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28 Dicembre 2019L’ultima legione di Valerio Massimo Manfredi è un romanzo storico affascinante che si colloca in un periodo cruciale e spesso trascurato della storia romana: la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e la nascita delle leggende arturiane.
Analisi del romanzo storico L’Ultima Legione di Valerio Massimo Manfredi
L’ultima legione, pubblicato da Valerio Massimo Manfredi nel 2002, è un romanzo storico che intreccia la fine dell’Impero Romano d’Occidente con le origini della leggenda di Re Artù. Con la sua consueta maestria narrativa, Manfredi ricrea un’epoca di profonda transizione, popolata da personaggi storici e mitici, in una vicenda di avventura, lealtà e ricerca di un nuovo inizio.
1. Trama: La Caduta di Roma e la Nascita di una Leggenda
Il romanzo si apre nel 476 d.C., anno tradizionalmente considerato la fine dell’Impero Romano d’Occidente. Il giovane protagonista è Romolo Augustolo, l’ultimo imperatore romano d’Occidente, un bambino di appena dieci anni. La sua ascesa al trono è effimera, poiché viene deposto quasi immediatamente dal capo degli Eruli Odoacre, che si proclama rex Italiae, ponendo fine a secoli di dominio romano.
Romolo Augustolo, anziché essere ucciso, viene confinato in una villa a Capo Miseno, in Campania. Con lui si trova un piccolo gruppo di fedelissimi:
- Aurelio Amando Furius (Aurelio): Comandante della Legio Nova Invicta, l’ultima legione romana fedele all’imperatore. È un uomo di grande onore e coraggio, che ha giurato di proteggere Romolo Augustolo fino alla fine.
- Livia Prisca (La Dama Nera): Una misteriosa e letale guerriera di origini barbariche, addestrata nell’arte del combattimento, che si rivelerà una preziosa alleata.
- Merlino (Myrddin): Un saggio druido di origine britannica, un personaggio enigmatico e profetico, che custodisce antichi segreti e visioni. Egli è il magister e protettore del giovane Romolo.
Il cuore della trama è l’evasione di Romolo e dei suoi compagni dalla prigionia. Essi intraprendono un’epica fuga attraverso un’Italia ormai allo sbando, inseguito dalle truppe di Odoacre e affrontando pericoli di ogni genere. Il loro obiettivo è raggiungere la Britannia, la terra natia di Merlino, dove sperano di trovare un ultimo rifugio e di ottenere l’aiuto dei Britanni contro le orde barbariche che stanno invadendo l’isola.
Durante il viaggio, i personaggi si imbattono in luoghi e figure che fanno da ponte tra la realtà storica e la leggenda. Giunti in Britannia, scoprono che l’isola è a sua volta minacciata dai Sassoni. Qui, Romolo, grazie anche alla guida di Merlino, che lo istruisce sui simboli e i destini, si rivelerà essere un elemento chiave per i Britanni. L’antica spada di Cesare, Excalibur, e la “Legio Nova Invicta” diventano simboli di una speranza di rinascita.
Il romanzo culmina con la battaglia finale contro i Sassoni, dove Romolo, ormai un giovane uomo, dimostra il suo coraggio e la sua leadership. Sebbene l’esito della battaglia sia ambiguo, il vero trionfo sta nella salvezza di un ideale e nella nascita di una nuova leggenda. Il finale suggerisce che Romolo Augustolo sia destinato a diventare la figura storica dietro la leggenda di Re Artù (“Artorius”).
2. I Personaggi Chiave
- Romolo Augustolo: Da bambino fragile e inetto, si trasforma in un giovane coraggioso e determinato, il cui destino è legato a quello di una civiltà che scompare e di una leggenda che nasce.
- Aurelio: Il vero eroe d’azione del romanzo. È il prototipo del condottiero romano fedele fino all’ultimo, la cui lealtà e abilità militare sono messe alla prova in situazioni estreme. Rappresenta la tenacia e la virtus romana.
- Livia: Una figura affascinante e forte, che incarna la violenza necessaria alla sopravvivenza ma anche una profonda lealtà. La sua origine barbarica le permette di muoversi tra i due mondi.
- Merlino (Myrddin): L’elemento più spiccatamente leggendario. È il custode di un’antica sapienza, il consigliere, il profeta. La sua saggezza e la sua conoscenza delle tradizioni celtiche e romane lo rendono una guida cruciale per Romolo. La sua figura è il ponte tra storia e mito.
- Odoacre: Il condottiero germanico che depone Romolo. È presentato come un personaggio pragmatico e spietato, ma non privo di una certa dignità.
3. Temi Trattati
- La Fine di un’Era e l’Inizio di un’Altra: Il romanzo esplora il concetto di fine e inizio, la caduta di un grande impero e la nascita di nuove identità e leggende dalle sue ceneri.
- La Lealtà e l’Onore: Temi centrali sono la lealtà dei legionari verso il loro giovane imperatore e l’onore di Aurelio nel mantenere il suo giuramento.
- Il Confronto tra Civiltà: La storia mette a confronto il mondo romano, con la sua civiltà avanzata ma ormai decadente, e il mondo barbarico, con la sua forza bruta ma anche con una rinnovata vitalità.
- Storia e Mito: Manfredi gioca costantemente sul confine tra la realtà storica e la leggenda. Il romanzo è un tentativo di trovare un nucleo storico credibile per la figura di Re Artù e di collegarla direttamente alla fine dell’Impero Romano. L’idea che Romolo Augustolo possa essere Artorius è il fulcro di questa operazione.
- La Ricerca della Salvezza e della Speranza: Il viaggio dei protagonisti è una ricerca disperata di salvezza, non solo fisica, ma anche della memoria e dell’ideale romano.
4. Stile di Valerio Massimo Manfredi
Manfredi è maestro nel bilanciare accuratezza storica e narrazione avvincente:
- Ricerca Storica: L’autore si basa su fonti storiche e archeologiche per ricostruire l’ambientazione e i dettagli dell’epoca, pur prendendosi libertà creative per la trama romanzesca.
- Ritmo Incalzante: Lo stile è dinamico, con un ritmo serrato che tiene il lettore incollato alle pagine, soprattutto nelle scene d’azione e di fuga.
- Descrizioni Vivide: Le descrizioni di paesaggi, battaglie e personaggi sono potenti e immersive, capaci di evocare l’atmosfera del V secolo d.C.
- Linguaggio Accessibile: Nonostante l’erudizione di base, il linguaggio è scorrevole e accessibile, rendendo la storia leggibile a un vasto pubblico.
Conclusione
L’ultima legione è un esempio riuscito di romanzo storico che non si limita a raccontare un periodo del passato, ma lo reinterpreta e lo collega a uno dei miti fondanti della cultura occidentale. Manfredi offre una visione affascinante della caduta di Roma, non come una fine assoluta, ma come un’incubazione per nuove leggende e per la nascita di una nuova Europa. È un’opera che celebra la resilienza dello spirito umano e il potere duraturo delle storie e degli ideali.