud. Nessuno ebbe più notizie di lui o dei suoi compagni dopo il naufragio.
Ben, suo nipote, continuava a chiedere sue notizie finché un giorno, sulla spiaggia, arrivò una bottiglia con il marchio del pirata.
“Ehi, un messaggio in bottiglia! E qui sopra c’è il marchio di mio nonno! Vediamo se è arrivata qualche buona notizia!”
Incuriosito aprì la bottiglia: “Oh no, è una richiesta d’aiuto! Il nonno è in pericolo! Devo salvarlo!”
Corse dai genitori mostrando il messaggio:
“Non possiamo più aspettare! Il nonno è stato rapito, potrebbe essere in pericolo!” disse Ben.
Suo padre, che era un vero pirata amante dell’avventura, rispose:
“Corpo di mille balene! Salverò tuo nonno, tornerà sano e salvo!”
“E io verrò con te!” esclamò Ben, pronto per l’avventura.
“No, è troppo pericoloso”
“Ma io voglio salvare il nonno insieme a te!”
“Cerca di capire, io lo faccio per il tuo bene!” continuò il padre
“Va bene, fai come vuoi…” concluse il figlio arrabbiato.
Finita la discussione Ben pensò: tanto io sono più furbo di te papà… So che partirai domani all’alba, mi nasconderò nella tua barca e verrò con te, che tu lo voglia o no! Partiamo per l’avventura! Yohohoh!
Capitolo 2
Il mattino seguente, mentre il padre preparava provviste, armi e protezioni, Ben pensò: presto, presto, mi devo alzare, altrimenti mio padre partirà senza di me.
Si alzò di fretta, prese il cuscino, lo mise sotto le coperte e si nascose nell’alloggio del capitano. Il padre si apprestò a uscire e disse: “ciao cara, ci rivedremo presto, salutami Ben! è ancora accucciato sotto le coperte.”
“Sì Tom ci penso io. Buon viaggio caro”
Dopo un paio d’ore dalla partenza del padre, la madre, entrando in camera del figlio, urlò: “Ben, svegliati! E’ ora di alzarsi! Non hai nemmeno salutato tuo padre!”
Spaventata dall’assenza di risposta andò a controllare, tirò indietro le coperte ed esclamò: “Ero sicura che avrebbe disobbedito, ma io lo so dove si è cacciato quel furbacchione! Avrà sicuramente seguito Tom per mettersi nei guai!… tale padre tale figlio” e rassegnata uscì dalla stanza.
L’impavido pirata si diresse verso la cabina per controllare la rotta. Udendo dei passi Ben dovette pensare rapidamente a trovare un nascondiglio più sicuro della botte in cui si era accucciato.
Si infilò dentro a una botola ma un moscerino fastidioso lo fece starnutire proprio quando entrò il padre.
“Ehi, c’è qualcuno qui?” urlò Tom sfoderando la sciabola.
Prese l’arma e cominciò a punzecchiare gli oggetti intorno a sé e quando si chinò per affondarla nel pavimento, proprio sopra la botola, Ben con un balzo saltò fuori e urlando disse: “Papà, non farmi male!”
“Tu non dovresti nemmeno essere qui?! Non ti avevo detto di rimanere a casa??? Ragazzino, quando torniamo sarai in un mare di guai!” disse in piena collera il padre mandandolo dritto sotto coperta. “Non voglio sentir volare nemmeno una mosca” aggiunse. La fortuna di Ben è stata quella di notare che il padre strampalato tra un bicchiere e l’altro aveva confuso la rotta.
“ahahah papà stai sbagliando tutto, guarda! Dovevi andare dalla parte opposta” rispose a sua volta Ben divertito. “Secondo la mappa di mio nonno il nascondiglio dei rapitori dovrebbe trovarsi su una rotta calcolata a novanta gradi a nord a partire da qui…”.
Tom rispose: “Visto che fai il saputello la rotta la troverai tu!”.
Capitolo 3
Dopo ore e ore di navigazione raggiunsero l’isola indicata da Jack.
“Ora dobbiamo trovare il nascondiglio di quei furfanti. Mettiamoci al lavoro!” disse Ben.
Il capitano Barbanera avvisato da Gordon che si era nascosto fra i cespugli della spiaggia dell’arrivo di Tom, impavido figlio del leggendario corsaro, disse: “Saranno venuti alla ricerca del vecchio Jack. Aspettiamo a catturarli, voglio vedere fin dove riescono ad arrivare” disse Barbanera seguendoli senza farsi notare.
Capitolo 4
I due pirati intanto alla vista della nave decisero di appostarsi all’interno di una delle scialuppe di salvataggio. Tra il russare della ciurma sfinita dopo l’ultimo banchetto, Tom ebbe l’astuta idea di provare a fischiettare la canzone piratesca di famiglia. Sapeva che se Jack l’avesse riconosciuta avrebbe sicuramente trovato un modo per indicare la sua posizione. Nel frattempo Jack, rinchiuso nell’alloggio del capitano, riconoscendo la melodia familiare, capì che erano arrivati i suoi salvatori. Vide che la fisarmonica di Barbanera stava sopra a un barile a pochi passi da lui. Pensò: se riesco a farla cadere potrebbe fare abbastanza rumore da rivelargli la mia posizione. Con le mani legate dietro alla schiena si trascinò lentamente vicino al barile e cominciò a dare piccoli colpi cercando di buttarlo a terra.
Proprio mentre la fisarmonica stava per cadere Ben disse a suo padre: “Basta! Mi sono stufato. Ora vado a fare un giro di perlustrazione della nave!”
“Fai come vuoi. Io rimango qui a coprirti le spalle“ disse sprezzante Tom.
Nel momento in cui Ben passava di fianco alla cabina del capitano sentì la fisarmonica cadere. Fece un cenno al padre per farlo venire. “Papà, ho sentito un rumore, penso che provenisse dalla cabina del capitano”.
“Aspetta, meglio nasconderci e controllare. Nessuno sa cosa ci potrebbe accadere lì dentro” disse scolandosi l’ultimo goccetto di una bottiglia di vino trovata casualmente.
A quel punto il capitano Barbanera uscì allo scoperto.
Ma Ben si accorse di lui rapidamente “Papà ma quello non è il famoso Barbanera?” disse nervoso.
“Sì, attenzione, avviciniamoci in punta di piedi. Sembra essere un uomo molto determinato” sussurrò il padre, barcollando in punta di piedi.
“Hai ragione papà, muoviamoci lentamente, cerchiamo di non fare rumore”.
A un certo punto raggiunsero una stanza buia da cui riuscirono ad ascoltare le parole del capitano che urlò: “Jack, alzati! E’ ora del tuo interrogatorio. Spero tu ti sia divertito a mangiare pane e acqua, sarà così finché non mi svelerai dove si trova il tuo tesoro.”
Ben con aria arrabbiata disse: “no papà, questo non posso proprio sopportarlo, non posso permettere che mio nonno venga trattato così… Hei capitano, guarda che non sei da solo!” disse a Barbanera dopo essere uscito allo scoperto.
“E tu dovresti farmi paura?” rispose il capitano spavaldamente “sei solo un ragazzino! Non puoi farmi niente!”
“Lui no, ma io sì!” li interruppe il padre offeso dalle parole del pirata.
“Bene vecchio lupo di mare. Vediamo di cosa sei capace?!” disse il capitano per niente impaurito dalla sfida.
“La mia spada non vede l’ora di darti una lezione vecchio topo di fogna” esclamò a denti stretti Tom.
“Non penso proprio adesso ci sono anch’io” esordì Gordon.
“Bene, non è un problema… Ben prendi la mia spada, è lì su quel barile” gli urlò Jack.
“Lo faccio subito nonno, grazie… Bene, ora combattiamo!!!” disse Ben impugnando la spada.
“Tanto di qui non passerai, io sono molto più alto di te” rispose Gordon.
Ben guardò in basso ed esclamò: “non hai calcolato che posso passarti sotto le gambe”disse mentre con un balzo saltò giù e scivolò per terra infilando la spada nella cintura del suo avversario che si sfilò facendogli cadere i pantaloni. Gordon rimase con le sole mutande addosso, anzi, con solo degli imbarazzanti mutandoni a cuoricini viola e rosa!
Inaspettatamente tutti scoppiarono in una grassa risata! Ma nel frattempo, approfittando della divertente distrazione, Ben si sbrigò a liberare il nonno proprio quando Tom riuscì a stendere il capitano Barbanera.
Gordon disse “ma come hai fatto? Il capitano sembrava essere imbattibile; basta io me ne vado, non voglio più avere problemi con voi” e si allontanò senza accorgersi che in quei mutandoni, tanto grandi quanto teneri, vi era un grosso buco che metteva in mostra il suo peloso fondoschiena.
Jack esclamò: “Bene pirati, è meglio andarsene via da qui! Non voglio essere catturato di nuovo!”. Ben rispose: “No, aspetta nonno. In quest’isola dovrebbe trovarsi il tesoro che tu stavi cercando “. “ Lascia stare, è troppo tardi… Scappiamo” ribattè Jack.
“Non lascerò che tutti i tuoi sforzi siano stati fatti invano” concluse Ben con decisione.
Ma il giovane pirata scendendo insieme ai suoi dalla nave e inoltrandosi nel cuore dell’isola notò uno strano simbolo sulla parete di una roccia: “Nonno ma cosa significa questo disegno?”
“Aspetta, fammi un po’ vedere… ma questo è il simbolo del grande Occhio di Falco!”.
Nonostante Ben avesse poca esperienza, sapeva che una roccia incisa posizionata in quella maniera poteva significare solo due cose; ragionò pensando che se fosse stata una trappola non sarebbe stata l’unica ma ne avrebbero trovate altre lungo il percorso, perciò quello strano masso in rilievo poteva essere solo la chiave d’accesso a un covo piratesco. Provò a schiacciarlo e davanti a lui si aprì quello che era considerato il paradiso di ogni pirata, una stanza piena zeppa d’oro.
“Non posso crederci, sono stato su quest’isola per così tanto tempo, così vicino al tesoro, ma non me ne sono mai accorto… Eppure dalla cella vedevo bene questo masso…”esclamò Jack stupito dalla scoperta.
La famiglia riunita si impadronì dell’isola per molti anni e Jack divenne una leggenda per tutti i pirati a venire. I genitori di Ben perdonarono loro figlio dato che nel corso dell’avventura si dimostrò capace e responsabile come solo un vero pirata sa essere e da allora venne considerato il più grande saccheggiatore di tutti i mari e la sua storia ancora oggi riesce a far sognare le nuove generazioni.