
Per un nuovo Manzoni di Pierantonio Frare
28 Dicembre 2019
Ripasso dell’ottocento nella letteratura per l’esame di stato
28 Dicembre 2019Analisi, riassunto, tematiche e commento de “La casa infestata” di Marquinho Kappa
1. Introduzione
Il racconto La casa infestata riprende il classico tema della paura del soprannaturale, ma lo ribalta in un’ottica positiva, trasformando l’incontro con il fantasma in un’esperienza di crescita e amicizia. Il protagonista, Luca, è un bambino curioso e coraggioso, che sfida le superstizioni per scoprire la verità su una casa considerata infestata. La narrazione ha un tono leggero, adatto a un pubblico giovane, e trasmette un messaggio di inclusione e superamento dei pregiudizi.
2. Struttura e Sviluppo della Trama
Il racconto segue una struttura lineare e ben definita:
- Introduzione: Viene presentato Luca, un bambino curioso e amante delle avventure, in contrasto con la madre apprensiva. Questo aspetto introduce il conflitto iniziale tra il desiderio di esplorazione e la paura dell’ignoto.
- Sviluppo: Luca decide di scoprire la verità sulla casa infestata e si avventura di notte, sfidando le raccomandazioni materne. L’atmosfera diventa più tesa con l’introduzione della voce misteriosa e degli oggetti che si muovono, creando un crescendo di suspense.
- Climax: Il bambino affronta il fantasma con coraggio e determinazione, smentendo le sue paure iniziali. L’incontro tra i due segna il punto di svolta: da minaccia spaventosa, il fantasma diventa un’anima solitaria in cerca di compagnia.
- Conclusione: La storia si chiude con un finale positivo e rassicurante. Luca e il fantasma diventano amici, trasformando la casa infestata in un luogo di affetto e condivisione.
3. Temi Principali
- Il coraggio e la curiosità: Luca incarna il coraggio dell’infanzia, quella curiosità genuina che spinge a superare le paure e a scoprire la verità.
- Il superamento dei pregiudizi: Il fantasma, inizialmente visto come una minaccia, si rivela un essere solitario e bisognoso di affetto. Questo messaggio invita a guardare oltre le apparenze.
- L’amicizia come antidoto alla solitudine: La solitudine del fantasma viene sconfitta grazie alla disponibilità di Luca a considerarlo un amico, sottolineando l’importanza dell’accettazione e della compagnia.
- Il rapporto genitore-figlio: La figura della madre rappresenta la protezione e la paura dell’ignoto, mentre Luca simboleggia la spinta verso l’indipendenza e la scoperta.
4. Stile e Linguaggio
- Narrazione scorrevole e diretta: Il racconto è scritto con un linguaggio semplice e accessibile, adatto a un pubblico giovane. Le frasi brevi e i dialoghi dinamici rendono la lettura fluida.
- Descrizioni essenziali: L’atmosfera è costruita più attraverso l’azione che tramite descrizioni dettagliate, lasciando spazio all’immaginazione del lettore.
- Dialoghi vivaci: Il confronto tra Luca e il fantasma è ben costruito e caratterizza entrambi i personaggi in modo efficace.
5. Conclusione e Commento Finale
La casa infestata è un racconto breve ma ben strutturato, che gioca con il tema della paura trasformandolo in un’opportunità di crescita e amicizia. La narrazione è efficace nel trasmettere un messaggio positivo, dimostrando che spesso le nostre paure derivano da pregiudizi e che la conoscenza può portare a nuove amicizie.
Un possibile miglioramento potrebbe riguardare un approfondimento maggiore dell’ambientazione, che avrebbe reso l’atmosfera più immersiva. Tuttavia, il racconto riesce comunque a mantenere alta l’attenzione del lettore e a concludersi con un messaggio di speranza e accettazione.
Nel complesso, un’ottima storia per avvicinare i più giovani al genere del mistero con un tocco di dolcezza e ironia.
Testo del racconto La casa infestata di Marquinho kappa
C’era una volta un bambino di nome Luca, era molto curioso e adorava le avventure di ogni genere. La sua mamma, spaventata dalla sua curiosità, di continuo gli ripeteva di fare molta attenzione e di non cacciarsi nei guai.
Nello stesso quartiere c’era una misteriosa casa che si diceva essere infestata; lui era molto curioso e aveva tantissima voglia di scoprirne i misteri.
Luca ogni sera andava a letto borbottando, lamentandosi dell’eccessiva protezione della mamma; un giorno allora decise di scappare per andare a vedere la dimora degli spiriti. Sistemò le sue cose per la sera seguente e, non appena la mamma si addormentò, prese lo zainetto che si era preparato e in punta di piedi uscì dalla sua stanza.
Mentre si avviava verso la casa tra sé e sé pensò a quanta voglia avesse di visitarla e passo dopo passo si ritrovò davanti alla porta. Fece un respiro profondo ed entrò.
Appena oltrepassata la porta pensò: “chissà cosa troverò qui dentro”. Cominciò a guardarsi intorno camminando lentamente per la casa, quando, all’improvviso, sentì delle strane risate e rumori paurosi. Però continuò ad avanzare fino a udire le grida di una stranissima voce: “Vattene via stupido ragazzino, se no ti spaventerò finché non correrai via come un pazzo!”. Allora Luca rispose : “Prima di tutto, questo ragazzino ha un nome, ed è Luca, e poi non ho paura di te! So benissimo che sei un anziano rompiscatole che non vuole bambini tra i piedi e perciò usa questa scusa della casa infestata per tenerci lontano!”.
La voce allora disse: “Ah sì? Ne sei sicuro?”
Luca riprese a camminare, quando a un tratto vide degli oggetti volare nella sua direzione con l’intenzione di colpirlo. Cominciò a spaventarsi e, indietreggiando lentamente, gridò: “Basta!” La voce in tono scherzoso rispose : “ Lo vedi che ti sei spaventato?! Dai, su, vai a casa piccolino!”.
“Non me ne vado finché non ti fai vedere!” rispose il bambino con determinazione e un fare impavido.
Egli allora gli chiese se davvero volesse vederlo. “Non te lo consiglio, non sono molto bello da vedere! Perché sono un fantasma! Non mi credi?! Ecco allora, mi farò vedere!”e apparì magicamente davanti ai suoi occhi.
Luca all’inizio ebbe un’espressione spaventata ma subito gli passò e disse: “Non sei così brutto.”
Il fantasma rispose: “Non mi nascondo per il mio aspetto, ma perché sono un fantasma e faccio paura.”
La genuinità e l’ingenuità infantile del piccolo Luca gli permise di andare oltre l’orrido aspetto del fantasma e perciò nonostante avesse un pizzico di paura lo rassicurò affermando di capire ciò che egli intendesse ovvero che la triste vita solitaria senza poter giocare liberamente con un amico era terribile.
Quindi disse: “Ti verrò a trovare ogni giorno, staremo insieme, giocheremo e ci divertiremo.”
- Il suo nuovo amico si intenerì bagnando i pavimenti con i suoi grossi lacrimoni ringraziandolo infinitamente. Da quel giorno divenne l’angelo custode del bambino che da allora mantenne la sua promessa andando ogni giorno a far compagnia al suo nuovo amico fantasma.Audio Lezioni sulla Letteratura del novecento del prof. Gaudio