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28 Dicembre 2019Le Città del Mondo di Elio Vittorini: Un Viaggio Incompiuto alla Ricerca dell’Utopia
“Le Città del Mondo” è l’ultima e incompiuta opera di Elio Vittorini (1908-1966), pubblicata postuma nel 1969. Questo romanzo-frammento rappresenta il culmine della sua ricerca stilistica e tematica, un viaggio allegorico e filosofico che si interroga sul senso dell’esistenza, sulla possibilità di un mondo nuovo e sulla natura stessa dell’uomo. L’opera, pur nella sua incompletezza, è un testamento spirituale e artistico di uno dei più innovativi scrittori italiani del Novecento.
1. Contesto e Genesi: Un’Opera Postuma e Sperimentale
Vittorini lavorò a “Le Città del Mondo” per molti anni, a partire dagli anni ’50, ma non riuscì mai a portarla a termine. La sua pubblicazione postuma, curata da Einaudi, ha rivelato un testo di grande complessità, che si allontana dalle forme narrative più tradizionali dei suoi romanzi precedenti (come Conversazione in Sicilia o Uomini e no). L’opera è il frutto di una profonda crisi personale e intellettuale dell’autore, che si interroga sul futuro dell’umanità e sulla possibilità di una rivoluzione non solo politica, ma esistenziale.
2. Struttura e “Trama”: Un Viaggio Senza Meta Definita
“Le Città del Mondo” non ha una trama lineare nel senso classico. È piuttosto un romanzo-viaggio o un romanzo-fiume, composto da una serie di episodi, incontri e riflessioni che si susseguono senza un ordine cronologico o causale rigido.
- Il Viaggio Allegorico: I protagonisti, un vecchio e un giovane (spesso senza nomi propri, quasi archetipi), intraprendono un viaggio senza una meta precisa, alla ricerca delle “città del mondo”. Queste città non sono luoghi geografici reali, ma piuttosto simboli di diverse condizioni umane, di ideali, di utopie, di fallimenti. Ogni città visitata o evocata rappresenta una tappa di una ricerca spirituale e sociale.
- La Frammentazione: L’opera è caratterizzata da una forte frammentazione narrativa. Le scene si susseguono come quadri, spesso interrotte, con dialoghi che si aprono e si chiudono bruscamente, riflettendo l’incertezza e la complessità del percorso.
- I Personaggi Archetipici: Il vecchio e il giovane rappresentano due generazioni, due modi di affrontare la vita e la ricerca. Il vecchio è portatore di esperienza e disillusione, il giovane di speranza e curiosità. Lungo il cammino incontrano una varietà di personaggi, spesso anonimi o definiti da un ruolo (il contadino, la donna, il soldato), che incarnano le diverse sfaccettature dell’umanità.
3. Temi Principali: La Ricerca dell’Utopia e la Condizione Umana
Il romanzo esplora una serie di temi profondi e universali, tipici della riflessione di Vittorini:
- La Ricerca del “Mondo Nuovo” o dell’Utopia: Il tema centrale è la tensione verso un “mondo nuovo”, una società più giusta e autentica, dove l’uomo possa vivere in piena armonia con se stesso e con gli altri. Le “città del mondo” sono le tappe di questa ricerca utopica, luoghi dove si tenta di realizzare o si fallisce nel realizzare questo ideale.
- La Condizione Umana e l’Alienazione: Vittorini indaga la condizione dell’uomo moderno, spesso alienato, solo, incapace di comunicare e di trovare un senso nella vita. Il viaggio è anche un percorso di auto-scoperta e di confronto con le proprie paure e desideri.
- Il Rapporto Individuale-Comunità: Il romanzo riflette sulla possibilità di costruire una vera comunità, un luogo di solidarietà e condivisione, in contrasto con l’isolamento e l’egoismo della società contemporanea.
- Il Valore dell’Incontro: Gli incontri lungo il viaggio sono fondamentali. Essi permettono ai personaggi di confrontarsi con diverse esperienze umane, di scambiare idee e di arricchire la propria prospettiva.
- La Critica Sociale: Sebbene in modo meno esplicito rispetto ad altre opere, Vittorini continua la sua critica alla società borghese, alle sue ipocrisie e alle sue ingiustizie.
- L’Incompiutezza come Metafora: Il fatto che il romanzo sia rimasto incompiuto è esso stesso un elemento tematico. L’incompiutezza riflette la natura infinita della ricerca umana, l’impossibilità di raggiungere una verità definitiva o un’utopia perfetta. La ricerca è più importante del raggiungimento.
4. Stile e Linguaggio: Lirismo e Sperimentalismo
Lo stile di Vittorini in “Le Città del Mondo” è altamente sperimentale e lirico:
- Prosa Lirica e Evocativa: La scrittura è densa di immagini, metafore e simbolismi. Le descrizioni sono spesso suggestive e poetiche, creando un’atmosfera onirica e allegorica.
- Dialoghi Essenziali e Ritmici: I dialoghi sono spesso brevi, quasi lapidari, con un ritmo incalzante che riflette la tensione e la ricerca dei personaggi. Il linguaggio è asciutto ma evocativo.
- Sperimentalismo Sintattico: Vittorini gioca con la sintassi, utilizzando inversioni, ellissi e una punteggiatura non convenzionale per creare effetti di sospensione, accelerazione o riflessione.
- Uso del Simbolismo: Ogni elemento, dal paesaggio ai personaggi, dalle azioni alle “città” stesse, è intriso di un significato simbolico che va oltre la sua apparenza letterale.
5. Significato e Rilevanza
“Le Città del Mondo” è un’opera fondamentale per comprendere la fase matura del pensiero di Elio Vittorini. Rappresenta il suo tentativo di superare il neorealismo per approdare a una forma di narrativa più filosofica e universale.
- Testamento Spirituale: Nonostante l’incompletezza, il romanzo è considerato il suo testamento spirituale, in cui l’autore riversa le sue ultime interrogazioni sul destino dell’uomo e sulla possibilità di un riscatto.
- Influenza sulla Letteratura Successiva: La sua struttura frammentata e il suo approccio allegorico hanno influenzato la letteratura italiana successiva, aprendo nuove strade alla sperimentazione narrativa.
- Riflessione sull’Utopia: L’opera rimane una potente riflessione sull’utopia, sulla sua necessità come motore dell’agire umano e sulla sua intrinseca irraggiungibilità.
Conclusione
“Le Città del Mondo” di Elio Vittorini è un’opera affascinante e complessa, un viaggio incompiuto che si addentra nelle profondità dell’animo umano e nella ricerca di un senso in un mondo in trasformazione. Attraverso una prosa lirica e sperimentale, Vittorini ci invita a esplorare le “città” della memoria, del desiderio e dell’utopia, lasciandoci con l’eco di una ricerca incessante e la consapevolezza che il percorso verso un “mondo nuovo” è un viaggio senza fine.