
Dopo i Promessi Sposi la Storia della Colonna infame
28 Dicembre 2019
I campi elisi seconda parte, Eneide, VI, vv. 788-800 e 847-853
28 Dicembre 2019Analisi tematica, stilistica e retorica dei versi 264-294 del libro VI dell’Eneide I di Virgilio, sul “Vestibolo dell’oltretomba”
Il passo dell’Eneide VI, versi 264-294, descrive il vestibolo dell’oltretomba, cioè la zona di ingresso agli Inferi che Enea, guidato dalla Sibilla, attraversa all’inizio del suo viaggio nell’aldilà. Questo passo riveste particolare importanza all’interno del libro VI, considerato il fulcro filosofico e spirituale dell’intero poema.
Contesto narrativo
Enea è sbarcato a Cuma dove, seguendo le istruzioni della Sibilla, ha compiuto i riti necessari per poter accedere al regno dei morti. Il suo scopo è incontrare l’ombra del padre Anchise, da cui apprenderà il destino di Roma. Dopo aver offerto un ramo d’oro a Proserpina, Enea e la Sibilla iniziano la discesa negli Inferi.
Struttura e contenuto del passo
Il passo si articola in tre sezioni principali:
- L’ingresso agli Inferi (vv. 264-272):
- Descrizione dell’antro oscuro e della bocca degli Inferi
- Menzione del bosco e del nero lago dell’Acheronte
- Atmosfera di tenebra e mistero
- Le personificazioni dei mali che abitano il vestibolo (vv. 273-281):
- Catalogo delle entità negative personificate che dimorano davanti alla soglia
- Elenco di astrazioni personificate: Lutto, Cure, Malattie, Vecchiaia, Paura, Fame, Povertà, Morte, Fatica, Sonno, Guerre, Discordie
- Menzione degli esseri mostruosi: Centauri, Scille, Briareo, Idra, Chimera, Gorgoni, Arpie
- La reazione di Enea e l’intervento della Sibilla (vv. 282-294):
- Terrore di Enea alla vista dei mostri
- Tentativo dell’eroe di affrontarli con la spada
- Spiegazione della Sibilla sulla natura incorporea di queste apparizioni
Scelte stilistiche di Virgilio
- Costruzione di un paesaggio simbolico:
- Uso di aggettivi evocativi dell’oscurità e della paura (“opaca”, “tenebrosa”, “atra”)
- Creazione di un ambiente che simboleggia la transizione tra il mondo dei vivi e quello dei morti
- Topografia simbolica con elementi archetipici (il bosco, la palude, l’antro)
- Tecnica dell’enumerazione:
- Accumulazione di entità negative in un catalogo di forte impatto
- Ritmo incalzante creato dalla successione di nomi
- Gradazione che va dalle astrazioni personificate agli esseri mostruosi
- Personificazione delle forze negative:
- Trasformazione di concetti astratti in entità concrete
- Materializzazione delle paure e delle sofferenze umane
- Tecnica che richiama la tradizione filosofica e letteraria greca
- Contrasto luce/ombra:
- Opposizione tra la luce del mondo terreno e l’oscurità degli Inferi
- Simbolismo della discesa come passaggio dalla conoscenza superficiale a quella profonda
- Uso della tenebra come elemento che genera terrore ma anche rivelazione
Significato nel contesto dell’opera
Questo passo riveste molteplici significati all’interno della struttura narrativa e simbolica dell’Eneide:
- Funzione iniziatica:
- Il passaggio attraverso il vestibolo rappresenta la prima prova dell’iniziazione di Enea
- L’incontro con le personificazioni dei mali umani simboleggia il confronto con le paure primordiali
- Valore filosofico:
- La rappresentazione delle personificazioni riflette concezioni filosofiche stoiche ed epicuree
- L’insegnamento della Sibilla sulla natura illusoria delle apparizioni rimanda alla distinzione tra realtà e apparenza
- Dimensione allegorica:
- Il vestibolo come rappresentazione dei mali che affliggono l’umanità
- Catalogo che simboleggia l’universalità della sofferenza umana
- Preparazione alla rivelazione:
- Questo passaggio prepara Enea (e il lettore) alle rivelazioni successive
- Funzione di soglia che segna il passaggio a una dimensione di verità superiore
✍️ Conclusione
La descrizione del vestibolo degli Inferi costituisce uno dei passi più suggestivi dell’Eneide, dove la maestria poetica di Virgilio si esprime pienamente nella creazione di un paesaggio fisico e allo stesso tempo profondamente simbolico. Le immagini qui evocate hanno esercitato una duratura influenza sulla rappresentazione dell’aldilà nella letteratura occidentale, a partire da Dante che riprenderà e rielaborerà molti elementi di questa descrizione nella sua Commedia.