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28 Dicembre 2019La contesa tra Agamennone e Achille è uno degli episodi più celebri dell’Iliade di Omero e si colloca all’inizio del poema.
Il conflitto nasce quando Agamennone, capo supremo dell’esercito acheo, è costretto a restituire la schiava Criseide, figlia di Crise, sacerdote di Apollo, per placare l’ira del dio che aveva scatenato una pestilenza contro i Greci. Furioso per la perdita del bottino di guerra, Agamennone decide di prendere Briseide, la schiava di Achille, come compenso.
Questo affronto scatena la collera di Achille, il più forte tra i guerrieri achei, che si sente umiliato e privato del proprio onore. In preda all’ira, minaccia di uccidere Agamennone, ma viene fermato da Atena, inviata da Era, che lo persuade a trattenersi. Achille, però, si ritira dalla battaglia e chiede a sua madre, la dea Teti, di intercedere presso Zeus affinché punisca gli Achei, permettendo ai Troiani di ottenere vittorie.
Questa contesa è cruciale perché segna il tema principale dell’Iliade: l’ira di Achille e le sue conseguenze. Il ritiro dell’eroe dalla guerra porterà enormi difficoltà ai Greci e culminerà con la morte del suo amico Patroclo, evento che spingerà Achille a tornare in battaglia per vendicarsi di Ettore, introducendo i temi principali come l’onore, la collera, il destino e il rapporto tra gli uomini e gli dèi.
nalisi dettagliata dei versi del primo libro dell’Iliade di Omero, incentrati sulla contesa tra Agamennone e Achille , uno dei momenti fondamentali dell’opera. Questo episodio è cruciale perché pone le basi per l’intero poema epico
🔍 Analisi del Testo
Contesto Narrativo
Il primo libro dell’Iliade si apre con la famosa invocazione alla Musa:
“Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta” (verso 1).
La contesa tra Agamennone e Achille nasce da una disputa per il bottino di guerra, ma diventa rapidamente un conflitto di proporzioni epiche che coinvolge non solo gli eroi umani, ma anche gli dèi dell’Olimpo. L’ira di Achille, provocata dall’arroganza di Agamennone, è il tema centrale del poema e ha conseguenze devastanti per gli Achei.
L’episodio inizia quando Apollo , adirato per l’offesa fatta a sua sacerdotessa Criseide, scatena una pestilenza nell’accampamento acheo. Achille convoca un’assemblea per risolvere la crisi, e qui emerge il contrasto tra lui e Agamennone. Il re degli Achei, pur accettando di restituire Criseide al padre, pretende in cambio la schiava Brisèide, che era stata assegnata ad Achille. Questa richiesta offende profondamente Achille, che decide di ritirarsi dalla battaglia, lasciando gli Achei privi del loro più grande guerriero.
Suddivisione in sequenze, e parti culminanti della scena
1. La Collera di Achille
La collera di Achille è il motore narrativo dell’Iliade . Nei versi della contesa, Achille viene rappresentato come un eroe fiero e orgoglioso, pronto a difendere il proprio onore a ogni costo. Quando Agamennone lo insulta pubblicamente, dicendo:
“Non mi farai paura, minacciandomi con le tue armi, perché anche io ho forza e potere” (versi 285-286),
Achille reagisce con rabbia, ma anche con autocontrollo. Egli sceglie di non sfidare direttamente Agamennone sul campo di battaglia, poiché ciò metterebbe a rischio l’unità degli Achei contro Troia. Tuttavia, giura che un giorno Agamennone rimpiangerà la sua arroganza.
Questo momento segna l’inizio della separazione tra Achille e il resto dell’esercito acheo. La sua decisione di ritirarsi dalla guerra non è solo un atto di protesta personale, ma un gesto simbolico che rivela la fragilità delle alleanze umane e l’importanza dell’onore nella società eroica.
2. Il Ruolo di Agamennone
Agamennone è presentato come un leader autoritario, ma anche come un uomo debole e impulsivo. Quando si vede costretto a restituire Criseide per placare Apollo, cerca di compensare la perdita prendendo Brisèide, la schiava di Achille. Questa mossa dimostra la sua incapacità di gestire la situazione con saggezza e diplomazia.
Nei versi dedicati alla sua reazione, Agamennone appare arrogante e sprezzante:
“Io ti porterò via la tua schiava, così tu saprai quanto sono superiore a te” (verso 305).
Questa frase evidenzia il suo desiderio di affermare il proprio potere, anche a costo di offendere il più valoroso dei suoi guerrieri. Agamennone rappresenta quindi il capo militare imperfetto, incapace di comprendere i sentimenti e le motivazioni degli altri.
3. L’Intervento Divino
Un elemento fondamentale della contesa è l’intervento degli dèi, che riflette il ruolo del destino nella vita degli eroi. Apollo, protettore di Criseide, scatena la pestilenza per punire Agamennone, mentre Tetide , la madre di Achille, intercede presso Zeus affinché gli Achei subiscano gravi perdite in assenza del figlio.
In particolare, il dialogo tra Achille e Tetide è carico di pathos. Achille, piangendo la propria sorte, chiede alla madre di ottenere da Zeus la vendetta contro Agamennone:
“Se davvero bisogna che io muoia, voglio almeno essere ricordato per la mia gloria” (verso 490).
Queste parole esprimono il desiderio di Achille di raggiungere l’immortalità attraverso le sue imprese, anche a costo di sacrificare la sua stessa vita.
Temi Principali
- Onore e Rispetto
La contesa tra Agamennone e Achille ruota attorno al concetto di timé (onore) e geras (bottino di guerra), che sono valori centrali nella società omerica. Achille sente di essere stato privato del suo onore, poiché la schiava Brisèide rappresenta il riconoscimento delle sue imprese eroiche. Senza di essa, egli perde il suo status e la sua dignità. - Collera e Vendetta
L’ira di Achille è un tema dominante nell’Iliade . Essa non è solo un’emozione personale, ma una forza distruttiva che influisce sull’intero corso della guerra. La sua decisione di ritirarsi dalla battaglia è un atto di vendetta contro Agamennone, ma ha conseguenze tragiche per gli Achei, che subiscono numerose sconfitte. - Leadership e Autorità
La figura di Agamennone mette in discussione il concetto di leadership. Egli è un re potente, ma la sua arroganza e la sua incapacità di mediare i conflitti lo rendono un leader fallibile. Al contrario, Achille incarna l’eroe ideale, dotato di coraggio, abilità e senso dell’onore, ma la sua riluttanza a collaborare con Agamennone dimostra anche i limiti del suo carattere. - Destino e Volontà Divina
Gli dèi giocano un ruolo cruciale nella vicenda. Apollo punisce gli Achei per l’offesa fatta a Criseide, mentre Zeus ascolta la supplica di Tetide e favorisce i Troiani. Questo intervento divino sottolinea l’ineluttabilità del destino e la dipendenza degli uomini dagli dèi.
Stile e Linguaggio
Omero utilizza uno stile epico e solenne per descrivere la contesa. Le immagini sono vive e drammatiche, come quando Achille stringe la spada per sfidare Agamennone, ma viene fermato da Atena, che gli appare invisibile agli altri. Questo episodio aggiunge una dimensione soprannaturale alla narrazione, enfatizzando il controllo divino sugli eventi umani.
Il linguaggio è ricco di epiteti formulare, come “Pelìde Achille” e “Atreoide Agamennone” , che contribuiscono a caratterizzare i personaggi e a inserire la storia nel contesto tradizionale della poesia epica.
Conclusione
La contesa tra Agamennone e Achille è un momento cruciale dell’Iliade , poiché introduce i temi principali del poema e stabilisce il tono epico e tragico della narrazione. Attraverso questo episodio, Omero esplora questioni universali come l’onore, la leadership, la collera e il destino, mostrando come le azioni individuali possano avere conseguenze collettive.
La figura di Achille emerge come quella di un eroe complesso, mosso da passioni intense ma anche da un profondo senso di giustizia. Allo stesso tempo, Agamennone rappresenta il leader imperfetto, incapace di gestire le tensioni all’interno del suo esercito. Gli dèi, infine, fungono da arbitri supremi, determinando il corso degli eventi e ricordando agli uomini la loro fragilità di fronte al destino.
Questo episodio ci offre un’immagine vivida della società eroica e delle sue contraddizioni, ponendo le basi per il dramma epico che seguirà.