
Comparativi e superlativi particolari e di avverbi
28 Dicembre 2019
Giove predice la grandezza di Roma, Eneide, I, 227-271
28 Dicembre 2019Analisi stilistica e retorica del celebre passo de “La tempesta” (Eneide, Libro I, vv. 81-123), uno dei brani più dinamici e scenografici del poema virgiliano.
È il momento, infatti, in cui Enea e i suoi vengono travolti dal mare in tempesta, per volontà di Giunone e per mano di Eolo.
📖 Testo latino (Eneide I, vv. 81-123) – Estratti principali
Ti riporto un estratto centrale (per intero sarebbe lungo da leggere qui), ma l’analisi considererà tutto l’arco dei versi:
…Haec ubi dicta, cavum conversa cuspide montem
impulit in latus: ac venti velut agmine facto,
qua data porta, ruunt et terras turbine perflant.
…
Insequitur clamorque virum stridorque rudentum.
Eripiunt subito nubes caelumque diemque
Teucrorum ex oculis; ponto nox incubat atra.Intonuere poli, et crebris micat ignibus aether,
praesentemque viris intentant omnia mortem.
Extemplo Aeneae solvuntur frigore membra;
ingemit, et duplices tendens ad sidera palmas
talia voce refert:“O terque quaterque beati,
quis ante ora patrum Troiae sub moenibus altis
contigit oppetere!…”
🎨 Analisi stilistica e retorica
⚡ 1. Violenza dinamica e ritmo accelerato
Il passo si apre con l’intervento di Eolo che, su ordine di Giunone, libera i venti. Virgilio rende concretamente visibile e uditiva la furia degli elementi:
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Verbi dinamici e in sequenza rapida: “ruunt”, “perflant”, “intonuere”, “micat”, “eripiunt”…
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Il ritmo si accelera con l’uso di dittologie e polisindeti, creando un effetto travolgente.
🌊 2. Figure retoriche di forte impatto
🔹 Metafore e personificazioni
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“ponto nox incubat atra”: metafora della notte che “si sdraia” sul mare come una coperta mortale.
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“intonuere poli”, “micat ignibus aether”: personificazioni del cielo e dell’etere che sembrano animati e minacciosi.
🔹 Allitterazioni e onomatopee
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“clamorque virum stridorque rudentum”: allitterazione in r/s + onomatopea del rumore della tempesta (verso sonoro e immaginifico).
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L’intero passo è ricco di suoni aspri che imitano il fragore dei venti e il terrore umano.
🔹 Iperbole
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“eripiunt subito nubes caelumque diemque”: esagerazione per mostrare l’improvvisa oscurità.
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“praesentemque viris intentant omnia mortem”: tutto sembra suggerire una morte immediata e ineluttabile.
🔹 Anastrofe e iperbato
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L’ordine naturale delle parole è spesso sconvolto, generando enfasi e caos sintattico che rispecchia il caos della scena.
😱 3. Il lamento di Enea: tono elegiaco e umanizzazione dell’eroe
Il passo culmina in un monologo di Enea, dove il protagonista esprime il rimpianto di non essere morto a Troia, in una morte eroica:
“O terque quaterque beati / quis ante ora patrum…”
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È una ripresa omerica del lamento di Ulisse e Achille.
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Tono elegiaco: contrasta con il pathos epico, mostrando un Enea profondamente umano.
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Figura retorica: esclamazione + ripetizione enfatica (“terque quaterque”) per esprimere pathos.
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L’opposizione tra morte gloriosa (Troia, “ora patrum”) e morte ignobile in mare accentua la disperazione.
🔥 4. Contrasto epico tra natura e uomo
La tempesta è una forza cosmica incontrollabile, scatenata da un potere divino, e gli uomini (anche l’eroe) sono impotenti:
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“solvuntur frigore membra” = Enea non è invincibile: teme la morte, trema, si dispera.
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La piccolezza dell’uomo di fronte agli dei e alla natura è un tema tipico dell’epica virgiliana, ma con una sfumatura tragica e moderna.
🌟 5. Presenza del destino e volontà divina
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L’intervento di Eolo è strumentale alla volontà di Giunone, ma ciò che accade rientra nel disegno del Fato.
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Il contrasto tra l’agire degli dei e il disegno del destino è sottile: la tempesta non distruggerà Enea, perché il suo destino è altrove.
🧾 Conclusione: funzione e significato del brano
Questo episodio è un esempio magistrale di arte narrativa epica, che combina:
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Azione spettacolare (tempesta)
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Pathos (lamento di Enea)
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Retorica classica (figure potenti)
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Visione tragica dell’eroe (Enea umano, non invulnerabile)
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Anticipazione del tema centrale: la lotta contro le forze avverse (divine e naturali) per compiere un destino scritto.