
L’indicativo e l’infinito presente delle quattro coniugazioni latine
28 Dicembre 2019
Le suppliche di Priamo ed Ecuba ad Ettore Iliade XXII vv. 25-92
28 Dicembre 2019Nella prima parte del Canto XV del Paradiso (vv. 1-30) Dante, insieme alla sua guida Beatrice, si trova nel cielo di Marte, dedicato ai beati che hanno combattuto per la fede.
In questi versi, Dante affronta questioni filosofiche e teologiche fondamentali, ponendo l’accento sulla complessità del rapporto tra la volontà umana e la volontà di Dio.
Testo e Parafrasi dei versi 1-30 del Canto XV del Paradiso
Testo originale di Dante dei primi 30 versi del Canto XV del Paradiso Benigna volontade in che si liqua silenzio puose a quella dolce lira, Come saranno a’ giusti preghi sorde Bene è che sanza termine si doglia Quale per li seren tranquilli e puri e pare stella che tramuti loco, tale dal corno che ’n destro si stende né si partì la gemma dal suo nastro, Sì pïa l’ombra d’Anchise si porse, «O sanguis meus, o superinfusa
|
Parafrasi:
La volontà benigna, da cui sgorga impose il silenzio alla dolce musica celeste, Come potrebbero essere sorde alle giuste preghiere È giusto che chi rinuncia all’amore divino Proprio come un lampo improvviso e sembra una stella che cambia posizione, così un astro corse lungo il braccio destro attraversò la lista radiante Con altrettanta pietà e affetto, E con parole piene di commozione, «O mio sangue, o grazia sovrabbondante |
Analisi e Commento
1. Temi principali
Questi versi introducono uno dei momenti più intensi e simbolici del canto: l’incontro tra Dante e l’anima beata di Cacciaguida , suo antenato. Il tema centrale è quello della gratitudine divina e della predestinazione : Dante è benedetto perché ha ricevuto una grazia speciale, essendo stato ammesso due volte nel regno celeste (prima come pellegrino, poi come poeta-profeta). Allo stesso tempo, emerge il tema della volontà divina e della sua capacità di guidare gli eventi umani.
2. Struttura e stile
- Versi 1-6 : L’apertura del canto è dominata da immagini musicali. La “benigna volontade” (volontà divina) impone il silenzio alla “dolce lira”, ovvero alla musica celeste che accompagna il movimento delle sfere celesti. Questa metafora sottolinea l’armonia perfetta del paradiso, dove ogni azione è guidata dall’amore divino.
- Versi 7-9 : Si introduce il tema della preghiera e della risposta divina. Le anime beate, pur essendo già nella beatitudine eterna, mostrano interesse per le richieste degli uomini, dimostrando la loro sollecitudine e la loro partecipazione alla vita terrena.
- Versi 10-12 : Dante riflette sulla condizione di coloro che rinunciano all’amore divino per perseguire desideri terreni. Qui si evidenzia il contrasto tra il valore eterno dell’amore celeste e la transitorietà delle passioni mondane.
- Versi 13-18 : Un paragone naturale (il lampo nei cieli sereni) serve a descrivere il movimento improvviso e luminoso di un astro celeste. Questa immagine prepara il lettore all’apparizione di Cacciaguida, che avviene in modo altrettanto fulgido e improvviso.
- Versi 19-24 : L’astro che si muove lungo il braccio destro della croce rappresenta l’anima di Cacciaguida. Il dettaglio del fuoco che risplende dietro l’alabastro suggerisce la purezza e la trasparenza della sua natura spirituale.
- Versi 25-30 : L’arrivo di Cacciaguida è accompagnato da un richiamo alla figura di Anchise nell’Eneide di Virgilio. Come Anchise riconosce il figlio Enea nell’Eliso, così Cacciaguida accoglie Dante con parole di gioia e stupore, definendolo “sanguis meus” (mio sangue) e lodandolo per la grazia ricevuta.
3. Simbolismo e significati nascosti
- La musica celeste : Il silenzio imposto alla “dolce lira” simboleggia l’interruzione momentanea dell’armonia universale per dare spazio a un evento straordinario: l’incontro tra Dante e Cacciaguida.
- Il lampo nei cieli sereni : Questa immagine evoca l’improvvisità e la bellezza del momento in cui Cacciaguida appare. Il lampo, pur essendo breve, lascia un’impressione profonda, proprio come l’incontro con l’anima beata.
- Anchise ed Enea : Il riferimento a Virgilio e all’Eneide stabilisce un parallelo tra Dante e Enea. Entrambi sono eroi epici, ma mentre Enea è chiamato a fondare Roma, Dante ha il compito di cantare la verità divina e di guidare l’umanità verso la salvezza.
4. Messaggio morale e teologico
Questi versi enfatizzano l’importanza della grazia divina e della predestinazione . Dante è presentato come un eletto, destinato a ricevere una missione speciale dal cielo. Allo stesso tempo, viene ribadita la necessità di abbandonare i desideri terreni per concentrarsi sulle realtà eterne. La figura di Cacciaguida, che si rivela come guida spirituale, anticipa il ruolo che avrà nel resto del canto: fornire a Dante una profezia sul suo futuro e incoraggiarlo a rimanere fedele alla sua vocazione poetica e profetica.
Conclusione
I primi trenta versi del Canto XV del Paradiso sono un capolavoro di simbolismo e riflessione teologica. Attraverso immagini musicali, naturali e letterarie, Dante descrive l’apparizione di Cacciaguida e ne sottolinea il ruolo fondamentale nel viaggio ultraterreno. Questo passo introduce temi centrali dell’opera, come la grazia divina, la predestinazione e la missione del poeta, preparando il terreno per il dialogo profetico che seguirà.