
Salga a te Signore
28 Dicembre 2019
O Dio tu sei la mia luce
28 Dicembre 2019🔔 Analisi e riflessione: “Nei cieli un grido risuonò” – L’Alleluia della vittoria
Il canto “Nei cieli un grido risuonò” è un inno pasquale di pura gioia trionfale, costruito intorno al grido più antico e potente della fede cristiana: Alleluia!
Con una struttura semplice, ripetitiva e solenne, questo canto non medita la Risurrezione: la proclama, la annuncia, la fa esplodere nel presente. Non è un ricordo, ma un evento che irrompe nel cuore, nella comunità, nel mondo.
Il titolo stesso – “Nei cieli un grido risuonò” – evoca un’immagine biblica: il cielo che si apre, gli angeli che acclamano, la creazione che esulta. È il momento in cui il silenzio della tomba è spezzato dalla vita, e il buio è vinto dalla luce.
1. “Nei cieli un grido risuonò: Alleluia!” – la vittoria annunciata
“Nei cieli un grido risuonò”
è l’eco del trionfo di Cristo.
Non un grido umano,
ma un’acclamazione cosmica:
gli angeli, i santi, i poteri celesti esultano perché il Figlio dell’uomo è risorto.
E il grido è “Alleluia” – “Lodate il Signore!” –
la parola che la Chiesa tace nella Quaresima
e riprende con forza nella Veglia Pasquale.
Non è solo una formula liturgica:
è il suono della Pasqua,
la lingua del Regno risorto.
E subito dopo:
“Cristo Signore trionfò”
Non “soffrì”,
non “morì”,
ma trionfò.
La croce non è la fine,
ma il segno della vittoria.
Il potere del male è spezzato.
La morte non regna più.
2. “Morte di croce egli patì… Ora al suo cielo risalì” – il cammino dal dolore alla gloria
La seconda strofa ricorda il mistero pasquale nel suo insieme:
“Morte di croce egli patì”
È un atto di fede nella realtà storica del dolore di Cristo.
Non si salta la croce.
Non si nasconde il patire.
Ma si afferma che proprio lì, nel massimo abbassamento,
Dio ha operato la salvezza.
E subito dopo:
“Ora al suo cielo risalì”
La Risurrezione non è fine a se stessa:
è l’ingresso glorioso del Figlio dell’uomo nella gloria del Padre.
È l’Ascensione,
il compimento della sua missione,
il segno che l’umanità è ormai accolta nel cuore di Dio.
E il grido “Alleluia” unisce i due momenti:
la sofferenza e la gloria,
il legno e il trono,
la tomba e il cielo.
3. “Cristo ora è vivo in mezzo a noi” – la presenza reale del Risorto
“Cristo ora è vivo in mezzo a noi”
Questa è la verità centrale della fede pasquale.
Non è un eroe del passato,
non un maestro da ricordare.
È il Vivente,
il Risorto,
colui che cammina con i discepoli di Emmaus,
che appare nel cenacolo,
che spezza il pane.
E la conseguenza è immediata:
“Noi risorgiamo insieme a lui”
Non solo Lui è risorto:
noi siamo risorti in Lui.
Il Battesimo ci ha immersi nella sua morte e risurrezione (Rm 6,4).
La nostra vita non è più dominata dal peccato e dalla paura,
ma dallo Spirito del Risorto.
E ogni volta che diciamo “Alleluia”,
non celebriamo un evento lontano,
ma viviamo la risurrezione qui e ora.
4. “Tutta la terra acclamerà… Tutto il tuo cielo griderà” – il coro universale della lode
Il canto si allarga a un orizzonte cosmico:
“Tutta la terra acclamerà… Tutto il tuo cielo griderà”
Non è più solo la Chiesa,
né solo gli angeli,
ma tutta la creazione che si unisce al trionfo di Cristo.
È l’immagine del Regno universale,
in cui ogni lingua proclamerà che Gesù Cristo è Signore (Fil 2,11).
La terra, ferita dal peccato,
ritrova la sua vocazione:
lodare il suo Creatore.
E il cielo non tace:
è pieno di voci,
di canti,
di festa.
Perché il Figlio è tornato alla gloria,
e con Lui, tutto è nuovo.
5. “Gloria alla Santa Trinità… Ora e per l’eternità” – l’ultima acclamazione
L’ultimo versetto eleva il canto al mistero più profondo:
“Gloria alla Santa Trinità”
La Risurrezione non è solo l’opera di Cristo:
è l’atto del Padre che solleva il Figlio,
nello Spirito Santo che dà vita.
È il trionfo della comunione d’amore che è Dio stesso.
E la lode non ha fine:
“Ora e per l’eternità”
Non è una festa pasquale che finisce,
ma un’eternità di gioia che è già cominciata.
✝️ Conclusione: un Alleluia che non finisce mai
“Nei cieli un grido risuonò” non è un canto da cantare con distacco.
È un grido che deve uscire dal cuore,
un’acclamazione che scuote il corpo e l’anima.
Perché non dice:
“Un giorno Cristo risorse.”
Dice:
“Cristo ora è vivo.”
“Noi risorgiamo con Lui.”
“Alleluia!”
E quel “Alleluia” non è solo una parola:
è il respiro del cristiano,
il battito del cuore della Chiesa,
l’eco del cielo che scende sulla terra.
E mentre lo cantiamo,
non siamo più noi a lodare Dio:
è Dio che, risorto,
ci fa partecipi della sua vittoria,
e ci trasforma in figli della luce,
perché anche noi,
un giorno,
gridiamo:
Alleluia!
Per sempre.
📌 Testo e accordi
Nei cieli un grido risuonò
(do do re mi do mi fa sol -> do si la sol)
DO ↓ LAm FA SOL DO
Nei cieli un grido risuonò: alleluia!
DO ↓ LAm SOL REm SOL DO
Cristo Signore trionfò: alle -lu- ia!
LAm FA DO LAm FA DO REm SOL DO
Alle lu-ia, alle lu-ia, alle lu ia!
DO ↓ LAm FA SOL DO
Morte di croce egli patì: alleluia!
DO ↓ LAm SOL REm SOL DO
Ora al suo cielo risalì: alle lu ia!
LAm FA DO LAm FA DO REm SOL DO
Alle lu-ia, alle lu-ia, alle lu ia!
DO ↓ LAm FA SOL DO
Cristo ora è vivo in mezzo a noi: alleluia!
DO ↓ LAm SOL REm SOL DO
Noi risorgiamo insieme a lui: alle lu ia!
LAm FA DO LAm FA DO REm SOL DO
Alle lu-ia, alle lu-ia, alle lu ia!
DO ↓ LAm FA SOL DO
Tutta la terra acclamerà: alleluia!
DO ↓ LAm SOL REm SOL DO
Tutto il tuo cielo griderà: alle lu ia!
LAm FA DO LAm FA DO REm SOL DO
Alle lu-ia, alle lu-ia, alle lu ia!
DO ↓ LAm FA SOL DO
Gloria alla Santa Trinità: alleluia!
DO ↓ LAm SOL REm SOL DO
Ora e per l’eternità: alle lu ia!
LAm FA DO LAm FA DO REm SOL DO
Alle lu-ia, alle lu-ia, alle lu ia!