
Madonna dir vi voglio di Giacomo da Lentini
28 Dicembre 2019
L’ambiente bancario tra alienazione e rivalità in Una Vita di Italo Svevo (…
28 Dicembre 2019La Comunicazione Drammatica e l’Introduzione al Macbeth di Shakespeare
Il teatro, per sua natura, è un’arte della comunicazione. Ogni elemento sulla scena – le parole pronunciate, i silenzi, i gesti, le luci, i costumi – contribuisce a veicolare significati, emozioni e informazioni al pubblico. William Shakespeare, maestro indiscusso del dramma, ha elevato la comunicazione drammatica a livelli insuperabili, e la sua tragedia Macbeth ne è un esempio lampante. Attraverso un sapiente intreccio di dialoghi, monologhi interiori, simbolismi e azioni, Shakespeare costruisce un’opera dove ogni elemento comunicativo è funzionale a delineare la psicologia dei personaggi, a far progredire la trama e a esplorare temi universali.
1. La Comunicazione Drammatica: Strumenti e Funzioni
La comunicazione drammatica si avvale di molteplici strumenti per creare un’esperienza immersiva e significativa per lo spettatore:
Il modello della comunicazione teatrale presenta due livelli distinti:
- Il livello orizzontale, diretto: Questo livello coinvolge gli attori che comunicano direttamente tra loro sulla scena. È la comunicazione esplicita tra i personaggi, che si manifesta attraverso dialoghi, reazioni immediate e interazioni visibili.
- Il livello verticale, indiretto, mediato: Questa è la comunicazione implicita che coinvolge l’autore (o il regista) e gli spettatori. Attraverso scelte registiche, simbolismi, metafore, allusioni e la struttura complessiva dell’opera, l’autore comunica messaggi, temi e visioni al pubblico, che li interpreta e li elabora.
Oltre a questi livelli, la comunicazione drammatica si avvale di molteplici strumenti:
- Dialogo: Lo scambio di battute tra i personaggi è il veicolo primario della trama e della rivelazione delle relazioni. Attraverso il dialogo, si manifestano conflitti, alleanze, inganni e verità.
- Monologo (Soliloquio): Quando un personaggio parla da solo sulla scena, rivela i suoi pensieri più intimi, le sue paure, i suoi dubbi e le sue intenzioni, offrendo al pubblico un accesso diretto alla sua psiche.
- A Parte (Aside): Brevi commenti rivolti direttamente al pubblico o a un altro personaggio, senza che gli altri personaggi sulla scena li sentano. Servono a creare complicità con lo spettatore, a rivelare secondi fini o a commentare l’azione.
- Comunicazione Non Verbale: Gesti, espressioni facciali, movimenti scenici, posture, silenzi. Questi elementi possono rafforzare o contraddire le parole, rivelando stati d’animo, intenzioni nascoste o la vera natura di un personaggio.
- Simbolismo e Immagini: L’uso di oggetti, colori, elementi naturali o azioni ricorrenti che assumono un significato più profondo, arricchendo la narrazione su un piano metaforico.
- Drammaticità e Ritmo: Il modo in cui il testo è strutturato, il ritmo delle battute, le pause, i climax e le cadute, tutto contribuisce a creare tensione e a guidare la risposta emotiva del pubblico.
2. Introduzione a Macbeth: Una Tragedia di Ambizione e Colpa
Macbeth è una delle più intense e oscure tragedie di William Shakespeare, probabilmente scritta intorno al 1606. È un’opera che esplora la corruzione del potere e la spirale discendente di un uomo e una donna travolti dalla loro stessa ambizione.
- Genere: Tragedia.
- Ambientazione: Scozia medievale, con incursioni in Inghilterra.
- Personaggi Principali:
- Macbeth: Valoroso generale scozzese, poi re tiranno.
- Lady Macbeth: Sua moglie, ambiziosa e spietata, inizialmente la forza motrice dietro i crimini.
- Re Duncan: Il giusto e benevolo re di Scozia.
- Banquo: Generale scozzese e amico di Macbeth, le cui profezie lo rendono una minaccia.
- Macduff: Nobile scozzese, nemico giurato di Macbeth.
- Le Tre Streghe (Weird Sisters): Creature misteriose che pronunciano le profezie.
- Trama Essenziale: La tragedia si apre con Macbeth e Banquo che incontrano tre streghe, le quali profetizzano che Macbeth diventerà prima Thane di Cawdor e poi re, e che i discendenti di Banquo regneranno. Spinto dall’ambizione e istigato da Lady Macbeth, Macbeth assassina il Re Duncan per usurpare il trono. Questo primo regicidio innesca una catena di omicidi (Banquo, la famiglia di Macduff) e una spirale di paranoia e tirannia. La colpa e la paura consumano Macbeth e Lady Macbeth, portandoli alla follia e alla rovina. Il regno è sconvolto da eventi innaturali e disordini, culminando nella battaglia finale in cui Macbeth viene sconfitto e ucciso da Macduff.
- Temi Centrali:
- Ambizione e Corruzione del Potere: Il desiderio sfrenato di potere che porta alla distruzione morale e fisica.
- Colpa e Paranoia: Le conseguenze psicologiche dei crimini commessi.
- Fato e Libero Arbitrio: Fino a che punto le profezie delle streghe determinano il destino di Macbeth, e quanto invece è frutto delle sue scelte?
- Apparenza e Realtà: Il contrasto tra ciò che sembra e ciò che è, l’inganno e la dissimulazione.
- Mascolinità e Femminilità: La manipolazione dei ruoli di genere da parte di Lady Macbeth per spingere il marito al crimine.
- Il Disordine Cosmico: La violazione dell’ordine naturale e divino che si riflette nel caos del regno e nella follia dei protagonisti.
3. La Comunicazione Drammatica in Macbeth: Esempi Rilevanti
- Le Profezie delle Streghe: La comunicazione delle streghe è ambigua, enigmatica e manipolativa. Non danno ordini, ma seminano il dubbio e l’ambizione con frasi paradossali (“Fair is foul, and foul is fair” – “Il bello è brutto, il brutto è bello”). La loro comunicazione è un catalizzatore che innesca la tragedia, ma la loro vaghezza lascia spazio al libero arbitrio di Macbeth.
- I Soliloqui di Macbeth: Sono il cuore della comunicazione drammatica in Macbeth. Attraverso di essi, il pubblico assiste in tempo reale alla discesa morale e psicologica del protagonista.
- Il famoso soliloquio del pugnale (“Is this a dagger which I see before me?”) rivela la sua psiche tormentata prima dell’omicidio di Duncan.
- Successivamente, i soliloqui mostrano la sua crescente paranoia, la sua disumanizzazione e la sua rassegnazione finale di fronte all’assurdità della vita (“Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow…”).
- La Persuasione di Lady Macbeth: La comunicazione di Lady Macbeth è un esempio magistrale di retorica manipolativa. Ella usa parole taglienti, sfide alla mascolinità del marito (“When you durst do it, then you were a man”), e un’argomentazione implacabile per spingerlo al regicidio. La sua capacità di controllare il linguaggio e le emozioni di Macbeth è cruciale nella prima parte della tragedia.
- Il Linguaggio del Sangue e della Notte: L’uso ricorrente di immagini legate al sangue, all’oscurità, alla malattia e all’innaturalezza è una forma di comunicazione simbolica che permea l’intera opera. Il sangue sulle mani di Macbeth e Lady Macbeth comunica la loro colpa indelebile. La notte è il regno dei crimini e del disordine.
- La Scena del Banchetto: La comunicazione si frantuma. Macbeth vede il fantasma di Banquo, ma gli altri no. La sua reazione isterica e le sue parole sconnesse rivelano la sua follia e la sua paranoia, creando imbarazzo e sospetto tra i nobili. Lady Macbeth tenta disperatamente di “coprire” la sua comunicazione disordinata, ma il danno è fatto.
- Il Sonno e la Follia di Lady Macbeth: La famosa scena del sonnambulismo di Lady Macbeth è un esempio di comunicazione non verbale e involontaria. Le sue azioni e le sue parole sconnesse rivelano la sua mente distrutta dalla colpa, comunicando al pubblico la sua discesa nella follia.
Conclusione
Macbeth è un’opera che dimostra la maestria di Shakespeare nella comunicazione drammatica. Ogni dialogo, ogni soliloquio, ogni gesto e ogni simbolo sono orchestrati per creare un’esperienza teatrale di straordinaria intensità. Attraverso questi strumenti, il drammaturgo non solo narra una storia di ambizione e caduta, ma esplora le profondità della psiche umana, le conseguenze morali del crimine e la fragilità dell’ordine sociale e naturale. La tragedia di Macbeth è, in ultima analisi, un’inquietante riflessione su come la comunicazione, sia essa verbale o non verbale, possa essere usata per corrompere, manipolare e, infine, distruggere.