
Gloria del disteso mezzogiorno, Casa sul mare e Dora Markus di Montale
28 Dicembre 2019
La poesia “La preghiera” in Sentimento del tempo di Giuseppe Ungaretti
28 Dicembre 2019🌑 “Non chiederci la parola” è una delle poesie più emblematiche degli Ossi di seppia (1925) di Eugenio Montale.
In pochi versi, il poeta afferma con forza il rifiuto di un linguaggio assoluto, di certezze ideologiche o morali. Vediamola insieme con la tua formula preferita: 🧠✨📘
📚 Temi principali
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❌ Rifiuto dell’ideologia e del linguaggio assoluto
Il poeta rifiuta di offrire parole che siano verità granitiche, formule “che mondi possa aprirti”, o definizioni nette dell’animo umano. -
🌫️ La crisi del soggetto
L’“animo nostro informe” è il simbolo di un io frammentato, disilluso, incapace di essere spiegato “a lettere di fuoco”. -
🪵 Poesia come frammento secco
L’unica parola che oggi è concessa è una “storta sillaba”, una verità spoglia, minimale, secca come un ramo: scarna ma autentica. -
🚷 Negazione come forma di conoscenza
“Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”: la conoscenza, la verità, si raggiunge per via negativa, attraverso il rifiuto più che l’affermazione.
✍️ Stile e linguaggio
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Linguaggio evocativo ma antiretorico: Montale si distacca dai toni solenni o profetici della poesia tradizionale.
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Immagini forti e anti-liriche: il “croco in mezzo a un polveroso prato”, l’“uomo che se ne va sicuro” con l’“ombra sua” sulla parete scrostata: metafore che colpiscono per la loro desolazione e asciuttezza.
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Costruzione spezzata, volutamente imperfetta, che riflette l’impossibilità di una visione unitaria del mondo.
🗣️ Versi chiave
❝Non chiederci la formula che mondi possa aprirti❞
→ Rifiuto dell’assoluto, della parola-magica, dell’“oracolo” poetico.
❝Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo❞
→ Verso manifesto della poetica montaliana, basata sulla sottrazione, sul negativo.
💡 Conclusioni
Montale frantuma le certezze, rifiuta la poesia come strumento salvifico, nega la parola come veicolo di verità. Il poeta moderno non ha risposte luminose da offrire, ma solo consapevolezza del limite, della sottrazione, del non essere.
Una poesia secca, scabra, ma profondamente umana, che dice l’unica verità possibile in un mondo disilluso: quella del dubbio, del vuoto, della coscienza critica.
📘Esercizio finale
A partire dalla lettura di questa poesia, confronta la poetica di Montale con la poetica di Ungaretti o di Leopardi✨
📖 Testo della poesia “Non chiederci la parola” (Eugenio Montale)
- Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
- l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
- lo dichiari e risplenda come un croco
- perduto in mezzo a un polveroso prato.
- Ah l’uomo che se ne va sicuro,
- agli altri ed a se stesso amico,
- e l’ombra sua non cura che la canicola
- stampa sopra uno scalcinato muro!
- Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
- sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
- Codesto solo oggi possiamo dirti,
- ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
🎤🎧 Audio Lezioni, ascolta il podcast su Giuseppe Ungaretti del prof. Gaudio
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