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28 Dicembre 2019Che cosa sono l’azione e il tempo narrativo in narratologia ?
Introduzione
In narratologia, l’analisi del tempo è fondamentale per comprendere come viene costruito il racconto e in che modo gli eventi si susseguono. Il tempo narrativo riguarda non solo quando accade un’azione, ma anche come viene raccontata, in relazione alla durata e all’ordine degli eventi.
L’azione nel racconto
L’azione narrativa è il motore della storia: rappresenta gli eventi e i fatti che si svolgono nella narrazione e coinvolgono i personaggi. In base alla velocità con cui viene raccontata, l’azione può essere:
- Dinamica – quando la narrazione si concentra sugli eventi principali, spesso con un ritmo incalzante.
- Statica – quando la narrazione rallenta per descrivere situazioni, ambienti o stati d’animo, senza sviluppare nuovi eventi.
L’azione è strettamente legata alla gestione del tempo narrativo, che determina il modo in cui il lettore percepisce il ritmo della storia.
Il tempo narrativo
Il tempo narrativo può essere analizzato sotto tre prospettive principali:
- Ordine
- Durata
- Frequenza
1. Ordine: il rapporto tra fabula e intreccio
L’ordine narrativo riguarda il rapporto tra:
- Fabula → la sequenza logico-cronologica degli eventi.
- Intreccio → il modo in cui gli eventi sono effettivamente narrati.
In base all’ordine, possiamo avere:
- Narrazione lineare → gli eventi sono raccontati secondo la loro successione temporale naturale (A → B → C).
- Narrazione anacronica → gli eventi sono raccontati con alterazioni temporali.
Due principali tipi di anacronie:
- Flashback (analessi) → il narratore torna indietro nel tempo per raccontare eventi passati.
- Flashforward (prolessi) → il narratore anticipa eventi futuri prima che accadano nella linea principale della narrazione.
Esempio:
- In Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, la narrazione inizia con un flashback che introduce il protagonista mentre ricorda il passato.
2. Durata: il ritmo della narrazione
La durata indica il rapporto tra il tempo della storia e il tempo della narrazione. Alcuni eventi possono essere raccontati in modo dettagliato o riassuntivo, influenzando il ritmo narrativo.
Le principali tecniche sono:
-
Ellissi → il narratore salta un periodo di tempo, omettendo eventi non ritenuti essenziali.
- Esempio: “Dieci anni dopo, lo ritroviamo sposato e con figli.”
-
Sommario → il narratore riassume un periodo più o meno lungo in poche righe.
- Esempio: “Passarono mesi di noiosa routine.”
-
Scena → la narrazione segue il tempo reale, con dialoghi e azioni dettagliate.
- Esempio: le scene di un film corrispondono spesso a questo tipo di narrazione.
-
Pausa → il racconto si ferma per descrivere ambienti o riflessioni senza far avanzare il tempo della storia.
- Esempio: descrizioni dettagliate di paesaggi in I promessi sposi.
-
Analisi o dilatazione → il tempo della narrazione è più lungo del tempo della storia, rallentando l’azione.
- Esempio: in Madame Bovary, Flaubert dilata momenti emotivi con descrizioni minuziose.
3. Frequenza: quante volte un evento viene raccontato
- Singolativa → un evento accade una volta e viene raccontato una volta.
- Iterativa → un evento che si ripete più volte viene raccontato una sola volta.
- Esempio: “Ogni giorno si svegliava presto e andava al lavoro.”
- Ripetitiva → un evento che accade una sola volta viene raccontato più volte da diverse prospettive.
- Esempio: in L’Ulisse di Joyce, lo stesso evento può essere narrato più volte da angolazioni diverse.
Conclusione
L’azione e il tempo narrativo sono elementi essenziali nella costruzione di un racconto. Il modo in cui un autore gestisce l’ordine, la durata e la frequenza degli eventi può influenzare il ritmo, la tensione e il coinvolgimento del lettore. Comprendere queste dinamiche permette di analizzare e apprezzare meglio un testo narrativo, individuando le scelte stilistiche e strutturali che lo rendono unico.😊