
Alleluia pasquale gregoriano con versetto
28 Dicembre 2019
Venite al Signore con canti di gioia
28 Dicembre 2019🌹 Analisi e riflessione sul canto “Madre, io vorrei” di Pierangelo Sequeri, un inno dolce e intimo alla figura della Vergine Maria, che si colloca perfettamente nella tradizione della pietà popolare, ma al tempo stesso propone una profonda riflessione teologica ed esistenziale sul mistero della maternità di Maria e del dolore redentivo.
🔍 Analisi del testo
1. Un dialogo intimo con Maria
“Io vorrei tanto parlare con Te…”
Il testo si apre come una preghiera-confidenza: non un’invocazione liturgica o ufficiale, ma una conversazione personale, quasi sussurrata, con Maria. L’uso del “vorrei” denota desiderio, rispetto e distanza, mentre il tono generale richiama la tenerezza e il pudore.
2. La sorpresa dell’annuncio
“…quando hai udito che Tu non saresti più stata tua…”
È un riferimento chiaro all’Annunciazione (Lc 1,26-38), ma visto dal punto di vista umano: Maria, giovane donna, accoglie un messaggio sconvolgente. Il testo sottolinea il costo personale della vocazione, l’espropriazione di sé per accogliere un Altro, che è anche Figlio.
3. L’infanzia di Gesù
“se quand’era bambino, Tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui…”
Qui l’autore immagina Maria come ogni madre che si interroga sul futuro del figlio. Il tono è poetico, non dogmatico: non si pretende una risposta teologica, ma si esprime empatia verso la Madre che cresce un Figlio destinato a una missione incomprensibile e dolorosa.
4. Il dolore di Maria
“…piangevi, Madre, quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso per noi”
Il dolore non è solo quello della Passione, ma quello quotidiano, materno, anticipato, che accompagna Maria per tutta la vita. È la compassione, nel senso etimologico di “soffrire con”: Maria è co-sofferente, non spettatrice. Il testo avvicina il credente al suo cuore trafitto (Lc 2,35).
5. Il silenzio e il coraggio
“Ti ringrazio per questo silenzio… il coraggio di vivere sola con Lui”
Il silenzio di Maria è un silenzio non vuoto, ma carico di senso. È la disponibilità all’ascolto, alla meditazione, alla custodia (Lc 2,19). Il canto ringrazia Maria per non aver detto parole “di troppo”, ma per aver accompagnato nel silenzio l’opera del Figlio.
Il coraggio, invece, è quello della fede: vivere accanto a un Mistero che si svela solo lentamente, e spesso nel dolore. È il coraggio della solitudine, dell’incomprensione, del rifiuto.
6. Preghiera finale universale
“Per ogni Figlio dell’uomo che muore Ti prego così…”
Il canto si conclude aprendosi a tutti: “ogni Figlio dell’uomo”. È un’identificazione tra il Figlio di Maria e ogni uomo sofferente, ogni vittima, ogni crocifisso della storia.
La preghiera non è più solo personale, ma ecumenica e compassionevole: l’amore e la compassione di Maria diventano intercessione per tutta l’umanità.
✝️ Riflessione spirituale
“Madre, io vorrei” è un canto che unisce l’affetto alla meditazione, e si presta a un uso devozionale, ma non sentimentale. Il testo riesce a evocare profondità teologiche attraverso un linguaggio semplice, umano, quasi confidenziale.
Alcuni punti di riflessione:
-
Maria non è idealizzata, ma sentita madre vicina, accessibile.
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Il silenzio di Maria è spazio sacro che il canto non vuole violare, ma abitare con rispetto.
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Il dolore non è enfatizzato come tragedia, ma abbracciato come via alla salvezza.
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La maternità di Maria è modello per ogni maternità spirituale, fatta di ascolto, attesa, coraggio.
📚 Collegamenti biblici
Tema | Riferimento biblico |
---|---|
Annunciazione | Lc 1,26-38 |
Maria medita in silenzio | Lc 2,19; Lc 2,51 |
Profezia del dolore (Simeone) | Lc 2,35 |
Passione di Gesù | Gv 19,25-27 |
Ogni Figlio dell’uomo | Mt 25,40 |
🎵 Osservazioni musicali
Il canto si sviluppa in tonalità minore (Re minore), che sottolinea la dolcezza e la mestizia del testo. L’uso degli accordi sospesi e aggiunti (es. FA7+/9, LA7/4) crea un clima sospeso, meditativo, mai risolto troppo in fretta, proprio come il mistero che si sta contemplando.
📌 Testo e accordi
(fa mi re re mi fa fa mi re re)
REm 7 SOLm7 SOLm6
Io vorrei tanto parlare con Te di quel Figlio che amavi
DO 7 FA7+/9 LA7/4 LA7
io vorrei tanto ascoltare da Te quello che pensavi,
REm 7 SOLm7 SOLm6
quando hai udito che Tu non saresti più stata tua
DO 7 FA7+/9 LA7
e questo Figlio che non aspettavi, non era per Te.
REm 7 SOLm 7/9 DO 7 FA7+/9 LA 7
A ve, Maria! A ve Maria!
REm 7 SOLm 7/9 DO 7 LA 7
A ve, Maria! A ve Maria!
REm 7 SOLm7 SOLm6
Io vorrei tanto saper da Te, se quand’era bambino,
DO 7 FA7+/9 LA7/4 LA7
Tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui
REm 7 SOLm7 SOLm6
e quante volte anche Tu di nascosto piangevi, Madre,
DO 7 FA7+/9 LA7
quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso per noi.
REm 7 SOLm 7/9 DO 7 FA7+/9 LA 7
A ve, Maria! A ve Maria! (due volte)
REm 7 SOLm7 SOLm6
Io Ti ringrazio per questo silenzio che resta tra noi,
DO 7 FA7+/9 LA7/4 LA7
io benedico il coraggio di vivere sola con Lui,
REm 7 SOLm7 SOLm6
ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi,
DO 7 FA7+/9 LA7
per ogni Figlio dell’uomo che muore Ti prego così:
REm 7 SOLm 7/9 DO 7 FA7+/9 LA 7
A ve, Maria! A ve Maria!
REm 7 SOLm 7/9 DO 7 LA 7
A ve, Maria! A ve Maria! (due volte)