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22 Giugno 2025ChatGPT, una delle espressioni più avanzate dell’intelligenza artificiale, è spesso oggetto di valutazioni inadeguate e distorte.
Ecco perché i risultati sono deludenti.
Il motivo è semplice: si pretende che faccia ciò per cui non è stata progettata.
Einstein spiegava bene questo approccio con una metafora efficace: non si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi.
Così, molti test chiedono a ChatGPT prestazioni fuori dal suo ambito d’azione.
L’intelligenza artificiale generativa esplora relazioni all’interno di una biblioteca sterminata. È questo il suo punto di forza: individuare connessioni dove la mente umana fatica a orientarsi.
Ma attenzione: i suoi percorsi sono probabilistici e l’IA non comprende il significato di ciò che elabora.
Non è una nuova intelligenza che sostituisce l’uomo, ma un’estensione che ne potenzia la capacità d’indagine.
Ecco come funziona il dialogo uomo-macchina:
- Si formula una domanda;
- Si valuta la risposta, mettendo a fuoco ciò che non convince;
- Si riformula il quesito per avviare una nuova esplorazione.
Un processo interattivo, critico, costruttivo.
L’intelligenza resta umana, ma si amplia il campo d’azione.
Contrastare il cambiamento è inutile.
Va invece compreso e valorizzato.
L’uomo moderno ha a disposizione l’intero sapere umano e un potente aiutante per interrogare il mondo: serve sviluppare competenze critiche, non paura delle macchine.