
Giunone evoca la furia Aletto, Eneide, VII, 323-372
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019Le proposizioni comparative e comparative ipotetiche svolgono un ruolo fondamentale nell’esprimere confronti e paragoni, sia reali che ipotetici.
1. Le Proposizioni Comparative
Le proposizioni comparative indicano un confronto o un paragone tra quanto espresso nella proposizione reggente e quanto espresso nella subordinata. Rispondono a domande come “come?”, “in che modo?”. Sono introdotte da congiunzioni o locuzioni congiuntive specifiche e il modo verbale dipende dal tipo di confronto.
Si distinguono in tre tipi principali:
a) Comparative di Uguaglianza Esprimono un rapporto di uguaglianza tra due elementi.
- Introduzione:
- come, quanto, quale, tale… quale, tanto… quanto, così… come, tanto quanto, tale e quale.
- Modo Verbale: Generalmente l’Indicativo, ma anche il Congiuntivo se il confronto è ipotetico o dubbioso. Può essere anche implicita con l’Infinito.
- Esempi:
- Parla come pensa. (Indicativo)
- È bravo quanto tu credi. (Indicativo)
- Si comporta tale e quale glielo hai insegnato. (Indicativo)
- È intelligente tanto quanto lo sia suo fratello. (Congiuntivo, per un’uguaglianza non certa)
- Si comportò così come si era proposto. (Indicativo)
- È bravo come crederebbero tutti. (Congiuntivo, per un’ipotesi)
- Si comporta come un bambino. (Forma implicita, paragone)
b) Comparative di Maggioranza Esprimono un rapporto di superiorità di un elemento rispetto a un altro.
- Introduzione:
- più… di quanto, più… che non, meglio… di quanto, meglio… che non.
- Modo Verbale: Generalmente l’Indicativo o il Congiuntivo (spesso con il “non” pleonastico, che non ha valore negativo). Può essere anche implicita con l’Infinito.
- Esempi:
- È più intelligente di quanto sembri. (Congiuntivo)
- Ha lavorato più che non si pensasse. (Congiuntivo)
- Spende più di quanto guadagna. (Indicativo)
- Preferisco leggere piuttosto che guardare la TV. (Implicita con l’Infinito)
c) Comparative di Minoranza Esprimono un rapporto di inferiorità di un elemento rispetto a un altro.
- Introduzione:
- meno… di quanto, meno… che non, peggio… di quanto, peggio… che non.
- Modo Verbale: Generalmente l’Indicativo o il Congiuntivo (spesso con il “non” pleonastico). Può essere anche implicita con l’Infinito.
- Esempi:
- È meno bravo di quanto si dica. (Congiuntivo)
- Guadagna meno che non basti. (Congiuntivo)
- È meno stanco di quanto sembra. (Indicativo)
- Preferisco non fare nulla meno che lavorare. (Implicita con l’Infinito)
2. Le Proposizioni Comparative Ipotetiche (o Modali Ipotetiche)
Le proposizioni comparative ipotetiche esprimono un paragone con una circostanza ipotetica, irreale o solo supposta. Indicano un modo di essere o di agire che è solo immaginato o possibile, non reale.
- Introduzione:
- come se, quasi che, quasi, come (con valore di “come se”), quasi come, a mo’ di, a guisa di.
- Modo Verbale: Richiedono sempre il Congiuntivo, in particolare l’Imperfetto o il Trapassato (per indicare l’irrealtà o l’anteriorità dell’ipotesi).
- Congiuntivo Imperfetto: Per un’ipotesi contemporanea o futura rispetto alla reggente.
- Congiuntivo Trapassato: Per un’ipotesi anteriore rispetto alla reggente.
- Esempi:
- Mi guarda come se non mi conoscesse. (Congiuntivo Imperfetto: l’ipotesi è contemporanea)
- Parlava quasi che non avesse capito nulla. (Congiuntivo Trapassato: l’ipotesi è anteriore)
- Si comporta quasi fosse il padrone. (Congiuntivo Imperfetto)
- Mi ha trattato come fossi un estraneo. (Congiuntivo Imperfetto)
- Ha agito a mo’ di chi non sapesse. (Implicita con l’Infinito, ma il valore è ipotetico)
Differenza chiave con le comparative semplici: Mentre le comparative semplici stabiliscono un paragone con una realtà (o una percezione di essa), le comparative ipotetiche costruiscono un paragone con una condizione non reale, supposta o immaginata. Questa differenza si riflette nell’uso obbligatorio del congiuntivo (imperfetto o trapassato) per le ipotetiche, che esprime proprio l’irrealtà o la possibilità.
Conclusione
Le proposizioni comparative e comparative ipotetiche sono strumenti linguistici potenti per arricchire la descrizione e l’espressione di concetti complessi in italiano. Le comparative semplici permettono di stabilire confronti diretti (di uguaglianza, maggioranza, minoranza), mentre le comparative ipotetiche introducono un mondo di possibilità e irrealtà, essenziali per esprimere sfumature di dubbio, supposizione o fantasia. La scelta del modo verbale è cruciale per distinguere queste diverse funzioni e per garantire la correttezza grammaticale.
