
Il gelsomino notturno di Pascoli
28 Dicembre 2019
Dante Paradiso XXXIII vv. 67-145
28 Dicembre 2019“Il tuono” è una poesia breve ma densa di significato, scritta da Giovanni Pascoli e inclusa nella raccolta Myricae (1891), una delle sue opere più emblematiche.
Come in molte altre poesie di Pascoli, anche qui il poeta utilizza elementi della natura per esprimere emozioni profonde e riflessioni esistenziali. In “Il tuono”, il tuono e la tempesta diventano metafore della paura e del pericolo, ma anche della calma che seguono l’evento perturbante.
Testo della poesia
“Il tuono”
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d’arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, 5
e poi vanì. Soave allora un canto
s’udì, di madre, e il moto di una culla.
Analisi della poesia
“Il tuono” di Giovanni Pascoli, tratto dalla raccolta Myricae. La poesia si distingue per l’uso magistrale di immagini naturali e simboliche per esprimere emozioni e riflessioni profonde, come tipico della poetica pascoliana.
1. Il tuono come simbolo del tumulto improvviso
La poesia si apre con un’immagine della notte nera come il nulla, evocando una sensazione di vuoto e di silenzio assoluto. Questo silenzio viene interrotto all’improvviso dal fragore del tuono, descritto attraverso una potente analogia: “col fragor d’arduo dirupo che frana”. Il tuono è quindi paragonato a una frana che precipita giù da una montagna, con una forza distruttiva e inaspettata, simile a un evento che sconvolge la tranquillità e l’ordine naturale delle cose.
Il tuono rimbomba, rimbalza, rotola e infine si dissolve: Pascoli, attraverso questi verbi, non solo dà vita al movimento sonoro del tuono, ma suggerisce anche la natura temporanea e passeggera dell’evento, che prima scuote il mondo con la sua forza e poi gradualmente svanisce. Questo processo potrebbe simboleggiare un momento di crisi, o di paura improvvisa, che irrompe nella calma della notte ma che, come accade spesso, ha una durata limitata.
2. Il ritorno alla pace e alla dolcezza
Dopo il turbinio e il rumore del tuono, la poesia si chiude con l’immagine del canto soave di una madre e del moto di una culla. Il contrasto tra il fragore del tuono e la dolcezza del canto materno è uno degli elementi più significativi della poesia. La madre e il bambino simboleggiano la pace, la protezione e il conforto che seguono un momento di turbolenza.
Questa immagine finale di quiete e tenerezza rappresenta il ritorno alla tranquillità dopo il disordine e l’agitazione provocati dal tuono. Il gesto semplice e naturale di una madre che canta al suo bambino e lo culla diventa simbolo di rinascita, di continuità della vita nonostante le tempeste (sia naturali che emotive) che l’esistenza presenta.
3. Il contrasto tra caos e ordine
La poesia si costruisce sul contrasto tra il caos del tuono e l’ordine rappresentato dalla scena domestica della madre che culla il bambino. Questo dualismo riflette uno dei temi fondamentali della poetica di Pascoli: l’idea che la vita sia segnata da momenti di tempesta e di inquietudine, ma che a essi seguano sempre momenti di serenità e di dolcezza.
Il tuono non è solo un fenomeno naturale, ma diventa simbolo delle angosce e delle paure che attraversano l’esistenza. Tuttavia, Pascoli suggerisce che la vita domestica, la figura materna, e la protezione offerta dal calore familiare possono riportare l’ordine e la pace, proprio come il moto della culla culla il bambino.
Temi principali
- Il contrasto tra la natura e l’intimità familiare: Il tuono rappresenta la natura in tutta la sua potenza e imprevedibilità, ma viene contrastato dalla scena dolce e intima della madre e della culla, simboli di tranquillità e protezione.
- Paura e sicurezza: La poesia mette in evidenza come dopo un evento traumatico (il tuono), possa seguire un momento di calma e di consolazione (il canto materno). Questo può riflettere una visione ottimistica della vita: anche dopo i momenti più difficili, c’è sempre la possibilità di ritrovare pace.
- Ciclicità e transitorietà: Il tuono è descritto come un fenomeno temporaneo, che irrompe con violenza ma poi svanisce. Allo stesso modo, gli eventi traumatici e le paure possono essere transitori, destinati a svanire e lasciare spazio alla serenità.
- La presenza della madre: Il canto della madre alla fine della poesia non è solo un gesto affettuoso, ma diventa il simbolo del ritorno alla sicurezza e all’ordine dopo la tempesta. La madre è vista come il centro di protezione e conforto all’interno del focolare domestico.
Commento
“Il tuono” è una poesia che, pur nella sua brevità, esprime profondamente la poetica di Giovanni Pascoli, fatta di simboli naturali e di rappresentazioni intime e familiari. Il tuono non è solo un rumore naturale, ma un’immagine che racchiude in sé l’idea del caos e dell’inquietudine che possono sconvolgere la vita, mentre il canto della madre e il moto della culla rappresentano la resilienza e il conforto che si possono trovare all’interno della famiglia e della vita quotidiana.
Il canto materno che segue il tuono può essere interpretato come una sorta di guarigione: il mondo naturale può essere spaventoso e imprevedibile, ma l’intimità e il calore umano hanno il potere di riportare la serenità. La poesia esprime, quindi, una fiducia nella forza rigenerativa dell’affetto familiare, capace di superare anche i momenti più difficili.
Conclusione
“Il tuono” di Giovanni Pascoli è un perfetto esempio del modo in cui il poeta riesce a intrecciare immagini naturali con significati simbolici più profondi. Attraverso l’opposizione tra il fragore della tempesta e la dolcezza del canto materno, Pascoli riflette sul caos della vita e sulla possibilità di ritrovare serenità e sicurezza all’interno del focolare domestico. Questa poesia, come molte altre di Pascoli, è intrisa di una sottile malinconia, ma lascia anche intravedere una speranza nella capacità umana di superare le difficoltà e di riconnettersi con ciò che è essenziale.