
La particella CI avverbiale o pronominale
28 Dicembre 2019
Climene, da Poema paradisiaco di Gabriele D’Annunzio
28 Dicembre 2019🌫️ Analisi della poesia “Non recidere, forbice, quel volto” di Eugenio Montale ✂️🍂
📝 Testo
Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre 4un freddo cala… duro il colpo svetta.
e l’acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre. 8
📌 Introduzione
La poesia è contenuta nella sezione “Mottetti” della raccolta Le occasioni (1939). I Mottetti sono brevi componimenti densi di simbolismo, spesso ispirati alla figura di Clizia, l’amata idealizzata, che in chiave allegorica rappresenta anche la ricerca di senso, salvezza o rivelazione.
🌟 Temi principali
🧠 Memoria e perdita
Il poeta teme che il ricordo del volto amato venga cancellato — un processo paragonato al taglio operato da una forbice. La memoria, che si “sfolla”, sta svuotandosi.
☁️ Nebbia e dissoluzione
La nebbia è una metafora della confusione esistenziale, dell’oblio, ma anche del dolore che avvolge il poeta. Il volto dell’amata rischia di perdersi in questa “nebbia di sempre”.
❄️ Morte e natura autunnale
La stagione è l’autunno (Novembre), simbolo del declino. L’immagine della cicala che ha cantato tutta l’estate e ora resta solo “guscio” è allegoria del ricordo svuotato, della voce perduta.
✒️ Analisi stilistica e retorica verso per verso
Verso | Elemento | Funzione |
---|---|---|
v.1 | “Non recidere, forbice, quel volto” ✂️ | Apostrofe drammatica; la forbice simboleggia il tempo, la morte o la dimenticanza. |
v.2 | “solo nella memoria che si sfolla” 🧠 | La memoria si svuota, si dirada come una piazza che si spopola. |
v.3 | “viso in ascolto” 👂 | Immagine umanissima e intensa: il volto amato attento, partecipe. |
v.4 | “nebbia di sempre” 🌫️ | Simbolo del dolore costante, dello smarrimento esistenziale montaliano. |
v.5 | “duro il colpo svetta” | Il “colpo” è netto: come un taglio chirurgico, la perdita è definitiva. |
v.6-7 | “l’acacia ferita… guscio di cicala” 🌳🎵 | L’acacia, pianta delicata, scrolla il guscio: metafora della voce perduta, del passato che si stacca. |
v.8 | “nelle belletta di Novembre” 🍂 | Bellettà: fango mescolato ad acqua. È l’immagine del degrado, del finire malinconico delle cose. |
🧭 Significato complessivo
Montale in questi versi tenta di trattenere il ricordo di Clizia — ma è un’illusione. Il tempo recide (forbice), il freddo cala (morte), la cicala (voce, arte, vita) è ridotta a guscio vuoto, l’autunno dissolve. È un lamento sulla fugacità della bellezza e della memoria, dove tutto si spegne lentamente nel fango del vivere.
🎯 Conclusione
Poesia simbolica e intensa 😊, che esprime in pochi versi l’angoscia esistenziale del poeta e il suo drammatico rapporto con la memoria e il tempo. L’amata non è solo figura femminile, ma rappresenta anche l’ideale perduto, l’occasione salvifica che sfugge come la voce della cicala.