
Nastagio degli Onesti
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28 Dicembre 2019Testo e analisi della poesia “Imitazione” di Giacomo Leopardi:
“Imitazione” di Giacomo Leopardi: La Fragilità dell’Esistenza
La poesia “Imitazione”, parte dei Canti di Giacomo Leopardi, è un breve ma intenso componimento che, attraverso una semplice allegoria, condensa alcuni dei temi più profondi e ricorrenti del pensiero leopardiano: la fragilità dell’esistenza, l’ineluttabilità del destino e l’ignoranza del futuro.
Testo della poesia Imitazione di Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi – Canti (1831)
Imitazione
IMITAZIONE
Giacomo Leopardi – Canti (1831)
XXXV – Imitazione
— Lungi dal proprio ramo,
povera foglia frale,
dove vai tu? — Dal faggio (3)
lá dov’io nacqui, mi divise il vento.
Esso, tornando, a volo
dal bosco alla campagna, (6)
dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
vo pellegrina, e tutto l’altro ignoro. (9)
Vo dove ogni altra cosa,
dove naturalmente
va la foglia di rosa, (12)
e la foglia d’alloro. —
Analisi del Testo:
Il componimento si presenta come un dialogo, o meglio, una domanda rivolta a una “povera foglia frale” e la sua risposta.
- La Domanda (vv. 1-2):
— Lungi dal proprio ramo, povera foglia frale, dove vai tu? —
La voce che interroga è compassionevole. La foglia è definita “povera” e “frale” (fragile), sottolineando la sua vulnerabilità. La sua condizione di “lungi dal proprio ramo” evoca immediatamente un senso di distacco, perdita e solitudine. La domanda “dove vai tu?” è la domanda esistenziale per eccellenza, che l’uomo si pone di fronte all’incertezza del proprio cammino.
- La Risposta della Foglia (vv. 3-13):
Dal faggio lá dov’io nacqui, mi divise il vento. Esso, tornando, a volo dal bosco alla campagna, dalla valle mi porta alla montagna. Seco perpetuamente vo pellegrina, e tutto l’altro ignoro. Vo dove ogni altra cosa, dove naturalmente va la foglia di rosa, e la foglia d’alloro. —
La risposta della foglia è lucida e rassegnata.
- La Causa del Distacco: Non è una scelta volontaria, ma un’azione esterna: “mi divise il vento”. Il vento è qui simbolo della forza cieca e ineluttabile della natura o del destino, che agisce sull’individuo senza che questi possa opporsi.
- Il Viaggio Incontrollabile: La foglia è “pellegrina” (viaggiatrice), ma il suo percorso non è scelto da lei: è il vento che la porta “dal bosco alla campagna, / dalla valle alla montagna”. Non c’è una direzione precisa o un obiettivo, solo un continuo spostamento imposto.
- L’Ignoranza del Futuro: Il verso chiave “e tutto l’altro ignoro” esprime la condizione di profonda incertezza. La foglia non sa dove andrà a finire, non ha consapevolezza del suo destino finale. Questa è una metafora diretta dell’uomo, che vive senza conoscere il proprio futuro.
- La Legge Universale: La foglia conclude la sua risposta affermando di andare “dove ogni altra cosa, / dove naturalmente / va la foglia di rosa, / e la foglia d’alloro.” Questo è il punto centrale dell’imitazione: la foglia non è un caso isolato, ma segue una legge universale che accomuna tutti gli esseri viventi, anche quelli apparentemente più nobili o destinati a una sorte migliore (la rosa, simbolo di bellezza effimera; l’alloro, simbolo di gloria). La morte e la caducità sono il destino comune a tutti, senza distinzioni.
Temi Principali:
- Pessimismo Cosmico: La poesia riflette il pessimismo leopardiano, in cui la natura non è benigna, ma una forza indifferente che governa la vita e la morte di ogni essere.
- La Caducità e la Morte: La foglia è una metafora potente della vita umana, destinata a staccarsi dal suo “ramo” (la vita) e a essere portata via dal “vento” (il tempo, il destino, la morte).
- L’Impotenza dell’Uomo: L’individuo è in balia di forze maggiori, incapace di controllare il proprio percorso o di conoscere il proprio destino.
- L’Universalità del Dolore: La condizione della foglia non è unica; è la stessa di ogni “altra cosa”, un destino comune a tutti gli esseri.
“Imitazione” è un piccolo gioiello di lirismo e profondità, che con la sua semplicità e immediatezza riesce a toccare corde universali sull’effimero della vita e sull’ineluttabilità del destino.

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