Il suonatore Jones di Fabrizio De Andre
28 Dicembre 2019
Mistero Buffo di Dario Fo
28 Dicembre 2019Analisi, con testo, parafrasi e tematiche dei primi 30 versi del celebre poemetto “Il Cinque Maggio” di Alessandro Manzoni ,
Questo testo, composto nel 1821 in occasione della morte di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 5 maggio 1821 sull’isola di Sant’Elena, è un capolavoro della poesia italiana e riflette sulla figura di Napoleone, sul suo ruolo nella storia e sul significato universale della sua morte.
Analisi dei primi 30 versi
Struttura e Metrica
- Il componimento è scritto in endecasillabi sciolti , una forma metrica che conferisce solennità e fluidità al testo.
- L’assenza di rime permette a Manzoni di sviluppare liberamente il suo pensiero, mantenendo un tono elevato e meditativo.
Contenuto e Temi
Versi 1-4: La Morte di Napoleone
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
- Con un incipit lapidario (“Ei fu”), Manzoni dichiara la morte di Napoleone, sottolineando la fine di un uomo straordinario.
- La descrizione della “spoglia immemore” e “orba di tanto spiro” enfatizza il contrasto tra la grandezza del personaggio vivente e l’inerzia del corpo privo di vita.
Versi 5-10: La Terra Stupita
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
- La terra stessa è descritta come “percossa” e “attonita”, quasi fosse consapevole della perdita di un essere eccezionale.
- Napoleone è definito “l’uom fatale”, un’espressione che ne evidenzia il ruolo determinante nella storia e la capacità di influenzare il destino delle nazioni.
- L’interrogativo finale (“né sa quando una simile orma di piè mortale”) riflette l’incertezza sul futuro e l’impossibilità di prevedere se mai sorgerà un’altra figura paragonabile a lui.
Versi 11-15: La Visione del Genio
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
- Il poeta immagina un “genio” (una figura allegorica) che osserva Napoleone sul trono (“folgorante in solio”) e tace, sopraffatto dalla sua grandezza.
- La “vece assidua” si riferisce alle continue vicende di Napoleone, che alternava vittorie e sconfitte, ascese e cadute.
Versi 16-20: L’Indifferenza della Storia
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sonito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
- Napoleone è descritto come un personaggio al di sopra delle opinioni umane: la sua fama non è contaminata da lodi servili o critiche vigliacche.
- Questi versi esprimono l’idea che Napoleone trascende il giudizio degli uomini, essendo destinato a un ruolo storico più grande.
Versi 21-25: Il Commosso Tributo
sorge or commosso al subito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all’urna un cantico
che forse non morrà.
- Il genio, ora “commosso”, reagisce alla scomparsa di Napoleone (“sparir di tanto raggio”).
- Il tributo poetico (“un cantico”) è visto come un omaggio destinato a durare nel tempo, superando i limiti della mortalità.
Versi 26-30: La Vastità del Suo Impero
Dall’Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
- Manzoni evoca le immense conquiste di Napoleone, estese su un vasto territorio europeo e mediterraneo.
- Le metafore del “fulmine” e del “baleno” simboleggiano la rapidità e la potenza delle sue campagne militari.
- I riferimenti geografici (“Alpi”, “Piramidi”, “Manzanarre”, “Reno”, “Scilla”, “Tanai”) delineano un impero che abbraccia diverse culture e popoli.
Temi Principali
- La Grandezza e la Caducità Umana
- Napoleone è celebrato come un eroe epico, ma la sua morte lo riduce a un semplice corpo mortale, ricordando la transitorietà di ogni gloria terrena.
- La Storia e il Destino
- Il poema riflette sul ruolo di Napoleone nella storia, ponendolo come un personaggio chiave nel destino dell’Europa.
- Universalità e Trascendenza
- Napoleone è visto come una figura che trascende il giudizio umano e diventa parte della memoria collettiva.
- Solitudine del Potere
- Nonostante la sua grandezza, Napoleone muore solo, isolato su un’isola remota, simbolo della solitudine intrinseca al potere assoluto.
Messaggio Finale
Nei primi 30 versi, Manzoni dipinge Napoleone come un personaggio leggendario, il cui destino è segnato sia dalla grandezza che dalla caduta. Il poeta riflette sul significato universale della sua morte, invitando il lettore a meditare sul rapporto tra l’uomo, la storia e l’eternità.
🌟 Riassumendo : “Il Cinque Maggio” celebra Napoleone come un eroe tragico, la cui vita e morte diventano un simbolo della fragilità umana e della grandezza storica. 😊
📝 Testo dei primi 30 versi del 5 maggio di Manzoni
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
5 così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
10 orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
15 quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sonito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
20 e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al subito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all’urna un cantico
che forse non morrà.
25 Dall’Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
30 dall’uno all’altro mar.