
A colloquio sulla Costituzione di Michele Del Gaudio
28 Dicembre 2019
La perdita dei valori nelle ultime generazioni
28 Dicembre 2019Parafrasi, analisi e commento del sonetto “Levommi il mio penser” (Rerum Vulgarium Fragmenta 302) di Francesco Petrarca, con uno stile schematico, ma approfondito, perfetto per la scuola secondaria di secondo grado (es. esame di maturità 📘).
📜 Testo originale
Levommi il mio penser in parte ov’era
quella ch’io cerco, et non ritrovo in terra:
ivi, fra lor che ‘l terzo cerchio serra,
la rividi più bella et meno altera. 4
Per man mi prese, et disse: – In questa spera
sarai anchor meco, se ‘l desir non erra:
i’ so’ colei che ti die’ tanta guerra,
et compie’ mia giornata inanzi sera. 8
Mio ben non cape in intelletto humano:
te solo aspetto, et quel che tanto amasti
e là giuso è rimaso, il mio bel velo. – 11
Deh perché tacque, et allargò la mano?
Ch’al suon de’ detti sí pietosi et casti
poco mancò ch’io non rimasi in cielo. 14
📝 Parafrasi
Il mio pensiero mi sollevò fino al luogo in cui si trova colei che io cerco, ma non riesco più a trovare sulla terra: là, tra le anime che sono raccolte nel terzo cielo (il Paradiso della Luna secondo la cosmologia tolemaica), la rividi, più bella e meno altera (superba).
Mi prese per mano e mi disse:
– In questa sfera sarai ancora con me, se il tuo desiderio non è ingannevole:
io sono colei che ti causò tanta sofferenza (in vita),
e conclusi la mia giornata (la mia vita) prima del tramonto.
Il mio bene (cioè la mia beatitudine) non può essere compreso da mente umana:
aspetto solo te, e ciò che tanto amasti e che è rimasto laggiù sulla terra,
cioè il mio bel velo (il mio corpo terreno).
Ah, perché tacque e allungò la mano?
Alle sue parole, così pietose e pure,
mancò poco che non rimanessi in cielo (cioè morissi per l’emozione).
🔍 Analisi
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Tema centrale: Il sonetto è un sogno o una visione mistica di Petrarca in cui incontra Laura ormai in Paradiso. È uno dei testi conclusivi del Canzoniere, inserito nei “Rerum vulgarium fragmenta”, sezione in morte di Laura.
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Tono e atmosfera: C’è un tono dolce e malinconico, intriso di spiritualità. Laura appare trasfigurata, non più oggetto di tormento amoroso, ma guida angelica che invita alla salvezza.
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Struttura e stile:
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Sonetto in endecasillabi, rime ABBA ABBA CDE CDE.
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Uso di parole semplici, ma intense, capaci di creare un effetto lirico ed emotivo.
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Dialogo mistico con Laura: un unicum nel Canzoniere.
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Simbolismo e significato:
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“Il bel velo” = simbolo del corpo terreno, ormai abbandonato.
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“Il mio penser” = pensiero elevato, capace di toccare il cielo, figura della meditazione spirituale.
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Laura non è più oggetto di desiderio sensuale, ma santa, mediatrice della salvezza.
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💬 Commento e interpretazione
Questo sonetto rappresenta una delle vette spirituali del Canzoniere. Petrarca, giunto alla vecchiaia, trasforma l’amore terreno in desiderio di elevazione. Laura, da donna ideale e inaccessibile, diventa guida paradisiaca, quasi un’anticipazione della Beatrice dantesca.
Il testo tocca il tema dell’amore oltre la morte, ma in chiave cristiana e intimista. L’apparizione è dolce, le parole di Laura sono pietose e rassicuranti, ma la sua scomparsa improvvisa restituisce Petrarca alla sofferenza terrena, rendendo ancora più profondo il contrasto tra cielo e terra, spirito e corpo, eterno e temporale.
✨ In sintesi
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📌 Tema: visione celeste di Laura, amore spirituale e salvezza. 😊
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📌 Tono: commosso, struggente, mistico.
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📌 Struttura: sonetto con dialogo tra l’io poetico e Laura. 📘
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📌 Significato profondo: l’amore che eleva l’anima, ma che lascia il cuore umano ancora ferito.