Smarrimento primo canto Inferno
28 Dicembre 2019Per Vincenzo Caldesi di Giosue’ Carducci
28 Dicembre 2019Nel Convivio, Dante Alighieri presenta una vigorosa difesa dell’uso del volgare (l’italiano dell’epoca) invece del latino nella letteratura.
I punti principali della sua argomentazione sono:
- Accessibilità: Il volgare è comprensibile a un pubblico più ampio, non solo agli eruditi.
- Naturalezza: È la lingua madre, appresa naturalmente, non attraverso lo studio formale.
- Nobiltà: Dante sostiene che il volgare non è inferiore al latino in termini di espressività e valore.
- Patriottismo: L’uso del volgare promuove la cultura e l’identità italiana.
- Versatilità: Il volgare è adatto sia per la poesia che per la prosa.
Questa difesa fu rivoluzionaria per l’epoca, quando il latino dominava la letteratura colta.
Approfondiamo tutti gli aspetti dell’argomento della difesa del volgare nel Convivio di Dante:
- Contesto storico-culturale: Nel periodo in cui Dante scrive il Convivio (1304-1307 circa), il latino era ancora considerato la lingua della cultura, della filosofia e della letteratura “alta”. L’uso del volgare per trattati filosofici o opere di alta letteratura era visto con scetticismo dall’élite intellettuale dell’epoca.
- Struttura e scopo del Convivio: Il Convivio è un’opera in prosa composta da quattro trattati (originariamente dovevano essere quindici). È concepito come un “banchetto di sapienza” accessibile a tutti, non solo agli studiosi. La scelta del volgare è quindi funzionale a questo scopo divulgativo.
- Argomentazioni dettagliate a favore del volgare: a) Accessibilità:
- Dante sostiene che il volgare permette di raggiungere un pubblico più ampio, inclusi coloro che non hanno avuto un’educazione formale in latino.
- Argomenta che la conoscenza e la saggezza dovrebbero essere accessibili a tutti, non solo a una ristretta élite.
b) Naturalezza:
- Il volgare è la lingua madre, appresa naturalmente fin dall’infanzia, mentre il latino richiede uno studio formale.
- Dante sottolinea il valore emotivo e la spontaneità del volgare, che lo rendono più adatto a esprimere sentimenti profondi e concetti complessi in modo autentico.
c) Nobiltà:
- Contrariamente all’opinione comune dell’epoca, Dante afferma che il volgare non è inferiore al latino.
- Sostiene che il volgare ha la capacità di esprimere concetti altrettanto elevati e complessi quanto il latino.
- Argomenta che la nobiltà di una lingua non dipende dalla sua antichità o dal suo uso tradizionale, ma dalla sua capacità espressiva.
d) Patriottismo:
- L’uso del volgare è visto da Dante come un modo per promuovere e valorizzare la cultura italiana.
- Sostiene che ogni popolo dovrebbe avere il diritto di esprimersi nella propria lingua madre.
- Vede nel volgare uno strumento per unificare culturalmente l’Italia, frammentata politicamente.
e) Versatilità:
- Dante dimostra che il volgare è adatto non solo alla poesia (come già aveva fatto nella Vita Nova), ma anche alla prosa e al discorso filosofico.
- Sostiene che il volgare può adattarsi a diversi registri e stili, dalla poesia amorosa alla discussione teologica.
- Innovazione linguistica:
- Nel Convivio, Dante non solo difende il volgare, ma lo arricchisce, creando neologismi e adattando termini latini per esprimere concetti filosofici complessi.
- Questo lavoro di “nobilitazione” del volgare prepara il terreno per il suo capolavoro, la Divina Commedia.
- Impatto storico:
- La difesa del volgare nel Convivio rappresenta un momento cruciale nella storia della lingua e della letteratura italiana.
- Contribuisce significativamente al processo che porterà all’affermazione dell’italiano come lingua letteraria e culturale.
- Influenza altri autori e intellettuali, contribuendo al dibattito sulla “questione della lingua” che caratterizzerà i secoli successivi.
- Contraddizioni e sviluppi:
- È interessante notare che Dante scrive la sua difesa del volgare in volgare, dimostrando praticamente ciò che sostiene teoricamente.
- Tuttavia, in opere successive come il De Vulgari Eloquentia, Dante tratterà nuovamente il tema della lingua, ma in latino, mostrando la complessità e l’evoluzione del suo pensiero linguistico.
Questa difesa del volgare nel Convivio rappresenta un momento fondamentale non solo nella carriera di Dante, ma nella storia della lingua e della cultura italiana, ponendo le basi per lo sviluppo di una letteratura nazionale in volgare che raggiungerà il suo apice con la Divina Commedia.