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28 Dicembre 2019La Morte di Orlando nella Chanson de Roland
La Chanson de Roland è la più antica e celebre chanson de geste francese, un poema epico che narra le gesta eroiche di Carlo Magno e dei suoi paladini. Composta probabilmente alla fine dell’XI secolo, essa rielabora un evento storico minore – la disfatta di Roncisvalle nel 778 d.C., in cui la retroguardia dell’esercito di Carlo Magno fu attaccata e distrutta dai Baschi – trasformandolo in una battaglia titanica tra Cristiani e Saraceni, simbolo dello scontro tra Bene e Male, Fede e Infedeltà. Il culmine emotivo e drammatico dell’opera è rappresentato dalla morte dell’eroe per eccellenza, Orlando.
1. Il Contesto: Il Tradimento e la Battaglia di Roncisvalle
Il poema si apre con il tradimento di Gano, patrigno di Orlando, che, invidioso e rancoroso, trama con i Saraceni per tendere un’imboscata alla retroguardia di Carlo Magno nel passo di Roncisvalle, sui Pirenei. Orlando, capo della retroguardia, con i suoi fedeli compagni (tra cui il saggio Oliviero e l’arcivescovo Turpino), si trova di fronte a un’armata saracena immensamente superiore.
Il passo di Roncisvalle sui Pirenei, teatro della battaglia e della morte di Orlando.
2. L’Orgoglio e l’Eroismo di Orlando
Nonostante l’enorme sproporzione delle forze, Orlando si rifiuta inizialmente di suonare il suo corno, l’Olifante, per chiamare in aiuto Carlo Magno. Spinto da un orgoglio smisurato (la smisura), non vuole che Carlo e i suoi uomini pensino che abbia bisogno di aiuto contro un nemico così vile, o che possa macchiare l’onore della Francia e della Cristianità con una ritirata o una richiesta di soccorso prematura. Questa decisione, seppur nobile, si rivela fatale.
CLXXVIII Orlando è bravo, Oliviero è saggio, E tutti e due hanno coraggio grande; Appiedati, con l’armi su di sé. Orlando colpisce, forte e con furore, Le spade lucide, i ferri sfracella, Il sangue puro scorre su la terra.
Orlando e Oliviero combattono fianco a fianco, mostrando il loro coraggio.
3. La Disperazione e il Suono dell’Olifante
Solo quando la retroguardia è ormai decimata e la sconfitta inevitabile, su insistenza di Oliviero (ferito a morte e che gli rinfaccia la sua smisura), Orlando si decide a suonare l’Olifante. Lo fa con una forza tale che le sue tempie si rompono, e il suono giunge fino a Carlo Magno, distante ma abbastanza vicino da capire che i suoi paladini sono in grave pericolo.
CLXXIX Orlando sente ch’ora è gran sventura, E Carlo e Francia perderanno in lui. Con l’Olifante suona con gran forza, Con gran dolore e con gran pena forte, Le sue tempie, per la forza, gli si rompono, E il suo cervello gli esce per la bocca.
Orlando, ferito a morte, suona con tutte le sue forze l’Olifante per richiamare Carlo Magno.
4. La Morte Eroica e Solitaria di Orlando
Dopo aver suonato l’Olifante e assistito alla morte di Oliviero e Turpino, Orlando si ritira su una collina, cercando un luogo elevato per morire con dignità. Il suo è un momento di solitudine eroica e di profonda devozione.
- Il Rimorso e il Pentimento: Orlando riflette sulla sua smisura, riconoscendo l’errore del suo orgoglio. Questo momento di pentimento lo eleva, purificando la sua anima.
- La Protezione della Spada Durlindana: Egli tenta invano di distruggere la sua spada invincibile, Durlindana, per impedire che cada in mani saracene. Batte la spada sulla roccia, ma questa non si spezza, rimanendo intatta. Questo sottolinea la sua forza e la sacralità della spada stessa.
CLXXXI Orlando è ferito, e forte è il suo dolore, Vede la sua spada, Durlindana. “Ah, Durlindana, come sei bella e forte! In te ho vinto tante battaglie, E tanti regni ho conquistato per Carlo, Ora è giunto il tempo che io muoia.”
CLXXXII Su una roccia scura batte la sua spada, Il ferro stride, ma non si spezza. “Durlindana, tu sei una spada santa, Fatta da angeli, da Dio benedetta. Non devi cadere in mani di infedeli, Oh, tu che hai vinto tanti cuori e regni!”
- L’Offerta a Dio: Orlando si stende a terra, con il volto rivolto verso la Spagna (per mostrare a Carlo che è morto da vincitore, ma anche come un gesto simbolico verso i nemici sconfitti), mettendo sotto di sé la spada Durlindana e l’Olifante. Consegna il suo guanto destro a Dio, un gesto feudale di sottomissione e omaggio al suo Signore celeste, proprio come un vassallo lo darebbe al suo sovrano.
CLXXXIII E Roland giace sotto un pino, Ha rivolto il viso verso la Spagna; Di molte cose gli viene in mente rimembranza, Di tante terre che il prode ha conquistate, Di dolce Francia, degli uomini della sua stirpe, Di Carlo Magno, suo signore, che l’ha nutrito.
CLXXXIV Ha offerto a Dio il suo guanto destro, San Gabriele l’ha preso dalla sua mano. Su un braccio, la sua testa s’addormenta, Con le mani giunte è andato verso Dio. Dio gli manda il suo cherubino, E san Michele del Pericolo. E con loro è venuto san Gabriele, E portano l’anima del conte in Paradiso.
Un’illustrazione che raffigura la morte di Orlando, con la sua spada Durlindana e l’Olifante.
5. Il Significato della Morte di Orlando
La morte di Orlando è il cuore ideologico e poetico della Chanson de Roland. Essa simboleggia:
- L’Eroe Cristiano Ideale: Orlando è il miles Christi, il guerriero che combatte per la fede e la cristianità. La sua morte è un martirio, un sacrificio che garantisce l’accesso al Paradiso.
- La Smisura e il Pentimento: Il suo orgoglio eccessivo (smisura) lo porta alla rovina, ma il pentimento finale e l’umile offerta a Dio lo redimono, confermando l’importanza della fede.
- La Tragedia dell’Uomo: Il suo è un dolore profondamente umano, che precede una morte eroica e santa.
- Il Trionfo della Fede: Nonostante la sconfitta terrena, la morte di Orlando è una vittoria spirituale, con la sua anima portata direttamente in Paradiso dagli angeli. Questo messaggio era fondamentale per un’epoca di Crociate.
La morte di Orlando è un momento di commozione e ispirazione, un’immagine vivida di eroismo, fedeltà e profonda religiosità che ha risuonato per secoli nella cultura europea.
🎤🎧 Audio Lezioni di Letteratura delle origini, duecento e trecento del prof. Gaudio
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