
La terza declinazione: terzo gruppo e particolarità
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019🔍 Analisi della Poesia “La Chimera” di Dino Campana 🌌
La poesia “La Chimera” di Dino Campana è un esempio straordinario del suo stile lirico, caratterizzato da immagini visionarie, toni onirici e una ricerca continua del mistero e della bellezza. La chimera, figura mitologica che rappresenta qualcosa di irraggiungibile e sfuggente, diventa qui simbolo di un ideale poetico e spirituale, un’entità elusiva che il poeta cerca di catturare attraverso la sua arte.
1. Struttura e Stile ✍️
- Versi Liberi : La poesia non segue uno schema metrico rigido, ma si sviluppa con versi liberi, riflettendo l’andamento del pensiero e dell’emozione.
- Immagini Visionarie : Il linguaggio è denso di metafore e simboli, che creano un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà.
- Tono Onirico e Melanconico : Il poeta oscilla tra meraviglia, desiderio e malinconia, come se fosse alla ricerca di qualcosa che non può essere raggiunto.
2. Analisi dei Versi Principali 📜
Prima Parte: L’Apparizione della Chimera (vv. 1-10)
“Non so se tra roccie il tuo pallido / Viso m’apparve, o sorriso / Di lontananze ignote / Fosti, la china eburnea / Fronte fulgente o giovine / Suora de la Gioconda:”
- L’Incertezza Iniziale : Il poeta non sa se ciò che vede è reale o immaginario. La chimera appare come un volto pallido, un sorriso lontano, una figura eterea e misteriosa.
- Simbolismo : La “china eburnea” e la “fronte fulgente” evocano un’immagine di purezza e bellezza ideale, quasi divina. Il riferimento alla “Gioconda” suggerisce un enigma, un mistero che affascina e sfugge.
- Regina Adolescente : La chimera è descritta come una regina giovane, simbolo di un ideale di perfezione e armonia.
Seconda Parte: Il Poema di Dolore e Voluptà (vv. 11-20)
“Ma per il tuo ignoto poema / Di voluttà e di dolore / Musica fanciulla esangue, / Segnato di linea di sangue / Nel cerchio delle labbra sinuose,”
- Dolore e Voluptà : La chimera incarna un contrasto tra piacere e sofferenza, un tema centrale nella poesia di Campana. La “linea di sangue” sulle labbra suggerisce una bellezza ferita, un’anima segnata dal dolore.
- Musica e Melodia : La chimera è anche “Regina de la Melodia”, un richiamo alla potenza evocativa della musica, che diventa mezzo di comunicazione tra il poeta e l’ideale inafferrabile.
- Veglia Notturna : Il poeta, definito “poeta notturno”, veglia sotto le stelle, cercando di comprendere il “dolce mistero” della chimera. Questo momento riflette l’isolamento e la contemplazione tipici della figura del poeta romantico.
Terza Parte: La Ricerca Infinita (vv. 21-31)
“Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti / E l’immobilità dei firmamenti / E i gonfii rivi che vanno piangenti”
- Paesaggio Simbolico : Le “bianche rocce”, le “mute fonti dei venti” e i “rivi piangenti” sono immagini che riflettono la staticità e la tristezza del mondo materiale, contrapposte all’eterea leggerezza della chimera.
- Lavoro Umano : Le “ombre del lavoro umano” curve sui poggi algenti rappresentano la fatica e la monotonia della vita terrena, in contrasto con la bellezza ineffabile della chimera.
- Invocazione Finale : “E ancora ti chiamo ti chamo Chimera.” – L’invocazione ripetuta sottolinea l’impossibilità di raggiungere l’oggetto del desiderio, ma anche la tenacia del poeta nel perseguirlo.
3. Temi Principali 🌟
La Chimera come Ideale Inafferrabile
La chimera rappresenta un ideale di bellezza, armonia e perfezione che il poeta cerca di afferrare ma che rimane sempre fuori portata. È un simbolo del desiderio umano di trascendenza, di andare oltre i limiti della realtà.
Contrasto tra Reale e Ideale
Il poeta oscilla continuamente tra il mondo materiale, fatto di “rocce”, “rivi” e “ombre del lavoro umano”, e il mondo ideale, popolato dalla chimera e dalle sue visioni eteree.
Dolore e Bellezza
La poesia esplora il legame profondo tra dolore e bellezza. La chimera è “segnata di linea di sangue”, un chiaro riferimento al fatto che la bellezza più intensa è spesso accompagnata da sofferenza.
Isolamento del Poeta
Il poeta appare come una figura solitaria, immersa nella contemplazione delle stelle e nella ricerca di un ideale che non può raggiungere. Questo isolamento riflette la condizione esistenziale dell’artista, sempre in bilico tra realtà e sogno.
4. Simbolismo e Immagini Ricorrenti 🎨
- Chimera : Simbolo di un ideale inafferrabile, di un desiderio che non può essere soddisfatto.
- Stelle e Cielo : Rappresentano il mondo superiore, l’infinito, l’eternità.
- Rocce e Rivi : Simboleggiano il mondo terreno, statico e doloroso.
- Sangue e Pallore : Immagini ricorrenti che evocano la fragilità e la sofferenza della bellezza.
5. Conclusione 🌟
“La Chimera” è una poesia che cattura l’essenza del tormento creativo e della ricerca spirituale. Attraverso immagini visionarie e un linguaggio musicale, Dino Campana esprime il desiderio di trascendere la realtà e abbracciare un ideale di bellezza pura e assoluta. Tuttavia, questo ideale rimane irraggiungibile, lasciando il poeta in un limbo di desiderio e malinconia.
🌟 Messaggio Finale : La poesia di Campana ci ricorda che la bellezza più intensa è spesso quella che non possiamo toccare, ma che continua a guidarci nella nostra ricerca di senso e ispirazione. 😊
📘Testo della poesia “La Chimera” (Dino Campana)
Non so se tra roccie il tuo pallido
Di lontananze ignote
Fosti, la china eburnea
5 Fronte fulgente o giovine
Suora de la Gioconda:
O delle primavere
Spente, per i tuoi mitici pallori
O Regina o Regina adolescente:
10 Ma per il tuo ignoto poema
Di voluttà e di dolore
Musica fanciulla esangue,
Segnato di linea di sangue
Nel cerchio delle labbra sinuose,
15 Regina de la Melodia:
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce mistero
20 Io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
Fu dei capelli il vivente
Segno del suo pallore,
Non so se fu un dolce vapore,
25 Dolce sul mio dolore,
Sorriso di un volto notturno:
Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
E l’immobilità dei firmamenti
E i gonfii rivi che vanno piangenti
30 E l’ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.