La scuola deve farsi carico dell’educazione dei giovani

L’accademico Luciano Canfora ha commentato il suo rinvio a giudizio per il reato di diffamazione dicendo: “La storia non si querela, si studia”.

Si tratta di uno stimolo per riflettere sul rapporto uomo/realtà.

Ogni disciplina osserva le “cose del mondo” da un proprio, specifico punto di vista e ne seleziona gli elementi utili per il proprio scopo.

Si realizzano “oggetti disciplinari”,  modelli che variano al variare della finalità.

Un matematico osserva un bovino e lo rappresenta come un insieme unitario. Anche un poeta lo osserva e esclama: “T’amo, o pio bove; e mite un sentimento di vigore e di pace al cor m’infondi”.

La massima: “L’albero nasconde la foresta” complica ulteriormente la situazione: se si osservano i dettagli si perde la visione d’insieme.

La rappresentazione aerea di una città fornisce informazioni diverse da quelle ottenute camminando per le strade.

Si deve evitare di naufragare dolcemente in questo mare: i dirigenti scolastici DEVONO vincolare i Collegi dei docenti al loro mandato costitutivo, vale a dire alla “programmazione dell’azione educativa”.