
Riassunto e analisi del romanzo Il mio nome è Asher Lev di Chaim Potok
28 Dicembre 2019
L’uomo col problema di Donald Honig
28 Dicembre 2019Il mio nome è Asher Lev (My Name Is Asher Lev) è un celebre romanzo dello scrittore ebreo-americano Chaim Potok, pubblicato nel 1972.
Sinossi della Trama
La storia è narrata in prima persona da Asher Lev, un pittore di fama mondiale che ripercorre la sua infanzia e adolescenza a Brooklyn, New York, all’interno di una comunità ebraica chassidica molto devota. Fin da bambino, Asher mostra un talento straordinario e un’irrefrenabile compulsione a disegnare, un’attività vista con sospetto e disapprovazione dalla sua famiglia e dalla sua comunità.
Suo padre, Aryeh Lev, è un uomo pio e devoto al Rebbe, impegnato in missioni per la comunità ebraica in giro per il mondo, e vede l’arte di Asher come una distrazione dalla Torah e un potenziale pericolo spirituale. Sua madre, Rivkeh Lev, è divisa tra l’amore per il marito e il desiderio di proteggere il figlio, comprendendo la sua unicità ma anche temendo le ripercussioni.
La tensione familiare e comunitaria cresce man mano che il talento di Asher si sviluppa. Il Rebbe, la massima autorità spirituale, riconosce la natura eccezionale del dono di Asher e, in un atto di saggezza e pragmatismo, decide di permettergli di studiare arte, affidandolo a Jacob Kahn, un anziano e celebre artista non ebreo, ma egli stesso ebreo e laico, che diventerà il suo mentore.
Sotto la guida di Kahn, Asher impara le tecniche e le filosofie dell’arte, ma è anche costretto a confrontarsi con un mondo laico e spesso trasgressivo, lontano dai valori della sua educazione. Il suo percorso artistico lo porta a esplorare temi dolorosi e proibiti, in particolare il dolore della madre e il sacrificio di sé, che culminano nella creazione dei suoi capolavori più controversi: le serie di dipinti della Crocifissione, in cui egli rappresenta la sofferenza della madre usando l’iconografia cristiana.
Queste opere, pur acclamate nel mondo dell’arte, sono considerate blasfeme e scandalose dalla sua comunità, portando a una rottura definitiva. Asher raggiunge la fama, ma a costo di un profondo isolamento dalla sua famiglia e dal suo ambiente d’origine. Il romanzo si conclude con Asher che, pur consapevole del suo destino di artista, rimane in bilico tra due mondi, condannato a una solitudine creativa ma anche spirituale.
Temi Principali
- Il Conflitto tra Arte e Tradizione/Religione: Questo è il tema centrale. L’arte di Asher è vista dalla sua comunità come una forma di idolatria o, nel migliore dei casi, come un’attività frivola e pericolosa che distoglie dalla devozione religiosa. Asher deve lottare per affermare la legittimità della sua vocazione, che per lui è una forma di espressione della verità e della bellezza, donatagli da Dio stesso.
- La Natura del Genio Artistico e il Sacrificio: Il romanzo esplora la natura compulsiva e spesso dolorosa del genio creativo. Asher non può fare a meno di disegnare; è una forza che lo possiede. Questa vocazione richiede un sacrificio immenso: la rottura con la famiglia, l’isolamento dalla comunità e la sofferenza personale. L’arte, in Potok, è una forma di “carico” o “fardello” che l’artista è chiamato a portare.
- Identità e Appartenenza: Asher è costantemente in bilico tra la sua identità ebraica chassidica e la sua identità di artista moderno. Non riesce a rinunciare a nessuna delle due, ma la loro coesistenza è fonte di tormento. Il romanzo indaga il significato di appartenenza a una comunità chiusa e le conseguenze dell’essere “diverso” al suo interno.
- Relazioni Familiari e Conflitto Generazionale: Il rapporto di Asher con i genitori è complesso e doloroso. Il padre, Aryeh, incarna la tradizione e la fede intransigente, incapace di comprendere il figlio. La madre, Rivkeh, è la figura tragica, schiacciata tra l’amore per il marito e la comprensione del figlio, la cui sofferenza diventa il soggetto principale dell’arte di Asher. Il conflitto tra padre e figlio è anche un conflitto tra due visioni del mondo inconciliabili.
- Il Ruolo della Sofferenza nella Creazione: L’arte di Asher non è solo bellezza, ma anche espressione di dolore. Le sue opere più potenti nascono dalla sofferenza personale e familiare. La Crocifissione, in particolare, è un tentativo di rappresentare il dolore universale attraverso un’iconografia che per la sua comunità è il simbolo stesso della persecuzione. È attraverso il dolore che l’artista raggiunge la verità.
Personaggi Chiave
- Asher Lev: Il protagonista, un artista dotato di un talento innato e di una sensibilità acuta. La sua lotta per conciliare la sua arte con la sua fede è il motore della narrazione.
- Aryeh Lev: Il padre di Asher, un uomo profondamente religioso e devoto al Rebbe, che vede l’arte come una minaccia alla fede e alla tradizione. La sua incapacità di comprendere il figlio crea un profondo divario.
- Rivkeh Lev: La madre di Asher, una figura tragica e complessa. Amorevole e protettiva verso il figlio, è anche fedele al marito e alla comunità. La sua sofferenza silenziosa è una fonte di ispirazione e tormento per Asher.
- Jacob Kahn: Il mentore di Asher, un artista anziano e laico, ma di origini ebraiche. Rappresenta il mondo dell’arte, la libertà creativa e la necessità del sacrificio per l’arte.
- Il Rebbe: La guida spirituale della comunità chassidica. Figura di grande saggezza e autorità, è l’unico a comprendere la natura eccezionale del dono di Asher e a permettergli di seguirlo, pur consapevole dei rischi.
Stile Letterario
Lo stile di Chaim Potok è caratterizzato da:
- Prosa chiara e accessibile: Nonostante la complessità dei temi, la scrittura è limpida e diretta, rendendo la narazione scorrevole e coinvolgente.
- Profondità psicologica: Potok scava nell’interiorità dei personaggi, esplorando le loro motivazioni, i loro conflitti e le loro emozioni con grande sensibilità.
- Dettaglio e realismo: La descrizione della vita nella comunità chassidica è ricca di dettagli, che rendono l’ambiente e le tradizioni vividi e autentici.
- Tono riflessivo e introspettivo: La narrazione in prima persona permette al lettore di accedere direttamente ai pensieri e ai sentimenti di Asher, rendendo il suo percorso di crescita e sofferenza particolarmente intenso.
Conclusione
Il mio nome è Asher Lev è un romanzo potente e indimenticabile che affronta con coraggio il conflitto eterno tra la vocazione individuale e le aspettative della comunità, tra la libertà creativa e i vincoli della tradizione. Chaim Potok, attraverso la storia di Asher, ci invita a riflettere sulla natura del genio, sul prezzo della creazione e sulla possibilità di trovare un significato in un’esistenza divisa. Il romanzo non offre soluzioni facili, ma lascia il lettore con la consapevolezza della profonda solitudine che accompagna chiunque osi seguire la propria verità, anche a costo di rompere con il proprio mondo. È un’opera che continua a risuonare per la sua universalità e la sua capacità di toccare le corde più intime dell’animo umano.
