
Verbi copulativi
28 Dicembre 2019
Il congiuntivo e i suoi tempi
28 Dicembre 2019RIPASSO dei Modi verbali finiti: indicativo, congiuntivo e condizionale
MODO INDICATIVO
Il modo indicativo è utilizzato per esprimere fatti considerati reali, certi o oggettivi. Presenta otto tempi verbali, suddivisi in semplici e composti.
Tempi semplici:
- Presente: esprime un’azione che avviene nel momento in cui si parla o una verità generale.
- Io studio l’italiano. / La Terra gira intorno al Sole.
- Imperfetto: esprime un’azione passata, durativa o abituale.
- Quando ero giovane, giocavo a calcio tutti i giorni.
- Passato remoto: esprime un’azione conclusa nel passato, senza legami con il presente.
- Dante scrisse la Divina Commedia nel XIV secolo.
- Futuro semplice: esprime un’azione che avverrà in futuro o una supposizione.
- Domani andrò al cinema. / Saranno le otto.
Tempi composti:
- Passato prossimo: esprime un’azione conclusa nel passato con effetti o legami con il presente.
- Ho studiato tutto il pomeriggio, ora sono stanco.
- Trapassato prossimo: esprime un’azione anteriore a un’altra azione passata.
- Quando arrivai, lui era già partito.
- Trapassato remoto: esprime un’azione immediatamente anteriore a un’altra espressa al passato remoto.
- Appena ebbi finito di studiare, uscii.
- Futuro anteriore: esprime un’azione futura che precederà un’altra azione futura.
- Quando avrò finito il lavoro, ti chiamerò.
MODO CONGIUNTIVO
Il congiuntivo esprime dubbio, possibilità, desiderio, opinione soggettiva o un fatto subordinato a una condizione. Presenta quattro tempi.
Tempi semplici:
- Presente: esprime contemporaneità o posteriorità rispetto alla principale.
- Spero che tu stia bene. / Dubito che lui venga.
- Imperfetto: esprime contemporaneità rispetto a una principale al passato.
- Credevo che fossi malato. / Volevo che tu venissi.
Tempi composti:
- Passato: esprime anteriorità rispetto a una principale al presente o futuro.
- Spero che tu abbia studiato. / Dubito che abbia capito.
- Trapassato: esprime anteriorità rispetto a una principale al passato.
- Credevo che avessi finito. / Temevo che non fosse arrivato in tempo.
Usi principali del congiuntivo:
- In proposizioni subordinate dopo verbi o espressioni che indicano:
- Opinione: Credo che sia tardi.
- Dubbio: Dubito che arrivi in tempo.
- Volontà: Voglio che tu studi.
- Sentimento: Mi dispiace che tu non possa venire.
- Attesa: Aspetto che finisca la pioggia.
- In proposizioni finali: Te lo spiego affinché tu capisca.
- In proposizioni concessive: Benché sia stanco, continuerò a lavorare.
MODO CONDIZIONALE
Il condizionale esprime un’azione subordinata a una condizione o un’ipotesi. Presenta due tempi.
Tempi:
- Presente o semplice: esprime un’azione possibile nel presente o nel futuro.
- Vorrei un caffè. / Mi piacerebbe visitare Roma.
- Passato o composto: esprime un’azione che sarebbe potuta accadere nel passato ma non si è verificata.
- Avrei voluto venire, ma non ho potuto. / Sarebbe stato meglio partire prima.
Usi principali del condizionale:
- Per esprimere un desiderio: Mangerei volentieri un gelato.
- Per esprimere una richiesta cortese: Potresti aiutarmi?
- Per esprimere un’ipotesi: Se avessi tempo, leggerei questo libro.
- Per esprimere un’azione futura vista dal passato: Ha detto che sarebbe venuto.
- Nel periodo ipotetico della possibilità: Se potessi, verrei con te.
- Nel periodo ipotetico dell’impossibilità: Se avessi studiato, avrei superato l’esame.
Correlazione dei tempi
La correlazione dei tempi è fondamentale per l’uso corretto dei modi verbali nelle proposizioni subordinate. Ecco alcune regole basilari:
- Contemporaneità:
- Principale al presente/futuro → Subordinata al congiuntivo presente: Credo che lui studi.
- Principale al passato → Subordinata al congiuntivo imperfetto: Credevo che lui studiasse.
- Anteriorità:
- Principale al presente/futuro → Subordinata al congiuntivo passato: Credo che abbia studiato.
- Principale al passato → Subordinata al congiuntivo trapassato: Credevo che avesse studiato.
- Posteriorità:
- Principale al presente/futuro → Subordinata al congiuntivo presente o condizionale presente: Spero che venga / Credo che verrebbe.
- Principale al passato → Subordinata al condizionale passato: Speravo che sarebbe venuto.
La padronanza di questi modi verbali e delle loro correlazioni è essenziale per esprimersi con precisione e proprietà nella lingua italiana.