
Gabriele D’Annunzio. Vita e opere
28 Dicembre 2019
X Agosto di Giovanni Pascoli
28 Dicembre 2019Nel Libro VII del “De Bello Gallico”, Gaio Giulio Cesare descrive gli eventi della ribellione gallica guidata da Vercingetorige e l’assedio della città di Alesia, uno degli episodi chiave della campagna di Cesare in Gallia.
Nei capitoli 75.1 e 76.4-7, Cesare tratta del tentativo gallico di inviare un esercito di soccorso per liberare Vercingetorige, assediato dentro Alesia.
Testo e Analisi
VII, 75.1
“Quibus rebus cognitis, ex perfugis et captivis Caesar certior factus est, asterisco“
In questo paragrafo, Cesare spiega come, dopo aver saputo delle intenzioni dei Galli, tramite disertori e prigionieri, venne a conoscenza che le tribù galliche si stavano preparando per mandare un grande esercito di soccorso per rompere l’assedio e liberare Vercingetorige. Viene descritto il grande sforzo fatto dai Galli per mobilitare tutte le loro forze e opporsi a Cesare. Infatti, una confederazione di tribù galliche invia un massiccio contingente di guerrieri per cercare di salvare i loro connazionali assediati.
VII, 76.4-7
“Eius adventu ex colore vestitus cognito, quo insigni in proeliis uti consuerat, turmisque equitum et cohortibus visis quas se sequi iusserat, hostes perterriti refugerunt, neque prius finem fugae fecerunt quam in conspectum agminis sui venissent.”
Cesare descrive il momento in cui il suo arrivo sul campo di battaglia venne riconosciuto dai nemici a causa del suo abbigliamento distintivo che era solito indossare in battaglia. L’avvistamento del contingente di cavalleria e delle coorti romane che Cesare aveva ordinato di seguire spaventò i Galli, che fuggirono in preda al panico. L’esercito gallico non si fermò fino a quando non si trovò nuovamente al sicuro presso le proprie forze.
Cesare sfrutta questo episodio per sottolineare il suo carisma militare e la sua capacità di indurre timore nei nemici, enfatizzando il contrasto tra l’organizzazione delle legioni romane e il caos che caratterizzava l’esercito gallico.
Contesto storico e interpretazione
Nel corso della guerra di Alesia, i Galli cercarono di rompere l’assedio di Cesare attraverso un massiccio esercito di soccorso, che si trovava al di fuori delle mura della città, mentre Vercingetorige e i suoi uomini erano bloccati all’interno. Cesare, però, aveva predisposto una doppia linea di fortificazioni: una verso l’interno per contenere Vercingetorige, e una verso l’esterno per resistere all’esercito di soccorso.
Nonostante la vastità dell’esercito gallico, la disciplina e le abilità tattiche delle legioni romane, unite alla leadership di Cesare, riuscirono a prevalere. L’arrivo di Cesare con le sue forze d’élite fu decisivo per sconfiggere l’esercito di soccorso e mantenere l’assedio, portando alla sconfitta finale di Vercingetorige e alla sottomissione della Gallia.
Conclusione
I capitoli 75.1 e 76.4-7 del “De Bello Gallico” offrono una chiara dimostrazione della capacità strategica di Cesare e della sua abilità nel mantenere il controllo in situazioni critiche. L’episodio dell’esercito di soccorso evidenzia non solo l’audacia dei Galli nel tentare di liberare Alesia, ma anche l’efficace organizzazione difensiva e l’impatto psicologico della presenza di Cesare sul campo di battaglia.