Età vittoriana
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3 Ottobre 2022La teogonia ci racconta che Cronos, Saturno latino, spodestato dal figlio Zeus ripiega in Italia insieme a Opi, dove gli cade il falcetto sopra Trapani, Drepane, la terra di Iperia, Scheria la terra a occidente dei Feaci.
La teogonia ci fa un quadro storico con allegorie poetiche simboliche, e gli dèi rappresentavano popoli greci del età del oro, la civiltà minoica e quella Micenea, con mescolati elementi anche del medioevo ellenico.
Cronos rappresentava i pelasgi, Zeus gli Akei, Ade gli ioni e Poseidone gli eoli. Quindi i pelasgi spodestati dagli Akei ripiegano in Italia.
Sempre la teogonia ci precisa che Ulisse fu ospite di Cronos fra i Feaci. E che Cronos è in mare che si prende la sua rivincita.
Contemporaneamente la mitologia ci racconta che in Italia il primo re a signoreggiare l’Italia fu Giano, che rappresentava il popolo degli aborrigeni (in italiano aborigeni) aborigeni, dal latino aborrare, vagare, che dopo la guerra troiana cambiano nome in latini (Dionigi di Alicarnasso nelle antichità romane).
Giano, dopo un po’ decide di accogliere Saturno e renderlo partecipe del suo regno. Significa ovviamente che gli aborrigeni accolgono i pelasgi, e come per tradizione antica avveniva all’epoca, anche per motivi strategici ,si univano due popoli per incentivare una primavera sacra, un ver sacrum, ovvero l’espulsione di un principe giovane per conquistare nuove terre.
Così è successo probabilmente per Liparo figlio di Ausone ad esempio. Oppure emigravano con un Aceste, un re che guidava la spedizione di tutto il popolo. Se leggi le antichità romane, inizia con la fondazione della terramare Padane con la colonizzazione della pianura padana orientale nel XV sec a.C. l’apice, con incremento della popolazione anomalo, ascrivibile a una migrazione di genti guerriere dalla grande pianura alluvionale del Danubio fra Ungheria e Germania meridionale. Popolazione delle pianure fluviali. In Italia non è mai esistita una civiltà che nel età del bronzo ha costruito siti fortificati da canale navigabile e palizzate, solo le terramare che quindi sono una diversità che rappresentava una fase protourbana nel età del bronzo nel Italia continentale. Nei primi decenni del Xll sec vengono abbandonate, e i greci ci descrivono i vari motivi drammatici del abbandono.
L’indagine approfondita delle terramare negli ultimi anni, ha rivelato inedite soltanto sospettate prima, ma mai verificate. Il bronzo e i materiali esotici in Italia erano monopolizzati dalle civiltà egee, minoico cipriote, e levantine nel età del bronzo, e non si tratta quindi di semplici contatti, ma di culture che arrivano da oriente per gestire i commerci e lo sfruttamento di un area strategica.
Il Tevere prende nome dai tiberani, Tubal Cain, padri della metallurgia, e dagli ittiti disgregati dalla discesa dei Calibi tiberani, da cui le ciliegie kerasous, il Labris labirinto, in greco arcaico Pèlekis l’ascia bipenne, padri della metallurgia da cui la leggenda del Excalibur, e il monte Ararat Artù. Il matriarcato colchico , e gli urriti Guti che rappresentavano la serpentessa Tiamat nella mitologia accadica babilonese, che l’eroe Marduk affronta. Oppure il serpente Apopi per gli hyxos, che Amon Ra e Seth affrontano per impedirgli di divorarsi il sole. Quindi Ugarit,la cultura urrita, e quella ittita pontico palaica e luvia. Apollo, divinità ittita, Aplu come gli etruschi in Italia almeno 800 anni dopo le attestazioni ittite. Le terramare nascono da culture danubiane, e culture nostrane che non fortificavano i villaggi e vivevano pei monti, come scrive Dionigi di Alicarnasso. Eridano l’attuale Po di Spina, e tartaro l’attuale Po di Adria.
A Crespino secondo la mitologia greca, Latina e celtica, cade il carro di Fetonte. Eridano è una terra d’origine. Quindi al origine della civiltà protolatina, gli aborrigeni, e non aborigeni che ha un altro significato. Ce lo dice Dionigi di Alicarnasso. Fra eridano e tartaro,al origine della civiltà paleoveneta, a Fratta Polesine e nei siti paleoveneti hanno rinvenuto ceramica submicenea e minoico cipriota tornita, non di importazione, ma prodotta nel loco. C’era una classe dominante che non era formata dai guerrieri più forti, ma da uomini con età fra 45 e 60 anni, e c’era la divisione in caste, perché le condizioni erano simili per tutti. Quindi la casta gestiva le risorse per la civiltà Micenea, e non aveva pagato i tributi alla divinita’. Ci fu una grave carestia e epidemia attorno al 1180 a.C., e nel decennio successivo le terramare a sud del Po vengono abbandonate, mentre a nord del Po resta la civiltà paleoveneta che ha una spinta evolutiva netta dopo il 1200 ,con evidenti presenze orientali. Roma viene fondata da Giano e Saturno, e dal unione fra Saturno e Feronia nasce Pico il primo re dei latini
Pico non significa Piceni, ma opici Ausoni. I Siculi terramaricoli che portano a Lipari il rito funebre a incenerazione in urna attorno al 1270 aC. 80 anni dopo circa le terramare vengono evacuate. Il re ittita Suppiluliuma ll vuole indagare sulla terra dei Sikala il popolo che viveva sulle navi nel 1178 aC quando viene saccheggiata Ugarit
I siculi erano Letino falisci. Ausoni e capenati erano i Vituli di Tibur,gabii, e Albalonga. Secondo i falisci i due re siculi fratelli Galatus e Bins fondano Gabi e Albalonga. Galatus significa latteo, lactus, quindi è il re eponimo dei latini. Bins, albinus re eponimo degli Albani.
Roberto Mostacci