
Chi ha paura del latino prima lezione del corso per terze medie
28 Dicembre 2019
Fine della spiegazione del canto quindicesimo del Paradiso vv. 31-148
28 Dicembre 2019Parafrasi, Analisi, Tematiche e Commento dei versi 1-84 del Canto XVII del Paradiso di Dante Alighieri, in cui si introduce il tema dell’esilio, che poi Cacciaguida profetizzerà nei versi seguenti
📜 Testo e Parafrasi dei versi 1-84 del diciassettesimo Canto del Paradiso di Dante Alighieri
Testo
Qual venne a Climenè, per accertarsi tal era io, e tal era sentito Per che mia donna «Manda fuor la vampa non perché nostra conoscenza cresca «O cara piota mia che sì t’insusi, così vedi le cose contingenti mentre ch’io era a Virgilio congiunto dette mi fuor di mia vita futura per che la voglia mia saria contenta Così diss’ io a quella luce stessa Né per ambage, in che la gente folle ma per chiare parole e con preciso «La contingenza, che fuor del quaderno necessità però quindi non prende Da indi, sì come viene ad orecchia Qual si partio Ipolito d’Atene Questo si vuole e questo già si cerca, La colpa seguirà la parte offensa Tu lascerai ogne cosa diletta Tu proverai sì come sa di sale E quel che più ti graverà le spalle, che tutta ingrata, tutta matta ed empia Di sua bestialitate il suo processo Lo primo tuo refugio e ’l primo ostello ch’in te avrà sì benigno riguardo, Con lui vedrai colui che ’mpresso fue, Non se ne son le genti ancora accorte ma pria che ’l Guasco l’alto Arrigo inganni, |
Parafrasi Come Fetonte, che andò dalla madre Climene per sapere se davvero era figlio del Sole, Beatrice mi disse: «Esprimi chiaramente il tuo desiderio, fallo uscire con tutta la sua forza, Io risposi alla luce: «O mia cara radice, tanto elevata, Quando ero con Virgilio sulla montagna del Purgatorio Vorrei sapere quale destino mi attende, Così parlai alla luce che già mi aveva parlato, e Beatrice approvò la mia richiesta. Allora la luce, senza enigmi e con parole chiare, rispose: Ma questo non vuol dire che tutto sia predestinato, Così, come la musica dolce arriva alle orecchie, Dovrai lasciare Firenze, come Ippolito lasciò Atene per colpa della matrigna crudele. Questo è deciso e si sta già preparando, La colpa sarà attribuita alla parte che subisce l’ingiustizia, Dovrai abbandonare tutto ciò che ami di più, Sperimenterai quanto è amaro il pane degli altri E ciò che peserà di più sarà la compagnia di gente meschina e stupida La loro bestialità si mostrerà chiaramente Il tuo primo rifugio sarà presso il nobile lombardo Egli ti accoglierà con tanta benevolenza Con lui vedrai anche un altro grande uomo, Per ora nessuno lo sa, perché è ancora giovane, Ma prima che il Guascone inganni l’imperatore Arrigo, Riposerai per sempre, cuore mio stanco. |
🔎 Analisi del testo
Struttura e metrica
- Terzine dantesche in endecasillabi a rima incatenata (ABA BCB CDC).
- Il tono è profetico e solenne, tipico dei dialoghi tra Dante e i beati nel Paradiso.
Figure retoriche principali
- Similitudine iniziale (vv.1-3): Dante si paragona a Fetonte, figlio del Sole, incerto sulla propria origine → introduce il tema del dubbio e della ricerca della verità.
- Personificazione: la “luce santa” che parla è Cacciaguida, antenato di Dante.
- Metafora: la freccia che, se vista arrivare, ferisce meno (v.27).
- Allegoria: l’esilio di Dante è narrato come destino scritto nell’armonia dell’universo.
- Immagini sensoriali: il pane salato (v.60), la fatica delle scale altrui → rendono fisico e concreto il dolore dell’esilio.
- Prolessi storica: profezia sull’arrivo dell’imperatore Arrigo VII e sulla nobiltà del “gran Lombardo” (probabilmente Cangrande della Scala).
🎭 Tematiche principali
🌍 Destino e libero arbitrio
- Dio conosce tutto, ma l’uomo resta libero di scegliere. La visione divina non implica predestinazione.
⚔️ Dolore dell’esilio
- Dante riceve l’annuncio del suo esilio da Firenze, descritto come l’amaro del pane altrui e la fatica delle scale.
🏰 La solitudine del giusto
- Dante si troverà tra gente malvagia, ingrata e folle, ma ciò gli darà modo di distinguersi.
👑 Speranza e protezione
- L’arrivo di un “gran Lombardo” (Cangrande della Scala) rappresenta una speranza e un rifugio per Dante.
💫 Profezia e grandezza futura
- Dante profetizza la futura gloria di un giovane (probabilmente Cangrande) destinato a grandi imprese.
🖋 Commento
Questo passo è uno dei più celebri e toccanti di tutta la Divina Commedia, perché Dante affronta con coraggio la visione del proprio destino d’esule. L’episodio è denso di umanità e dolore personale, ma anche di grandezza morale.
La similitudine iniziale con Fetonte suggerisce l’ansia del poeta davanti alla verità del futuro. Beatrice lo invita a imparare a esprimere i propri desideri, perché il poeta deve essere capace di rendere pubblica la verità.
L’esilio viene descritto con immagini forti: il pane altrui amaro, la salita e la discesa per le scale degli altri, una delle più famose metafore della sofferenza del vivere da ospite.
Tuttavia, la profezia contiene anche un seme di speranza: la protezione di un grande signore (Cangrande della Scala), simbolo di nobiltà e valore. C’è la previsione di un’epoca di giustizia e verità, incarnata da nuove figure eroiche.
Nel finale, Dante riflette sulla condizione umana: la vera grandezza è sapersi distinguere dal male, anche a costo della solitudine.
📌 In sintesi, questo passo unisce intimismo e profezia storica, offrendo uno spaccato autentico della vita di Dante e della sua concezione del destino: un percorso di dolore e gloria, in cui il poeta accetta la sua sorte per elevarsi come uomo e come artista.