
Per un nuovo Manzoni di Pierantonio Frare
28 Dicembre 2019
Ripasso dell’ottocento nella letteratura per l’esame di stato
28 Dicembre 2019“Errore fatale” di Fredric Brown è un breve racconto giallo che si distingue per la sua struttura narrativa serrata, il colpo di scena finale e una profonda riflessione sul tema dell’errore umano.
La storia segue Walter Baxter, un uomo ossessionato dall’idea di commettere il “delitto perfetto” per ereditare i beni dello zio. Tuttavia, ciò che rende il racconto memorabile non è tanto l’abilità o l’astuzia del protagonista, quanto la sua incapacità di portare a termine il piano in modo coerente. Attraverso una narrazione apparentemente semplice, Brown esplora temi come l’ossessione per la perfezione, l’ironia del destino e le conseguenze inevitabili delle azioni umane.
Analisi
1. Struttura Narrativa e Salto Cronologico Il racconto è costruito con una struttura lineare, ma presenta un salto cronologico significativo dopo la frase “Si mosse in silenzio…”. Questa ellissi narrativa lascia al lettore il compito di ricostruire gli eventi successivi attraverso indizi disseminati nel testo e rivelati solo alla fine. Il narratore sceglie di concentrarsi sulle azioni di Walter prima e dopo il crimine, tralasciando la descrizione diretta dei momenti cruciali. Questa tecnica aumenta la tensione narrativa e prepara il terreno per il colpo di scena finale.
2. Caratterizzazione del Protagonista Walter Baxter è un personaggio complesso, benché tratteggiato con pochi dettagli. È un avido lettore di romanzi polizieschi, il che lo porta a pianificare il crimine con meticolosità quasi ossessiva. Tuttavia, la sua conoscenza derivante dai libri si rivela insufficiente nella realtà: egli si dimostra incapace di gestire la pressione e finisce per dimenticare l’obiettivo principale del suo piano. Questo aspetto sottolinea l’ironia della situazione: un uomo che crede di essere un esperto di crimini si rivela tragicamente inadeguato.
3. Temi e Simbolismo
- L’Errore Umano: Il titolo stesso del racconto anticipa il tema centrale: l’errore. Walter, pur avendo pianificato ogni dettaglio, commette un errore fondamentale, dimenticando di uccidere lo zio. Questo errore simboleggia la fallibilità umana e il fatto che anche i piani più accurati possono fallire a causa di fattori imprevisti.
- Ironia del Destino: L’ironia permea l’intero racconto. Walter si preoccupa di non commettere errori, ma ne commette uno decisivo. Inoltre, il suo tentativo di simulare un furto finisce per diventare il crimine effettivo per cui viene arrestato.
- La Falsa Sicurezza: Walter si sente sicuro perché ha studiato i romanzi polizieschi, ma questa sicurezza è illusoria. La realtà supera la sua immaginazione letteraria, dimostrando che la vita reale non segue schemi prevedibili.
4. Colpo di Scena e Effetto Sorpresa Il colpo di scena finale è uno dei punti di forza del racconto. Sebbene vi siano indizi sparsi lungo il testo (come la menzione della porta socchiusa e la concentrazione eccessiva di Walter sul furto), il lettore non si aspetta che il delitto venga completamente dimenticato. Questo ribaltamento delle aspettative è reso ancora più efficace dalla brevità del racconto, che non concede tempo al lettore di elaborare ipotesi alternative.
Commento finale
Fredric Brown riesce a trasformare una storia apparentemente banale in un piccolo capolavoro di suspense grazie alla sua abilità narrativa e alla capacità di condensare grandi temi in poche righe. “Errore fatale” è un esempio perfetto di come la forma breve possa essere utilizzata per massimizzare l’impatto emotivo e intellettuale su chi legge.
La figura di Walter Baxter rappresenta un archetipo universale: l’individuo convinto di avere il controllo assoluto sulla propria vita, ma destinato a scoprire che il destino ha sempre l’ultima parola. La sua ossessione per il “delitto perfetto” riflette anche una critica sottile alla cultura popolare dei romanzi gialli, spesso idealizzati come guide per risolvere misteri o pianificare crimini.
Dal punto di vista stilistico, il racconto si distingue per la sua chiarezza e immediatezza. Brown evita descrizioni prolisse o digressioni inutili, concentrandosi sugli elementi essenziali della trama. Questo approccio minimalista contribuisce a mantenere alta la tensione fino all’ultima riga.
In conclusione, “Errore fatale” è molto più di un semplice racconto giallo: è una riflessione profonda sulle debolezze umane, sull’illusione del controllo e sulle conseguenze inevitabili delle nostre azioni. Un breve, ma indimenticabile, esempio di grande letteratura.
Testo in traduzione italiana del racconto di Fredric Brown
Il signor Walter Baxter era da lungo tempo un avido lettore di romanzi polizieschi, così quando decise di uccidere lo zio sapeva di non potersi concedere nessun errore.
Per evitare di commetterne, tutto doveva essere all’insegna della semplicità: della più completa semplicità. Niente alibi zoppicanti[1]. Niente modus operandi complicati[2]. Niente false tracce.
Bè, almeno una piccola falsa traccia, molto molto semplice, avrebbe dovuto concedersela. Avrebbe dovuto portar via tutto il denaro contante dalla casa dello zio, in modo che l’assassinio sembrasse un corollario del furto[3]. Se non avesse preso questa precauzione, sarebbe stato un sospettato ideale, in quanto era il solo erede.
Acquistò con mille cautele un piccolo piede di porco[4], in modo che non si potesse risalire a lui: gli sarebbe servito sia da attrezzo sia da arma.
Prese in esame con cura anche i minimi dettagli, nella consapevolezza e nella certezza di non potere e di non volere commettere alcun errore. Scelse meticolosamente la notte e l’ora. Il piede di porco aprì la finestra con facilità e senza far rumore. Entrò nel salotto. La porta che dava sulla camera da letto era socchiusa, ma poiché non si sentiva alcun rumore decise che per prima cosa avrebbe provveduto al furto. Sapeva dove suo zio teneva il contante, ma doveva dare l’impressione che per trovarlo avessero messo tutto a soqquadro. Il chiaro di luna era sufficiente a vedere. Si mosse in silenzio…
Dopo due ore, tornato a casa, si svestì in fretta e andò a letto. Non era possibile che la polizia venisse a sapere del delitto prima del mattino seguente, ma nel caso che fossero venuti prima, lui era pronto. Si era liberato del denaro e del piede di porco: gli aveva fatto male al cuore dover distruggere parecchie centinaia di dollari, ma non aveva scelta, e poi non erano niente di fronte ai cinquantamila e più dollari che avrebbe ereditato.
Qualcuno bussò. Di già? Si costrinse alla calma, andò alla porta e aprì. Lo sceriffo e un vicesceriffo entrarono d’autorità.
«Walter Baxter? Abbiamo un mandato d’arresto. Vestitevi e venite con noi.» «Un mandato d’arresto? Per cosa?». «Furto con scasso. Vostro zio vi ha riconosciuto dalla porta della camera da letto, se ne è stato buono finché non ve ne siete andato, poi è venuto alla centrale e ci ha rilasciato una dichiarazione giurata.»
Walter Baxter spalancò la bocca. Dopo tutto, un errore l’aveva poi commesso!
Aveva studiato il delitto perfetto ma, preso com’era dal furto, aveva dimenticato di commetterlo.
Esercizi sul racconto: consegne per gli alunni
COMPRENDERE E ANALIZZARE
- I motivi del «delitto». Qual è il movente che spinge Walter Baxter a progettare l’uccisione dello zio?
- Il piano. Quale strategia mette in atto Walter Baxter per distogliere i sospetti da sé?
- Il salto cronologico. Il testo è diviso in due parti: lo spazio bianco dopo l’espressione “Si mosse in silenzio…”corrisponde a fatti che il narratore decide di non raccontare secondo l’ordine cronologico.
- Di quali fatti si tratta?
- In che modo tali fatti vengono poi comunicati al lettore?
4) La conclusione. Nel testo sono inseriti indizi che anticipano la conclusione oppure si può parlare di effetto sorpresa? Motiva opportunamente la tua risposta.
5) Integrare il racconto. Scrivi 15/20 righe da inserire dopo “Si mosse in silenzio…” per raccontare, secondo l’ordine cronologico, gli avvenimenti taciuti nella narrazione.
[1] prove della sua estraneità al fatto che non stessero in piedi, che fossero poco credibili.
[2] un piano che prevedesse il susseguirsi di azioni complicate.
[3] apparisse come un incidente avvenuto durante il furto e non il vero obiettivo dell’azione criminale.
[4] attrezzo da scasso formato da una robusta asta di ferro con un estremo che si divide in due parti, biforcandosi.
Chiave di soluzione degli Esercizi
1. I motivi del «delitto». Qual è il movente che spinge Walter Baxter a progettare l’uccisione dello zio?
Il movente principale di Walter Baxter per uccidere lo zio è di natura economica: egli vuole ereditare la cospicua somma di denaro lasciata dallo zio, stimata intorno ai cinquantamila dollari. Questo interesse materiale è evidente fin dall’inizio del racconto, poiché Walter si preoccupa di pianificare ogni dettaglio del crimine per evitare di essere sospettato e garantirsi l’eredità.
2. Il piano. Quale strategia mette in atto Walter Baxter per distogliere i sospetti da sé?
Walter adotta una strategia basata sulla semplicità e sull’inganno. Decide di non commettere errori, evitando alibi complicati o piani troppo elaborati. La sua idea è di far sembrare il crimine un furto finito male: rubare il denaro contante dalla casa dello zio e lasciare tutto in disordine, in modo che l’omicidio appaia come un incidente secondario rispetto al furto. Inoltre, distrugge il denaro rubato e l’arma del delitto (il piede di porco) per eliminare le prove materiali che potrebbero ricondurlo al crimine.
3. Il salto cronologico. Di quali fatti si tratta? In che modo tali fatti vengono poi comunicati al lettore?
Lo spazio bianco dopo “Si mosse in silenzio…” corrisponde alla parte centrale della narrazione, ovvero ciò che accade nella casa dello zio durante il tentativo di furto. Questi fatti includono:
- Walter che cerca il denaro e mette a soqquadro la casa.
- Lo zio che osserva tutto dalla porta socchiusa della camera da letto, senza intervenire.
- Walter che, preso dalla fretta e dall’ansia, dimentica completamente di uccidere lo zio.
- Lo zio che, dopo la partenza di Walter, va alla centrale di polizia per denunciare il furto e identificare il nipote come colpevole.
Questi eventi non sono narrati direttamente ma vengono ricostruiti indirettamente attraverso il dialogo finale tra Walter e gli agenti di polizia, quando lo sceriffo rivela che lo zio ha testimoniato contro di lui.
4. La conclusione. Nel testo sono inseriti indizi che anticipano la conclusione oppure si può parlare di effetto sorpresa? Motiva opportunamente la tua risposta.
Il testo contiene alcuni indizi che potrebbero anticipare la conclusione, anche se l’effetto sorpresa rimane molto forte. Ad esempio:
- L’autore insiste sul fatto che Walter è un “lettore avido di romanzi polizieschi”, suggerendo che il suo approccio al crimine è influenzato da stereotipi letterari e potrebbe quindi risultare artificioso o poco realistico.
- La frase “Se non avesse preso questa precauzione, sarebbe stato un sospettato ideale, in quanto era il solo erede” prepara il lettore all’idea che Walter sia già sotto osservazione.
- La decisione di Walter di dedicarsi prima al furto piuttosto che all’omicidio lascia intendere una certa confusione mentale o una priorità sbagliata.
Nonostante questi indizi, l’effetto sorpresa è comunque efficace, perché il lettore non si aspetta che Walter dimentichi completamente di commettere l’omicidio, trasformando il delitto perfettamente pianificato in un banale furto con scasso.
5. Integrare il racconto. Scrivi 15/20 righe da inserire dopo “Si mosse in silenzio…” per raccontare, secondo l’ordine cronologico, gli avvenimenti taciuti nella narrazione.
Si mosse in silenzio, cercando di non fare rumore mentre si dirigeva verso il mobile dove sapeva che lo zio custodiva il denaro. Aprì i cassetti uno a uno, rovesciandone il contenuto sul pavimento. Libri, documenti e oggetti di valore volarono via, creando un caos apparentemente casuale. Il chiaro di luna filtrava dalle finestre, illuminando debolmente la stanza, ma Walter non aveva bisogno di ulteriore luce: conosceva quella casa come le sue tasche.
Ad un certo punto, lanciò un’occhiata verso la porta socchiusa della camera da letto. Nessun suono proveniva dall’interno. Si convinse che lo zio fosse profondamente addormentato e proseguì il suo lavoro. Finalmente trovò il denaro, nascosto in un doppio fondo del cassetto. Lo infilò rapidamente in una borsa, continuando a mettere a soqquadro la stanza per simulare un furto.
Mentre lavorava, però, qualcosa lo turbava. Era così concentrato sul furto che quasi dimenticò il vero scopo della sua visita: uccidere lo zio. Ma ormai il tempo stringeva, e temeva di essere scoperto. Decise di andarsene subito, convinto che il furto sarebbe bastato a coprire le sue tracce. Non immaginava che, dietro quella porta socchiusa, lo zio lo stava osservando attentamente, pronto a denunciarlo non appena fosse uscito.