
L’eroe della montagna: ascesa e caduta di Marco Pantani di Cateno Tempio
28 Dicembre 2019
Capitolo trentottesimo dei Promessi Sposi
28 Dicembre 2019Alessandro Manzoni (1785-1873) è una figura centrale della letteratura italiana, non solo per il suo capolavoro, I Promessi Sposi, ma anche per il suo impegno intellettuale e critico.
1. Introduzione
L’ opera di Alessandro Manzoni riflette un’attenta analisi della società, della storia e della lingua, mostrando un costante spirito di ricerca e di revisione. Manzoni non è solo un narratore, ma anche un pensatore che affronta temi storici, religiosi e linguistici con uno sguardo lucido e razionale.
2. Un intellettuale critico
Manzoni è un intellettuale critico perché non si limita a scrivere, ma riflette e mette in discussione il suo stesso pensiero e la realtà che lo circonda. Questa attitudine si manifesta in diversi ambiti:
2.1 La critica della storia e del potere
- Nei Promessi Sposi, Manzoni denuncia le ingiustizie del potere, descrivendo un Seicento dominato da soprusi, corruzione e violenza (vedi la figura di Don Rodrigo o l’inefficienza della giustizia spagnola).
- Lo storico Manzoni non si accontenta della versione ufficiale degli eventi: nel suo Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia (1822) e nella Storia della colonna infame (1840), analizza criticamente le fonti storiche, dimostrando come il potere manipoli la verità per i propri interessi.
2.2 La religione come ricerca interiore e sociale
- La conversione di Manzoni al cattolicesimo (1805) non è un’accettazione passiva della fede, ma il risultato di una lunga riflessione personale.
- La religione in Manzoni è una guida morale, ma non è imposta: il percorso di personaggi come Fra Cristoforo e l’Innominato dimostra che la fede è una scelta libera e sofferta.
2.3 La lingua e la questione linguistica
- Manzoni è un innovatore linguistico: nei Promessi Sposi rivede più volte il testo per trovare una lingua che possa essere chiara e accessibile a tutti gli italiani.
- Con il sciacquare i panni in Arno, sceglie il fiorentino parlato come modello dell’italiano moderno, influenzando profondamente la lingua nazionale.
3. Un osservatore attento della realtà
Manzoni non è solo un critico, ma anche un attento osservatore della società.
3.1 Il realismo storico e sociale
- A differenza degli scrittori romantici che esaltano l’eroismo individuale, Manzoni guarda la storia dal punto di vista dei più deboli: contadini, poveri, donne oppresse (vedi Lucia, Agnese, Renzo).
- Non idealizza il popolo, ma ne mostra pregi e difetti (la folla nei Promessi Sposi è facilmente manipolabile, ma sa anche ribellarsi alle ingiustizie).
3.2 La psicologia dei personaggi
- Manzoni è un maestro nell’analizzare l’animo umano: i suoi personaggi evolvono, dubitano, soffrono e cambiano (l’Innominato da tiranno diventa uomo di fede, Renzo da impulsivo diventa maturo).
- Usa il monologo interiore e il discorso indiretto libero per farci entrare nei pensieri dei suoi personaggi.
4. Conclusione
📌 Manzoni è un intellettuale critico perché mette in discussione la storia, la religione e la lingua.
📌 È un osservatore attento perché descrive la realtà con precisione, senza idealizzarla.
📌 Il suo pensiero e la sua opera hanno lasciato un segno indelebile nella cultura italiana, influenzando la lingua, la letteratura e il modo di raccontare la storia.😊