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28 Dicembre 2019Maria Zambrano: Vita, Pensiero e Eredità Filosofica
Introduzione
Maria Zambrano (1904-1991) è stata una delle figure più originali della filosofia del XX secolo. Pensatrice spagnola, allieva di José Ortega y Gasset, ha sviluppato un pensiero profondamente innovativo, fondendo filosofia, poesia e mistica in un approccio che ha chiamato “ragione poetica”. Esule per gran parte della sua vita a causa della dittatura franchista, il suo lavoro è stato riscoperto e valorizzato solo in età avanzata, portandola a ricevere il Premio Cervantes nel 1988.
1. Vita e Formazione
Nata a Vélez-Málaga nel 1904, Zambrano si formò all’Università di Madrid, dove entrò in contatto con grandi intellettuali dell’epoca, come Ortega y Gasset, Xavier Zubiri e Manuel García Morente. L’influenza di Ortega è evidente nei suoi primi lavori, sebbene la sua riflessione si sia progressivamente allontanata dal razionalismo per avvicinarsi a una visione più intuitiva e poetica della conoscenza.
Con l’avvento della Guerra Civile Spagnola (1936-1939), Maria Zambrano fu costretta all’esilio, vivendo tra Cuba, Messico, Francia e Italia. Solo nel 1984 fece ritorno in Spagna, dove venne finalmente riconosciuta come una delle più grandi filosofe del Novecento.
2. La Ragione Poetica
Uno degli apporti più significativi della Zambrano è la nozione di “ragione poetica”, una forma di conoscenza che integra il logos razionale con l’intuizione, l’immaginazione e la sensibilità poetica. La filosofia occidentale, secondo Zambrano, ha tradizionalmente privilegiato un approccio logico e astratto, trascurando il valore dell’esperienza interiore e della creatività.
La ragione poetica è quindi una modalità conoscitiva che si avvicina alla verità non attraverso la pura razionalità, ma tramite il simbolo, il mito e l’esperienza vissuta. In questo senso, si avvicina a pensatori come Friedrich Nietzsche e Martin Heidegger, i quali avevano già posto l’accento sulla dimensione esistenziale e pre-razionale del pensiero.
3. Il Tempo e l’Esilio
Zambrano ha vissuto gran parte della sua vita in esilio e ha riflettuto profondamente su questo tema, facendolo diventare un concetto centrale nella sua filosofia. L’esilio, per lei, non è solo un’esperienza politica o geografica, ma una condizione esistenziale: è la separazione dal proprio luogo d’origine, ma anche un’opportunità per una conoscenza più profonda di sé e del mondo.
In opere come “El hombre y lo divino” e “Los bienaventurados”, Zambrano esplora il rapporto tra l’essere umano e il divino, sottolineando come il distacco e la nostalgia possano trasformarsi in strumenti di conoscenza.
4. Influenza e Eredità
La filosofia di Maria Zambrano ha influenzato molte correnti contemporanee, specialmente negli studi sulla mistica, sulla filosofia del linguaggio e sulla letteratura. Il suo pensiero è stato apprezzato da autori come Octavio Paz e Jorge Luis Borges, e oggi è considerata una delle voci più originali della filosofia del Novecento.
Nel 1988, Zambrano ricevette il Premio Cervantes, il massimo riconoscimento letterario del mondo ispanico, segno del tardivo riconoscimento del suo contributo intellettuale.
Conclusione
Maria Zambrano ha proposto una filosofia che unisce ragione e poesia, esperienza e pensiero, rifiutando la rigidità del razionalismo occidentale. La sua riflessione sull’esilio e sulla dimensione mistico-poetica della conoscenza rimane un contributo fondamentale per comprendere non solo il Novecento, ma anche il nostro presente.