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28 Dicembre 2019Quella speranza dell’oriente, che era il Libano negli anni cinquanta e sessanta, è stata osteggiata, compressa e mortificata
Il Libano, terra di antichi cedri e di vibrante cultura, è stato a lungo considerato una speranza per il Medio Oriente. Un crocevia di civiltà, dove convivono diverse comunità religiose, un faro di tolleranza e pluralismo in una regione spesso segnata da conflitti.
Tuttavia, questa speranza è stata costantemente osteggiata, compressa e mortificata da una serie di sfide:
- Instabilità politica: Il Libano ha vissuto periodi di guerra civile, ingerenze straniere e tensioni settarie che hanno minato la sua stabilità.
- Crisi economica: La corruzione, la cattiva gestione e la crisi finanziaria hanno portato il paese sull’orlo del collasso economico, impoverendo la popolazione e alimentando il malcontento.
- Influenza esterna: Il Libano è spesso terreno di scontro tra potenze regionali e internazionali, che ne sfruttano la fragilità per perseguire i propri interessi.
- Tragedia di Beirut: L’esplosione del porto di Beirut nel 2020 ha devastato la capitale, causando morti, distruzione e ulteriore instabilità.
Nonostante queste avversità, il popolo libanese ha dimostrato una straordinaria resilienza, mantenendo viva la speranza di un futuro migliore. Artisti, intellettuali e attivisti continuano a lottare per preservare l’identità unica del Libano e per costruire un paese più giusto e pacifico.
Il Libano rimane una terra di contrasti, dove la bellezza e la speranza convivono con la sofferenza e la disperazione. La sua storia è un monito sulla fragilità della pace e sulla necessità di proteggere i valori della tolleranza e del pluralismo.