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11 Maggio 2025Robert Francis Prevost, nato a Chicago il 14 settembre 1955, è stato eletto il 267° Papa della Chiesa Cattolica, ed ha assunto il nome di Leone XIV.
È il primo pontefice statunitense nella storia. La sua elezione, avvenuta dopo la quarta votazione del Conclave, lo posiziona come una figura di compromesso capace di unire le diverse sensibilità all’interno della Chiesa. Prevost ha una solida formazione agostiniana, accademica (con lauree in Matematica, Teologia e Diritto Canonico) e una vasta esperienza pastorale e amministrativa, in particolare in Perù e in incarichi di rilievo in Vaticano sotto Papa Francesco, tra cui Prefetto del Dicastero per i Vescovi. È considerato molto vicino alla visione di Papa Francesco su temi come l’ecologia integrale, l’attenzione ai poveri e ai migranti. Le sue posizioni sulla comunità LGBTQIA+ sono descritte come più caute rispetto a quelle di Francesco, sebbene abbia mostrato sostegno alla dichiarazione “Fiducia supplicans”. La sua carriera è stata segnata da controversie legate a presunti insabbiamenti di abusi sessuali da parte del clero, accuse che i suoi sostenitori respingono con fermezza. L’Unione Europea, attraverso i suoi vertici, ha espresso congratulazioni e la volontà di collaborare con il nuovo pontefice su sfide globali e valori condivisi.
MA vediamo adesso di rispondere alle domande che suscita questa elezione
Chi è Robert Francis Prevost, il nuovo Papa?
Robert Francis Prevost, ora Papa Leone XIV, è nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Stati Uniti. È il primo pontefice statunitense nella storia della Chiesa cattolica. La sua elezione è stata vista come un compromesso per unire le diverse sensibilità all’interno della Chiesa. Ha iniziato il suo percorso ecclesiastico entrando nell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977 e ha emesso i voti solenni nel 1981.
Qual è il suo percorso formativo e accademico?
Papa Leone XIV ha una formazione accademica diversificata. Ha conseguito una laurea in Matematica presso la Villanova University nel 1977. Successivamente, ha ottenuto un Master in Teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago e, in seguito, una licenza e un dottorato in diritto canonico presso il Pontificio Collegio San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua tesi di dottorato si è concentrata sul ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino.
Dove ha svolto il suo ministero ecclesiastico prima di diventare Papa?
La carriera ecclesiastica di Prevost è caratterizzata da una significativa esperienza sia negli Stati Uniti che in Sud America, in particolare in Perù. Ha servito nella missione agostiniana in Perù per diversi anni, ricoprendo ruoli come cancelliere, direttore di seminario, insegnante di diritto canonico e vicario giudiziale. Negli Stati Uniti, è stato responsabile vocazionale e direttore delle missioni per la provincia agostiniana di Chicago, dove è poi stato eletto priore provinciale. È stato anche priore generale dell’Ordine Agostiniano per due mandati. Più recentemente, Papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico e poi vescovo della diocesi di Chiclayo in Perù, e in seguito prefetto del Dicastero per i Vescovi a Roma.
Quali incarichi di rilievo ha ricoperto in Vaticano?
Prima della sua elezione a Pontefice, Robert Francis Prevost ha ricoperto incarichi di grande importanza all’interno della Curia Romana. È stato nominato da Papa Francesco membro della Congregazione per il Clero nel 2019 e membro della Congregazione per i Vescovi nel 2020. Nel gennaio 2023 è stato chiamato a Roma per diventare prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, un ruolo strategico data la sua responsabilità nella nomina dei vescovi a livello mondiale. Il 30 settembre 2023 è stato creato cardinale. È anche membro di sette dicasteri vaticani e della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Quali sono le sue posizioni su temi sociali e ambientali?
Papa Leone XIV è considerato molto vicino alla visione di Papa Francesco su diversi temi. Condivide l’approccio alla lotta contro il cambiamento climatico ed è un convinto sostenitore dell’ecologia integrale, promuovendo l’impegno concreto e condiviso per la cura della casa comune. Mette in guardia dalle conseguenze dello sviluppo tecnologico incontrollato e promuove un’economia umana che rispetti l’ambiente e modelli di produzione e consumo circolari. È anche noto per la sua attenzione ai poveri e ai migranti e per la sua disponibilità all’incontro con le persone nella loro realtà.
Come si posiziona Papa Leone XIV rispetto ad altri temi ecclesiali, come la comunità LGBTQ+ e la comunione per i divorziati risposati?
Le posizioni di Papa Leone XIV su alcuni temi, come l’approccio alla comunità LGBTQ+, sono state descritte come più caute rispetto a quelle di Papa Francesco, sebbene abbia mostrato un certo sostegno alla dichiarazione “Fiducia supplicans”. Ha invece sostenuto la decisione pastorale che consente ai divorziati risposati civilmente di ricevere la Comunione. Le sue posizioni su temi come l’ordinazione delle donne e la benedizione delle unioni omosessuali sono state oggetto di discussione.
È stato coinvolto in controversie legate ad abusi sessuali da parte del clero?
Sì, il cardinale Prevost è stato coinvolto in due controversie relative ad abusi sessuali da parte del clero. La prima riguarda il suo operato come provinciale degli agostiniani a Chicago (1999-2001), quando un sacerdote accusato di abusi su minori fu autorizzato a rimanere in un convento vicino a una scuola elementare e continuò temporaneamente il suo ministero. Più recentemente, sono emersi dubbi sulla gestione di un caso di abusi nella diocesi di Chiclayo in Perù (nel 2022), dove due sacerdoti furono accusati di molestie su bambine. Alcuni accusatori sostengono che Prevost non abbia indagato a fondo e abbia insabbiato le accuse.
Come si sono difesi Prevost e i suoi sostenitori riguardo a queste controversie?
In entrambi i casi, Robert Francis Prevost e i suoi sostenitori si sono difesi con fermezza. Sottolineano la sua innocenza e affermano che le ricostruzioni mediatiche sono state inesatte e ingiuste. Riguardo al caso di Chiclayo, la diocesi ha smentito le accuse di insabbiamento, affermando che il vescovo seguì le procedure previste. Si afferma che Prevost abbia ricevuto personalmente le vittime, avviato un’indagine canonica preliminare e consigliato loro di rivolgersi alla giustizia civile. I suoi difensori evidenziano di possedere documenti del Dicastero per la Dottrina della Fede e della Nunziatura Apostolica in Perù che confermano il rispetto delle norme canoniche e l’attenzione rivolta alle presunte vittime.