
Shahraza’ d e il sultano Un racconto per la vita
28 Dicembre 2019


Complementi di abbondanza e privazione in latino
28 Dicembre 2019Joseph Roth ha descritto la sua ultima opera “La leggenda del santo bevitore” come “il suo testamento”
Una leggenda leggermente diversa
I soldi non fanno la felicità. Ma – siamo onesti – nemmeno necessariamente infelici. Il parigino Clochard Andreas si imbatte inaspettatamente in dei soldi. Come previsto, si concede qualcosa: liquori in abbondanza, buon cibo, una rasatura, un letto caldo e infine sapone, vestiti nuovi, persino donne. E la sua serie fortunata continua. Passano alcune figure chiave della sua vita fino ad ora. Da dove proviene il denaro Coincidenza? Una meraviglia? Andreas non è il tipo meditabondo. Ma poiché vuole mantenere la sua onestà, è spinto dal desiderio di restituire tutto non appena se lo può permettere. Da solo, è trascinato nel flusso della vita. Nella piccola leggenda del santo bevitore, realtà sociale, attualità, destino personale e un pezzo di esperienza metafisica sono condensati in una trama superficialmente molto semplice, che però ha tutto. E come tante cose nella vita, la storia non si svolge completamente.
Trama:
Di punto in bianco, un clochard parigino senza un soldo e alcolizzato riceve 200 franchi da uno sconosciuto. Non appena può permetterselo, dovrebbe restituire i soldi in una chiesa. D’ora in poi, gli accadono tutta una serie di miracoli simili e incontri meravigliosi. Tuttavia, il suo sincero desiderio di restituire i soldi rimane insoddisfatto: succede sempre qualcosa.
Il breve racconto si presenta come una parabola esemplare, alla maniera di una leggenda di un santo.
Il personaggio principale acquisisce solo gradualmente tratti di un carattere individuale.
Come in alcune sue opere, Roth utilizza un linguaggio arricchito da espressioni bibliche.
Nella leggenda, elementi di solido realismo sociale si mescolano a frammenti di esperienza metafisica.
Intessuti nel sottotesto della narrazione sono motivi religiosi come la purezza rituale e la rinascita.
Le esperienze personali di Roth con l’emigrazione e l’ubriachezza si riflettono nel ritratto del personaggio principale.
La Parigi degli anni ’30, dove visse anche Roth, era un luogo di ritrovo per gli emigranti tedeschi fuggiti dai nazisti.
Citazione: “Dio ci dia a tutti, a noi bevitori, una morte così facile e così bella!”