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28 Dicembre 2019Lo standard linguistico è una varietà di lingua considerata normativa e prestigiosa, utilizzata come modello di riferimento per la comunicazione in contesti formali, istituzionali, e ufficiali.
Lo standard linguistico ha le seguenti caratteristiche:
- Neutralità geografica: non appartiene a una particolare area o dialetto, ma è comprensibile a tutti i parlanti di una lingua.
- Uso in contesti pubblici: è utilizzato nei media, nell’insegnamento, nelle istituzioni, e nella letteratura.
- Codificazione: è regolato da grammatiche, dizionari e altre opere normative che stabiliscono le regole di ortografia, morfologia, sintassi e lessico.
- Prestigio: è percepito come la forma “corretta” o “colta” della lingua, spesso associata a educazione e formalità.
L’italiano standard è nato dal fiorentino del Trecento, in particolare dalle opere di autori come Dante, Petrarca, e Boccaccio. Nel corso dei secoli, questo italiano letterario è diventato il modello di riferimento per la lingua nazionale, soprattutto dopo l’unità d’Italia, quando la necessità di una lingua comune e unificante si è fatta più pressante.
Caratteristiche dell’italiano standard
L’italiano standard presenta le seguenti caratteristiche:
- Lessico formale e preciso: utilizza parole che appartengono a un registro medio-alto, evitando espressioni dialettali, colloquiali o regionalismi.
- Pronuncia neutra: è basato su una pronuncia priva di inflessioni dialettali, tipica della lingua scritta o dei contesti pubblici.
- Grammatica rigida: segue strettamente le norme della grammatica normativa, evitando costruzioni scorrette o improprie dal punto di vista della sintassi.
L’italiano dell’uso medio
Accanto allo standard linguistico puro, esiste un’altra varietà di italiano, detta italiano dell’uso medio. Questa forma di italiano rappresenta una versione più flessibile e informale dello standard, ed è utilizzata nella vita quotidiana da persone istruite che vivono in aree lontane dai confini regionali più estremi.
Caratteristiche dell’italiano dell’uso medio
- Neutralità e semplicità: L’italiano dell’uso medio si caratterizza per una maggiore semplicità e immediatezza rispetto all’italiano standard, sia sul piano lessicale che su quello sintattico. È una lingua più spontanea e meno formale, adatta alla comunicazione quotidiana, ma pur sempre priva di elementi dialettali marcati.
- Evitare forme troppo ricercate: Questa varietà di italiano evita le forme arcaiche o eccessivamente ricercate dello standard, rendendo il linguaggio più accessibile.
- Esempio: Invece di giacché, si potrebbe preferire siccome o dato che.
- Lessico meno elevato: Pur restando corretto dal punto di vista linguistico, l’italiano dell’uso medio impiega spesso parole e espressioni meno formali, più vicine al linguaggio parlato che a quello scritto letterario. Questo lo rende adatto sia alla comunicazione formale che informale.
- Esempio: L’uso di molto in frasi come molto bello è comune nell’italiano dell’uso medio, mentre forme più sofisticate come splendido o magnifico sono più comuni nello standard.
- Strutture più semplici: Nella sintassi, l’italiano dell’uso medio tende a semplificare alcune strutture complesse, rendendo le frasi più lineari e meno elaborate rispetto alla lingua formale.
- Esempio: Piuttosto che usare costrutti ipotattici complessi, si possono preferire frasi coordinate o subordinate semplici: Se vuoi, possiamo andare insieme, invece di Qualora tu lo desideri, possiamo recarci insieme.
- Riduzione delle forme grammaticali complesse: Alcune forme grammaticali più “colte” o rare vengono sostituite da costruzioni più comuni o colloquiali. Per esempio, i pronomi indiretti o i congiuntivi in italiano standard possono essere semplificati o omessi nell’uso medio.
- Esempio: Invece di qualora avessi bisogno di me, si potrebbe dire se hai bisogno di me.
- Influenze regionali limitate: Sebbene sia privo di marcate caratteristiche dialettali, l’italiano dell’uso medio può conservare lievi influenze regionali, come alcune espressioni o varianti fonetiche più accettabili rispetto allo standard letterario.
Esempi di differenza tra italiano standard e italiano dell’uso medio
Italiano Standard | Italiano dell’Uso Medio |
---|---|
Desidero comunicarle che | Voglio dirti che |
Qualora lei fosse disponibile | Se sei libero |
Ciò nonostante, mi preme aggiungere | Comunque, vorrei aggiungere |
Ella non si è presentata all’appuntamento | Lei non è venuta all’appuntamento |
Uso dell’italiano standard e dell’italiano dell’uso medio
- Contesti formali e scritti: In contesti più formali (documenti ufficiali, comunicazioni istituzionali, letteratura), l’italiano standard è la norma. È quello che si trova in documenti legali, lettere professionali, articoli scientifici o discorsi pubblici.
- Conversazioni quotidiane: L’italiano dell’uso medio è più adatto alle conversazioni di tutti i giorni tra persone di media cultura. È il tipo di italiano che si usa quando si parla con amici, colleghi o famigliari in situazioni informali, ma anche nei media o in occasioni semi-formali come riunioni di lavoro o programmi televisivi.
Conclusione
L’italiano dell’uso medio è una forma più semplice, accessibile e diffusa dello standard linguistico. Mentre lo standard conserva una funzione normativa e formale, l’uso medio si adatta ai contesti di vita quotidiana senza perdere la correttezza grammaticale, diventando un ponte tra la lingua parlata e quella scritta. Questo uso equilibrato di un italiano “comune” è importante per una comunicazione efficace, che non appare né troppo colloquiale né troppo formale, ma chiara e comprensibile per un pubblico ampio.